Capitolo 12

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Eren's Pov

Mi rigiro nel letto mentre inizio a svegliarmi ma sento una strana sensazione come se mancasse qualcosa.
Passano ancora alcuni istanti, o forse dei minuti, prima che apro gli occhi e mi accorgo di essere solo nel letto.
"Levi..?" lo chiamo sperando in una sua risposta, non è da lui alzarsi e lasciarmi da solo, non è mai successo in tutto questo tempo.
Come immaginavo non ricevo risposta cosi mi metto seduto sbadigliando per poi alzarmi e uscire dalla mia stanza cercandolo.
"Levi?" lo chiamo di nuovo e poco dopo lui mi raggiunge.
"Eren..! Torna a letto"
"Eh..?"
Lo guardo un po' confuso aggrottando le sopracciglia, non capisco che gli prende.
"Dai... Per favore?" mi domanda facendo un'espressione da cucciolo mentre continua a guardarmi.
"E va bene..." rispondo per poi tornare in camera e sedermi sul letto.
Poco dopo mi raggiunge anche lui, ha le mani dietro alla schiena come se stesse tenendo qualcosa che non vuole farmi vedere.
Si siede accanto a me e mi sorride felice passandomi un foglio con su un disegno.
"Tieni, è per te"
"Grazie" gli rispondo prendendolo e sorridendogli per poi guardare meglio il disegno.
Ci siamo raffigurati io e lui, Levi è sopra le mie spalle e sorride felice e anche io sono sorridente.
Accanto alle nostre figure ha scritto in un modo carino Levi ed Eren per sempre insieme, sullo sfondo ha fatto un prato, il sole e alcuni uccellini.
"Che bello! È per il nostro anniversario?" gli domando ricordandomi che oggi facciamo esattamente un anno da quando l'ho trovato.
"Sì!"
"Anche io ho un regalino per te" dico appoggiando il disegno sul letto e alzandomi.
"Che cosa?" mi domanda curioso.
"Ora vedi, chiudi gli occhi"
"Va bene..!"
Quando vedo che li ha chiusi vado verso la scrivania e da un angolino abbastanza nascosto prendo il piccolo sacchettino di carta rossa che contiene il mio regalo per Levi.
Torno vicino a lui sedendomi di nuovo poi prendo una delle sue mani e gli appoggio il sacchettino sopra.
"Ecco qua, ora puoi guardare"
"Posso aprirlo?" mi domanda guardando il sacchetto curioso.
"Certo, spero che ti piaccia"
Apre il sacchettino e ne tira fuori una scatoletta beige con un nastrino dello stesso colore.
Tira il nastrino e la apre per poi mostrare due catenine con i simboli dello Yin e dello Yang.
"Cosa sono?" mi domanda curioso.
"Sono due catenine che unite formano il simbolo dell'equilibrio, indicano due energie che possono esistere solo se esiste l'altra"
"Capisco...che bello però!"
"Già" gli sorrido dolcemente.
"Ma i tuoi regali sono più belli dei miei..."
"Non è vero"
"Sì invece...Guarda che bello" dice indicandomi le catenine.
"Ma anche questo è bello" rispondo mostrandogli il disegno che mi ha fatto.
"Sono felice che ti piaccia...però perchè le catenine sono due?" mi chiede tornando a fissare i due ciondoli.
"Perchè una la potrai dare alla persona che per te sarà la più importante, quella senza la quale non riusciresti a stare"
"A te allora!"
"Eh?"
"Dai scegli uno dei due ciondoli"
"Sicuro che vuoi darla a me?" gli domando guardandolo.
"Certo che sì, per me sei la persona più importante, se tu non mi avessi preso non sarei qua...E poi ti voglio tantissimo bene"
"Ma magari in futuro troverai qualcuno di più importante, qualcuno a cui vorrai ancora più bene..."
"No...Non voglio"
"Non vorrai trovare qualcuno da amare..? Tipo la tua principessa?"
"Non puoi esserlo tu..?"
"Io? Non saprei..."
"Ma io voglio te come principessa..."
"Vedremo quando sarai più grande, per ora non pensiamoci ok?"
"Va bene...però il ciondolo lo voglio dare a te..." dice abbassando la testa un po' triste.
"E va bene... però voglio che scegli tu quale tenere"
"Ok...allora tengo quella nera" dice prendendo quella catenina per poi porgermi la scatoletta con dentro l'altra.
"Grazie" rispondo prendendola.
"Prego"
Ci mettiamo le catenine e gli do un bacino sulla guancia sorridendo.
"Andiamo a fare colazione?"
"Sì! Oggi possiamo farla fuori visto che è un giorno speciale?"
"Sì, va bene" rispondo alzandomi.
Decidiamo cosa metterci e ci cambiamo per poi uscire ed andare nel nostro bar preferito, quello dove lo avevo portato la prima volta che abbiamo fatto colazione fuori casa.
Appena arriviamo ordiniamo le cose, Levi ha voluto una tazza di latte caldo e una ciambella mentre io ho preso un cappuccino con una brioche al cioccolato.
Ci sediamo al tavolo e dopo poco uno dei camerieri ci porta le cose, noi ringraziamo e poi iniziamo a mangiare chiacchierando.
Ci prendiamo il nostro tempo essendo che tanto non abbiamo fretta e quando finiamo andiamo a pagare e usciamo.
"Ora che facciamo?"
"Che ne dici se andiamo a ritirare le foto che avevamo portato a far stampare e poi andiamo a prendere dei dolcetti per festeggiare?"
"Sì, va bene!" mi sorride entusiasta e ci incamminiamo verso il fotografo.
Durante il tragitto chiacchieriamo e commentiamo alcune cose, ogni tanto ci mettiamo anche a guardare alcune vetrine.
È sempre piacevole uscire insieme a lui, anche se i posti sono sempre gli stessi troviamo sempre qualcosa da dire.
Quando arriviamo dal fotografo ci sono un paio di persone davanti a noi così ci mettiamo a guardare un po' le cose che ci sono in giro.
"Che ne dici se prendiamo una cornice e aggiungiamo una foto a quelle che hai sulla mensola?"
"Davvero possiamo?"
"Certo, dai scegliamone una carina"
Annuisce e ci mettiamo a guardarle per poi sceglierne una in argento abbastanza semplice in modo che stia bene con le altre.
Quando è il nostro turno paghiamo quella e le foto e, dopo averle ritirate, usciamo dal negozio e andiamo verso la nostra pasticceria preferita.
"Dopo le guardiamo?"
"Certo, così le sistemiamo per bene nell'album e scegli quella che vuoi mettere in camera"
"Sì, che bello!" dice sorridendo felice.
Arriviamo in fretta anche in pasticceria e alla fine decidiamo di prendere una tortina piccola al cioccolato per festeggiare con Naomi mentre per sta sera abbiamo preso dei pasticcini, così festeggiamo anche con mamma e papà.
Continuano ad essere parecchio assenti pure quando non sono via per lavoro però almeno durante i pasti o le feste si sforzano ad essere un pochino più affettuosi anche se solo di poco, giusto per far intuire che ci sono ma nulla di più.
"Vuoi andare a giocare un po' al parchetto prima di tornare a casa?" gli domando una volta che usciamo dalla pasticceria.
"Sì, va bene!"
Sorrido e andiamo al parchetto poi io mi siedo su una panchina vicino ai giochi in modo che se ha bisogno o se vuole dirmi qualcosa io sono lì vicino, mentre lui va subito sui giochi.
Lo guardo giocare sorridendo, ora è molto più sereno rispetto ad un anno fa e sembra a tutti gli effetti un bambino normale; forse rispetto ad alcuni bambini della sua età è ancora molto infantile però penso che sia normale, comunque ha perso molti anni ed è giusto che ora li recuperi come può, sono sicuro che poi crescerà a dovere e diventerà un bravo ragazzo e sarà intelligente.
Dopo un po' torna da me e mi abbraccia.
"Basta..."
"Non ti piace?"
"Sì che mi piace ma giocare da solo è noioso, preferisco quando giochiamo insieme..."
"Dovresti farti qualche amichetto"
"Non posso giocare sempre e solo con te..?"
"Sì che puoi però sarebbe meglio se ne avessi, poi se non ti trovi bene con nessuno allora fa niente" gli rispondo accarezzandolo, da una parte mi dispiace vederlo sempre e solo con me, mi sento un po' come se lo stessi privando della possibilità di conoscere altri bambini della sua età; però dall'altra parte non mi va di forzarlo, se lui non se la sente allora va bene così.
"è bello averceli?"
"Direi di sì, ci si diverte"
"I tuoi non li vedi mai?"
"Sì, ogni tanto li vedo... Ora non ci esco insieme da un annetto ma adesso sono presi con la scuola quindi non ne avrebbero il tempo"
"Capisco...e ti divertivi ad uscire con loro?"
"Sì dai, passavamo dei pomeriggi piacevoli" rispondo mentendo in parte, è vero che da una parte era piacevole uscire con loro ma dall'altra Mikasa a volte era pesante da sopportare.
"Chi sono i tuoi amici? Come si chiamano?" mi domanda curioso.
Gli dico i loro nomi e glieli descrivo un po' raccontandogli anche come li ho conosciuti e le cose che facevamo insieme.
"Sembrano bravi...e sembra divertente..."
"Sì, magari te li potrei far conoscere"
"Davvero posso conoscerli?" mi guarda sorpreso ma allo stesso tempo felice.
"Certo, ti va?"
"Sì!"
"Allora poi ne parlo pure con loro e ci organizzeremo, anche se penso che fino a giugno non riusciremo"
"Fa nulla, sarà divertente comunque!"
"Hai ragione, ora che ne dici se torniamo a casa? Mi sa che è già quasi ora di pranzo"
"Sì, va bene"
Ci alziamo dalla panchina e riprendiamo i pacchettini con dentro i pasticcini e la torta e ci incamminiamo di nuovo verso casa.
Come al solito lo tengo per mano, non è che non mi fidi a lasciarlo senza però so che dà maggiore sicurezza anche a lui.
Continuiamo a chiacchierare un po' pensando anche a cosa fare durante la giornata poi una volta a casa mettiamo subito in frigorifero i dolci e andiamo a cambiarci mettendoci dei vestiti più comodi.
Una volta che abbiamo fatto torniamo in cucina e chiacchieriamo assieme a Naomi per poi pranzare tutti insieme.
"Hai visto che bella la mia collanina?" le domanda Levi mostrandole il ciondolo che gli ho regalato.
"Ma che carina!"
"Me l'ha regalata Eren, lui ha l'altra metà" continua allegramente mentre io tiro fuori dalla maglia la mia metà per mostrarla a Naomi.
"Che belle, così sarete sempre connessi l'uno all'altro" commenta sorridendoci.
"Sì!"
Continuiamo a chiacchierare allegramente per il resto del pranzo e poi mangiamo anche il dolcetto gustandocelo.
Quando finiamo io e Levi torniamo in camera mia e ci sediamo sul letto.
"Allora sistemiamo subito le foto?"
"Va bene!"
"Però sono tante, ci metteremo un bel po'"
"Fa nulla, sarà divertente"
"Hai ragione"
Prendo la confezione con dentro le foto, poi prendo anche il portafoto che abbiamo comprato prima e l'album che mi avevano regalato a Natale, ancora non ho avuto modo di riempirlo essendo che queste sono le prime che stampiamo da allora.
Ci sediamo sul letto e iniziamo a tirarle fuori una ad una commentandole, ne abbiamo stampate davvero tante e ce ne sono alcune davvero carine.
Le sistemiamo mettendole in ordine cronologico e a parte teniamo quelle che ci piacciono di più. 
Ce ne sono alcune che adoro davvero tanto.
In una ci siamo io e Levi a carnevale, lui è vestito da lupo mentre io da pirata. Nella foto eravamo ancora in casa e probabilmente non ci eravamo nemmeno messi in posa essendo che io stavo parlando mentre lui mi guardava sorridendo, però mi piace molto appunto per la spontaneità della foto; fa vedere come anche nella nostra quotidianità sorridiamo e chiacchieriamo allegramente.
Un'altra che mi piace molto è di un pomeriggio qualsiasi, a giudicare dai vestiti direi che eravamo ancora in pieno inverno, ci siamo sempre noi due ma sta volta siamo seduti vicini alla scrivania. Levi è intento a leggere su un libro tenendo una penna in mano come per scrivere qualcosa mentre io sono accanto a lui che sto correggendo con una matita qualcosa che ha scritto.
La mia terza preferita ritrae solo Levi ed è anche fra le più recenti. È del giorno di Pasqua e si vede Levi che sorride contento abbracciando un uovo di cioccolata grande quasi quanto lui; avevo voluto viziarlo per bene anche quel giorno e di conseguenza gli avevo comprato l'uovo più grande che ero riuscito a trovare, poi ovviamente con tutto quel cioccolato ci abbiamo fatto alcuni dolci.
Queste tre foto sono le mie preferite in assoluto ma anche le altre sono molto belle.
Ce ne sono altre di carnevale e Pasqua, poi ce ne sono alcune anche di Natale e di Capodanno e altre di giorni comuni come quella in cui studiamo.
Le sistemiamo ordinatamente nel portafoto attaccandole con del biadesivo e vicino ad alcune ci scriviamo qualcosa, a volte semplicemente la data mentre in altre anche una frase.
Quando abbiamo fatto mettiamo anche quella di Levi nella cornice, alla fine ne ha scelta una di carnevale.
La sistemiamo per bene e poi la appoggiamo sulla mensola in camera sua.
"Allora che ne pensi? Abbiamo fatto un buon lavoro?"
"Sì, siamo stati bravissimi!"
Ci sorridiamo qualche istante poi guardo l'ora, alla fine ci abbiamo messo un paio d'ore a sistemarle tutte.
"Facciamo una partita a qualcosa o preferisci giocare un po' a palla?"
"Giochiamo a palla!"
"Va bene"
Ci mettiamo in giardino e ci lanciamo la palla giocando per un po', poi quando Levi ha fame ci fermiamo e torniamo in casa a fare merenda.
Mangiamo chiacchierando e poi andiamo in cameretta a giocare ancora un po'.
Ci divertiamo e qualche ora più tardi andiamo a farci il bagno come al solito, rilassandoci e parlando.
Quando abbiamo finito torniamo a giocare fino all'ora di cena e poi mangiamo anche con mamma e papà.
Durante la cena Levi si vanta anche con loro della collanina e racconta loro allegramente quello che abbiamo fatto oggi.
Anche loro ci raccontano qualcosina del loro lavoro ma senza scendere nei dettagli e ci anticipano già che fra una decina di giorni partiranno e staranno via circa 3 settimane se non anche poco più.
Ormai anche Levi si è abituato a restare solo con me e non ha più paura.
Quando finiamo di cenare e di mangiare i pasticcini torniamo in camera e ci prepariamo già per andare a dormire, ora che Levi non dorme più il pomeriggio la sera si stanca un pochino prima.
"Prima di fare la nanna mi racconti una storia?"
"Va bene, te ne racconto una nuova?"
"Sì!"
"Allora fammi pensare un attimo..." gli dico prendendomi alcuni istanti per riflettere per poi sorridere. "Ok, ce l'ho"
Gli inizio a raccontare una delle classiche storie in cui il principe salva la principessa in pericolo arricchendola anche di dettagli e di colpi di scena in modo che Levi possa trovarla piacevole ed interessante.
Quando finisco noto che si sta già addormentando e sorrido sistemandogli meglio le coperte e dandogli il solito bacino della buonanotte.
"Buonanotte piccolo mio" gli sussurro coccolandolo mentre lo sento sussurrare un buonanotte in risposta poco prima di addormentarsi.
Rimango ancora un po' sveglio ad accarezzarlo mentre lo osservo dormire.
È già passato un anno da quando mi ha cambiato la vita, sinceramente non mi sarei mai aspettato di trovarlo né tanto meno di riuscire a creare un rapporto così bello in così poco tempo.
Ripensandoci ora mi sento un po' come se lui mi avesse stravolto la vita ma me l'ha migliorata in un modo che probabilmente nemmeno immagina, anzi nessuno potrebbe riuscire ad immaginare.
Ero così solo prima di trovarlo però da quando lui è arrivato in questa casa è tutto diverso, non mi è più successo di sentirmi così... chissà se pure lui non si sente più solo.
Senza accorgermene mi addormento con questi pensieri in mente mentre lo stringo dolcemente a me appoggiando il volto sulla sua spalla.


Tu che mi hai salvato (Ereri)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora