Super Junior Imagines

School

-Kim Ryeowook-

Ryeowook era appoggiato alla sua bicicletta da quanto ormai? Mezz'ora? O forse più.
La fresca aria primaverile gli accarezzava dolcemente la pelle e lui, dentro di sé, si malediva per non essersi messo anche la giacca, quella mattina uscendo di casa.
Osservava il mondo attorno a lui e quasi gli sembrava impossibile che tutta la vita, al di fuori di quelle quattro mura scolastiche, continuasse anche mentre lui era rinchiuso la dentro. Quando vi entrava era come se tutto fuori cessasse di esistere.
Fissava costantemente il suo orologio, che però sembrava essersi bloccato, da quanto scorreva lentamente.
Quel giorno aveva finito le lezioni un'ora prima, mentre tu invece le avresti finite ad orario normale, e quindi, per poter tornare a casa insieme come avevate sempre fatto, aveva deciso di aspettarti al solito posto: nel punto in cui, tre anni prima, mentre lui cercava di slegare la sua bicicletta da un catenaccio che sembrava opporsi con tutte le sue forze all'inserimento della chiave, tu lo avevi urtato, senza rendertene conto; per scusarti, poi, lo avevi aiutato e da lì avevate iniziato a conoscervi.
Tre anni dopo, Ryeowook, non smetteva di posteggiare la sua bici in quello stesso esatto punto e, da due anni, eravate una coppia di fatto.
La campanella suonò e il ragazzo, che si era accorto di essersi lasciato scivolare leggermente contro il muro della scuola, tornò ad assumere una postura corretta, quasi impettita.
Uscendo dalla porta lo notasti subito, anche perché, dopo tre anni, il tuo sguardo correva sempre la, sempre in quel punto, nel vostro punto.
Con il sorriso stampato in volto accelerasti il passo, raggiungendolo in fretta.
<Ciao Wookie>
<Ehi>
Ryeowook ti abbracciò e ti fece cenno di iniziare ad incamminarsi.
<Che cosa ti va di mangiare oggi?>
Camminavate fianco a fianco, mentre lui spingeva la sua bicicletta.
Tutte le mattine arrivava fino a casa tua in bici, poiché tu abitavi più vicina di lui alla scuola, e poi, insieme vi incamminavate verso quell'orrendo edificio che, però, tutto sommato, una cosa positiva l'aveva fatta.
<Non lo so, tu cosa vuoi>
Lui alzò le spalle.
<Potremmo mangiare le costolette di maiale!>
Eri entusiasta nel pronunciare quel cibo.
Ryeowook rise alla tua espressione.
<E va bene, e costolette di maiale siano>
Tre anni alle spalle e chissà quanti ancora davanti; il vostro amore, comunque, non dava cenno di volersi incrinare.