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Cole's pov

C:«Ma cos..» sussurrai con le palpebre semi chiuse.

Mi guardai attorno e capii di essermi addormentato sulla scrivania.

Alzai la testa dal tavolo portando una mano sul mio collo indolenzito.

Osservai per qualche secono la mia camera illuminata solamente dalla piccola luce che si trovava sulla scrivania.

Fuori dalle finestre non si riusciva a vedere nulla: solo il buio.

E dire che, stamattina, il cielo era sereno.

Beh..gli svantaggi di vivere in Canada..

D'un tratto, sentii un allarme suonare ininterrottamente mentre, un frastuono assordante di persone che urlavano, si estese fino ad arrivare alla mia porta.

Mi alzai cercando di non inciampare da qualche parte e raggiunsi la maniglia della porta aprendola.

La luce delle lampade mi accecò in pieno facendomi strizzare gli occhi e portare una mano sul volto.

Una volta riaperte le palpebre, mi affacciai guardandomi attorno.

In corridoio, sembrava fosse scoppiata una rivolta: inferimieri che correvano da tutte le parti, una dottoressa che litigava con la sua collega per il pass della sala operatoria ed una barella su cui giaceva un corpo

S:«Cole!» mi chiamò Stella avvicinandosi a me, per quanto possibile

C:«Cosa sta succedendo?» domandai uscendo definitivamente dalla stanza

S:«Non lo so» rispose.

Dopo poco, vidi Barb venire nella nostra direzione

C:«Cos'è successo?» le chiesi avvicinandomi

B:«Ragazzi, rientrate subito in camera» ci ordinò puntandoci contro la sua mano guantata

J:«Barb! Abbiamo bisogno anche del tuo aiuto o Lili non ce la farà!» la chiamò Jess facendomi perdere un battito.

L'infermiera chiuse gli occhi frustrata

B:«Restate qui: torno subito» disse allontanandosi.

Mi scambiai uno sguardo veloce con la mia migliore amica.

Quell'occhiata racchiudeva tutto il mio terrore e la mia preoccupazione.

Anche se non conoscevo molto bene Lili, provavo qualcosa..non sapevo ancora cosa..ma era molto forte.

Sentii il cuore battermi a mille e la paura salirmi addosso procurandomi un groppo in gola

S:«Vieni con me» disse Stella facendomi cenno di seguirla.

La ragazza si girò camminando nella direzione opposta mentre, io, la seguii girandomi indietro alcune volte finché non svoltammo l'angolo.

Scendemmo alcuni piani per poi ritrovarci davanti ad una stanza

S:«Gli infermieri entreranno dalla porta secondaria: puoi rimanere qui ad aspettarla» disse indicandomi le sedie lì di fianco.

Io annuii sedendomi.

La ragazza fece per andarsene

C:«Stella» la fermai facendola voltare verso di me «Grazie» sussurrai porgendole un semplice sorriso.

Lei ricambiò per poi tornare indietro lasciandomi solo.

Presi il mio fidato taccuino dalla tasca posteriore dei jeans ed afferrai una delle matite posate sul tavolo di fianco a me iniziando a disegnare per passare il tempo.

Alcuni minuti dopo sentii un forte rumore provenire dall'ascensore

X:«Oh, andiamo!» esclamò una voce familiare mentre, un volpino bianco, uscì da esso correndomi incontro

C:«Hey piccolo» dissi accarezzandolo sorridendo come uno stupido.

Avevo sempre amato i cani, grandi o piccoli che fossero

X:«Hey! Qualcuno mi può aiutare?!» esclamò.

Mi alzai in piedi e mi diressi verso il macchinario ritrovandomi davanti ad una ragazza dai lunghi capelli rossi seduta su una sedia a rotelle

X:«Oh, grazie al cielo» sospirò guardandomi «Beh?! Hai intenzione di rimanere lì come una statua?!» domandò facendomi riscuotere dai miei pensieri.

Entrai dentro con lei ed afferrai i manici spingendola fuori

C:«Tu sei l'amica di Lili, giusto?» chiesi portandola di fianco alle sedie

X:«Madelaine» si presentò «E tu sei il bel fusto con la fibrosi cistica» affermò

C:"Non posso darti torto» risposi accennando un sorriso risiedendomi sulle poltrone.

Subito, il cagnolino si mise in piedi sulle zampe posteriori mettendo quelle anteriori sulle mie ginocchia

M:«Charlie giù!» esclamò la rossa ricevendo uno sguardo vuoto da parte dell'esserino «Scusami ma sai, stando su una sedia a rotelle è abbastanza difficile prendersene cura» affermò con un sorriso forzato

C:«Tranquilla, non ti giudico: so cosa vuol dire vivere con dei limiti» risposi mostrandole la cannuccia che portavo al naso

M:«Saresti il primo» ammise avvicinandosi a me «Parlando d'altro, tu come mai sei qui? Non sapesso fossi un amico stretto di Lili» disse accarezzando il cagnolino che le era salito in grembo

C:«Infatti non lo sono, abbiamo scambiato appena due parole..» mi affrettai a dire forse troppo velocemente facendo ridere la rossa

M:«Ti dirò una cosa..»

C:«Cole» risposi

M:«Cole» ripetè lei «Tu mi piaci, dico davvero ma, Lili, è la mia migliore amica da molto tempo ormai e, se proverai a distruggere quel che rimane del suo cuore, giuro che ti investirò, senza pietà, con la macchina dei miei genitori posando un mattore sull'acceleratore di modo che ti possa spezzare, in un solo colpo, le ossa facendoti soffrire atrocemente» concluse porgendomi un sorriso radioso

C:«Ma io non..insomma noi non..»

M:«Sei stato avvertito» disse minacciosa «Vuoi tenere per un po' Charlie?» domandò cambiando totalmente argomento.

Io annuii confuso prendendo la palla di pelo tra le mani.

Passarono minuti, forse ore, ma della bionda, ancora niente.

Avevo aiutato Madelaine a sdraiarsi sulle sedie facendola riposare mentre, io, continuai a disegnare sui miei fogli.

Alcuni minuti dopo, un'infermiere uscì dalla sala operatoria

Infermiere:«Siete qui per la signorina Reinhart?» chiese osservandoci.

Io annuii scuotendo la rossa

M:«Come sta Lili?» domandò subito avvicinando la sedia

Infermiere:«Sono spiacente, ma la signorina Reinhart..»

-spazio autrice-

:)

Raga

Raga

Raga

Non uccidetemi please

Sapete che vi voglio bene

Ci vediamo mercoledì

Baci

-EliNoRisoff

A sick love||SprousehartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora