Capitolo 6

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Non ho mai visto gli occhi di nessuno diventare così, prima d'ora; talmente grandi da sembrare due biglie di vetro, e sbarrati a tal punto di fuoriuscire quasi dalle orbite. E questa volta, il colore delle iridi è di un verde pallido e innaturale.

"Cosa?" Shadow sussurra appena, con la voce spezzata. Ha l'espressione di chi ha appena sentito il proprio mondo crollargli addosso. La donna-demone tiene lo sguardo basso, come mortificata.

"Tu...Avevi detto che mi aveva abbandonato!" Esclama puntandole il dito contro.

"E' così..." Dice lei in sua difesa, abbracciandolo quasi per confortarlo, ma lui la spinge via.

"Shadow." Dice la donna in tono di rimprovero: "E' questo che ti ho insegnato? Mi sono presa cura di te, ti ho allevato come fossi un figlio, non ti ho detto la verità solo per risparmiarti il dolore, e adesso mi volti le spalle?"

"Risparmiarmi il dolore?" Ripete lui indignato:"Risparmiarmi il dolore?!" Dice scandendo bene le parole, quasi assaporando il gusto assurdo di quella frase: "Pensare per anni che sei stato abbandonato perché eri il più gracile dei figli, che sei stato buttato via come un rifiuto e lasciato a morire, e solo perché non avevi le ali, secondo te è dolore risparmiato?!" Dice quasi sputando le parole.

"Pensavo che sarebbe stato meno..."

"Hai compensato dolore con altro dolore!" La interrompe, urlando.

"Shadow, ti prego." Cerco di farlo smettere, spingendolo a ragionare che in quel modo non risolverà niente. "C'è un motivo se siamo arrivati fin qua, ricordatelo." Lui sembra calmarsi apparentemente, ma poi si avvicina alla donna, afferrandola per le spalle: "Tu sai chi era. Dimmelo!" Esclama. Cerco di staccarlo da lei, urlando con tutta la forza che mi ritrovo: "Shadow, basta!" Gli occhi di Shadow, diventati gialli, tornano alla normalità. Sembra risvegliarsi da un terribile incubo, ritrae le mani e ha il fiato corto. Guarda la donna-demone con aria terrorizzata.

"Che cosa mi sta succedendo?" Dice guardandosi intorno, spaesato.

Anche la donna adesso ha un'espressione terrorizzata: "Speravamo che non sarebbe successo..."

"Che cosa?"

"Sta prendendo il sopravvento su di te. Lui." Mormora lei con gli occhi lucidi. "Avrebbe voluto che tu seguissi le sue orme. Avrebbe voluto che conoscessi il suo nome, ma io ti ho tenuto nascosta la sua identità, costruendo menzogne su quello che ti aveva fatto, affinché tu lo odiassi. Ma lui ti ha sempre amato, voleva che fossi il suo erede, il suo successore. Ma io non volevo che diventassi in quel modo... Così adesso lui ti sta usando come arma, verso di me, verso tutti noi, per farcela pagare."

"In quel modo?" Shadow sembra confuso.

"Tuo padre era malvagio, Shadow. Voleva distruggere il mondo terrestre, perché odiava i mezzosangue, ed eliminando gli umani avrebbe eliminato anche loro, di conseguenza. Ma è stato fermato."

"Da mio padre..." Mormoro, intromettendomi nel loro discorso.

"Esattamente" Riprende la donna. "La Profezia parlava proprio di questo. Sapevo che tu eri suo figlio, dal primo momento in cui ti ho accolto nella mia famiglia. Ero l'unica a saperlo, e speravo, speravo con tutta me stessa che non accadesse ciò che è scritto nell'Oraculum."

"Cosa c'è scritto, nell'Oraculum?" Chiede, con l'aria ancora più confusa di prima.

"Che l'Uomo della Tenebra si vendicherà, portando un Erede nel mondo dei demoni. E che potrà essere riconosciuto per l'incapacità di uccidere attraverso il soffio di morte."

"Il bacio dei demoni..." Sussurrà Shadow tra sé.

"Ora capisci?" Dice, poggiandogli le mani sulle spalle, e con gli occhi ormai lucidi. "Ti uccideranno, se non vai via. Non voglio che ti facciano del male, ti prego."

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