[53] Our happy ending

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Taehyung (sei mesi dopo)



Quando Jungkook si voltò a guardarlo con occhi luminosi e dorati, il volto connotato da una marcata sfumatura purpurea ed i capelli appiccicati alla fronte sudata, il suo stomaco si strinse e si chiuse come se gli fosse stato sferrato un pugno. 

Goccioline di sudore gli imperlavano la fronte e scendevano velocemente lungo le tempie,  perdendosi oltre le sopracciglia per infrangersi sulla canotta o sul pavimento che, se avesse continuato in quel modo, era sicuro lo avrebbe accolto per intero.

Guardò con occhi sgranati Jungkook stringere i denti e sentì il cuore accelerare i battiti non solo al relativo stridio, ma anche in risposta ai pesanti ansimi e sbuffi che gli uscivano dalle narici allargate per poter incamerare aria sufficiente a permettergli di affrontare quello che stava succedendo. 

«Tae, prendimi un asciugamano» la voce di Onew era arrivata con una calma disarmante e quasi assurda per lui, che non staccava gli occhi dalla figura della sua metà e da Onew posizionatosi esattamente tra le gambe.

Tra le gambe aperte della sua metà.

Tra le gambe aperte della sua metà palesemente incinta e pronta a partorire.

Deglutì pesantemente senza muovere un muscolo, l'espressione era concentrata come se stesse provando a ricomporre un puzzle intricato, come se fosse alla ricerca di un codice segreto dietro una pergamena antica ma in una contemplazione del nulla. Il sibilo acuto che gli arrivò alle orecchie lo convinse ad alzare gli occhi su Jin, intento a tamponare il collo e la fronte di Jungkook con un panno umido e che a sua volta ricambiava il suo sguardo con un implicito "ti muovi o ti faccio muovere io?"

«Taehyung, vai a prendere un asciugamano! Veloce!» esclamò Jin alzando gli occhi al cielo, riuscendo però a ridestarlo dallo stato di catalisi più totale in cui sembrava essere inevitabilmente caduto.

La testa rossa di Taehyung oscillò come per volontà propria per dare il suo assenso e Jin si prese qualche attimo per osservare con divertimento la scena di un Taehyung intento a destreggiarsi in quella situazione come un automa, vagare nella stanza e studiare con gli occhi un modo per non lasciare il fianco di Jungkook ma, allo stesso tempo, fare ciò che gli era stato chiesto. 

In realtà non credeva che la sua presenza lì potesse in qualche modo essere di gran conforto che Jungkook, era più il contrario -ma questo sperò non fosse troppo palese. 

Ok, doveva ammettere che forse non era stata un'idea grandiosa presiedere al parto della sua metà -perché non si sentiva neanche così tanto in forma- ma si doveva rendere utile e non avrebbe scollato il culo da quella stanza neanche se ne fosse valsa della stabilità del quartier generale. 

Individuato il mobiletto dove venivano contenuti tutti gli asciugamani puliti, ne afferrò una serie senza neanche curarsi di quanti e quali, provocando in Jin l'ennesimo moto di divertimento come lo vide tornare con un quantitativo di asciugamani pari all'ammontare complessivo del quartieri generale. 

«Ne bastava uno solo, ma abbondare non fa mai male» Onew lo disse trattenendo un piccolo risolino e gli infuse un pò di coraggio vedendo approcciare Taehyung per posare tutto ciò che aveva racimolato direttamente al suo fianco. 

Se la curiosità uccise il gatto, in quel caso stava uccidendo Taehyung, che sentì l'irrefrenabile voglia di fuggire come assecondò quella malsana idea di lanciare un'occhiata a cosa stesse succedendo tra le gambe di Jungkook. In quel momento tutte le scelte della sua vita gli passarono davanti in un lampo, il colorito lasciò il suo volto e si ritrovò a boccheggiare guardando quella voragine che sembrava contenere le sue paure più recondite minacciare di far uscire un bambino da un momento all'altro.

Blind Sight [TaeKook]✔︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora