È ormai sera, quando raggiungo Shadow al "rifugio". La sua felpa nera emana un tepore particolarmente piacevole, ma io sono immune agli effetti del freddo, mentre lui no, ed è ancora a torso nudo. Non mi stupisce che abbia acceso il fuoco.
Vorrei rendergli la felpa, ma purtoppo al contrario di lui ho il senso del pudore.
Visibilmente imbarazzata, mi siedo accanto a lui, davanti al fuoco. Cerco di non pensare a cosa sia successo poco fa, ma non ci riesco. Il suo sguardo è assente, le iridi azzurrissime. Sta affilando un legnetto con un coltellino, probabilmente per usarlo come pezzo di una qualche recinzione, e lo fa quasi meccanicamente.
"Li stanno sterminando tutti. Uno per uno." Mormora all'improvviso, senza staccare lo sguardo dal pezzo di legno.
"I mezzosangue?" Rispondo, mentre il mio sguardo si fissa sullo scoppiettare del fuoco.
Shadow smette di affilare il legnetto, e lo posa da parte insieme al coltellino.
"E io che dovrei aiutarli..." Dice scuotendo la testa con un sorriso amaro.
"E invece, vado contro loro e li uccido, per salvare una di quelli che loro considerano miei nemici." Continua.
"Anche voi demoni ci odiate?" Chiedo. Shadow fa un piccolo cenno della testa:"Purosangue, sanguenobili... Non esiste gente più stupida. Dovrei fare parte di loro, e uccidere, uccidere tutti i mezzosangue. Così sarebbero fieri di me... Ma non sono nato per questo."
"Che vuoi dire?"
"Sai, è vero quello che hai detto poco fa. I baci dei demoni sono letali. Me lo ricordo, tutti pensavano che il futuro mi riservasse grandi cose. Avevo un talento per uccidere, ed ero il primo della classe in strategia, astuzia e combattimento. Non avevo scrupoli o pietà. Quando si trattava di uccidere qualcuno, squarciandogli la gola o risucchiandogli l'anima, io ero il più bravo di tutti. Ma un demone aspetta fino alla maggiore età per compiere ciò che da sempre attende con ansia. Il primo, letale bacio. Me lo ricordo, quel giorno. Tutti dovevano affrontare quella prova, ma colui su cui si contava maggiormente ero io. Sembrava scontato, il fatto che avrei avuto successo." Ferma un secondo il suo discorso, e fissa i suoi occhi sui miei: "E poi?" Gli domando.
"E poi, lei era lì. Una mezzosangue, proprio come te. Aveva l'aria così indifesa e spaventata, l'avevano catturata da poco, e io dovevo ucciderla per superare una stupida prova. Ero determinato a farlo, e vidi una lacrima rigarle il viso, mentre le mie labbra toccavano le sue. Ma oltre quello, non accadde nulla. Provai, e riprovai, ma lei sembrava solo stare meglio. Le ferite sul suo corpo si rimarginarono, e i suoi lividi scomparvero. E più accadeva, più i fischi di disapprovazione aumentavano. L'umiliazione, la delusione di me stesso, la rabbia. Fu il momento più brutto della mia vita... Che stupido che ero. "
"Cosa è successo dopo?"
"Mi hanno portato da una di quelle stupide streghe...come si chiamano, chiaroveggenti? Insomma, pensavano si trattasse di una maledizione, e in effetti lo era. Un'antica profezia, di cui non mi parlarono mai davvero chiaramente. Erano strani, sempre vaghi quando ne parlavano. Fatto sta che vollero esiliarmi, senza spiegarmi bene il motivo. E beh, eccomi qua."
Lo fisso a bocca aperta. La sua storia è praticamente quasi uguale alla mia.
"Per caso, ti hanno detto di non parlarne con nessuno?" Gli chiedo, dato che a me lo hanno detto.
"Uuh, milioni e milioni di volte. Ma cosa vuoi che me ne importi, dei loro consigli? Con te sento di poter essere sincero." Sentire una cosa del genere mi davvero piacere. Nessuno si è mai fidato di me.
Appoggio la mia testa sulla sua spalla, e chiudo gli occhi. Lui all'inizio rimane freddo e rigido, ma poi sembra sciogliersi e sentirsi a auo agio.

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Spirito Errante
FantasySequel della storia "Cuori di Ghiaccio". Luna è una mezzosangue. Essendo nata da un amore proibito, quello di Jack Frost verso un'umana, Elsa, per lei non è facile farsi accettare nel mondo degli spiriti e dei Guardiani. Ed essendo visibile solo la...