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Taehyung



«Taehyung? Cosa c'è scritto nella lettera?» chiese distrattamente Jimin, sfogliando ancora le pagine del libro che trovava estremamente interessante. Leggere tutte quelle nuove cose e capire finalmente tutto era estremamente soddisfacente, a detta del beta.

Ma Taehyung non riuscì a rispondergli. Le orecchie gli fischiavano per il nervoso, quel subbuglio interiore -quasi quanto un geyser che non trova sfogo- gli fece ribollire il sangue nelle vene. La presa sulla lettera divenne più salda, le dita divennero bianche e il respiro divenne più tremulo e irregolare.

«E' incredibile la vostra somiglianza comunque...anche se, devo ammetterlo, Jungkook è molto più figo di Jeom— senza offesa, ovviamente» continuò a blaterare tra sè Jimin, perdendosi nei suoi paradigmi infiniti che Taehyung non riusciva ad ascoltare perchè sopraffatto. 

Da tutto.

Kim, il libro, le metà, sua madre, la mancanza di Jungkook, la lettera.

Tutto.

«Deve essere una figata poter comunicare tra metà a qualsiasi distanza! Hai già provato a metterti in contatto con... Jungkook» la voce di Jimin si affievolì fino a perdersi del tutto, gli occhi si allargarono via via e la confusione prese il posto dell'ilarità. 

Un ruggito di pura rabbia uscì dalle labbra serrate dell'alpha e le zanne presero il posto dei canini. Gli occhi si tinsero di un ardente rosso e Jimin sobbalzò sul suo posto vedendo Taehyung così provato da qualsiasi cosa quella lettera -adesso caduta a terra- gli avesse appena rivelato.

Perchè solo una rivelazione poteva portare a quella reazione così estrema. 

Il corpo di Taehyung prese a tremare terribilmente; scattò in piedi e le mani strette in due pugni chiusi tremavano come scosse dalla corrente, il suo petto si alzava e abbassava drammaticamente, e la testa era china verso il basso, le vene del collo gonfie e sporgenti.

Ma quel ringhio arrabbiato, irritato, deluso rimbombava tra le pareti della cella e Jimin lasciò cadere il libro, creando un boato più alto di quanto si aspettasse ma non abbastanza da poter far riprendere Taehyung. 

Qualcuno aveva usato il sangue di sua madre per colpirlo a morte, quel giorno in battaglia. Quel qualcuno che non era mai stato preso, quell'assassino che l'aveva uccisa senza pietà era in combutta con Kim. Per forza.

Nessuno poteva in qualche modo avere accesso al sangue di sua madre se non Kim, quindi significava che Kim sapeva il nome dell'assassino, ed aveva fatto credere a tutti -perfino a lui!- che in realtà era stata uccisa da ignoti.

Ignoti.

Kim aveva condannato sua madre ad una vita infelice, aveva condannato sua madre a morire lentamente, gli aveva nascosto delle informazioni così preziose solo per il gusto di dominare e governale, utilizzandolo come macchina da guerra.

Si era preso gioco di lui e continuava a farlo, e si sarebbe preso a calci per aver anche solo lontanamente pensato che gli avesse mai detto una verità. 

Uno spasmo per il nervoso gli annebbiò il cervello e lo scosse da parte a parte, e quando tutti quei pensieri gli si affollarono nella mente rendendola facilmente attaccabile, urlò a pieni polmoni fin quando l'urlo non fu un ringhio alto e sommesso che riecheggiò tra le pareti in pietra assordando Jimin.

Il beta si schiacciò le mani sulle orecchie e strizzò gli occhi per quell'urlo di furia, e un brivido di terrore passò sulla sua spina dorsale.

Taehyung era veramente incazzato.

Blind Sight [TaeKook]✔︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora