I mesi volarono e,per fortuna, nessuno sapeva delle lettere di Freddie che arrivavano puntualmente la domenica alle 14...tranne una volta.
Era una domenica di aprile, io ero andata a ritirare la posta e, dopo aver scartato le lettere per Ernest, cercai quelle di Freddie, ma senza successo.
Controllai di nuovo, ma no, non c'era.
Questo rese Inesh molto preoccupata infatti cominciò a pensare che gli fosse successo qualcosa di tremendo, ma le intimai di non temere e che forse non avrà avuto tempo a causa di un impegno.
Il lunedì, la regina gli mandò una lettera :Caro Freddie,
Ieri non mi hai scritta, spero che tu stia bene e che non sia successo nulla.
Mi manchi da morire..
tua IneshImbucò il pezzo di carta e sperò che tutto andasse bene.
Nel mentre incrociavamo le dita, ammirai la pancia di Inesh, che era molto cresciuta.
Mi scappò un sorriso triste nel guardarla, poichè mi ricordai della mia gravidanza fallita e del bambino mai nato.
Avrei tanto voluto essere madre, anche a soli 17 anni, ma la sfortuna di essere nata in una famiglia povera, mi aveva vietato di farlo, ed io avevo dovuto accettarlo per forza.
Tuttavia ero felice per Inesh, le avevo promesso di aiutarla a prendersi cura di suo figlio, di crescerlo come avevo fatto con lei e di educarlo alla perfezione. Poi mi aveva detto, che per lui non dovevo essere una serva, ma una persona su cui fidarsi e sopratutto, un punto di riferimento, come lo ero stata per lei.
Ero onorata di sentire quei complimenti dalla bocca della mia regina, per cui mi sentii fiera e soddisfatta di me stessa.
Passarono 3 giorni da quando Freddie non si faceva sentire, ma il giovedì, la lettera finalmente arrivò, facendo calmare sia me, sia Inesh.
Ci precipitammo nella sua stanza con espressioni sollevati e felici, ma quando la ragazza lesse il contenuto di quella lettera, il suo sorriso si spense cadendo anche sul letto.
Era come se le sue gambe si fossero rifiutate di farla reggere in piedi poichè avevano subito una delusione molto grande.
Aggrottai le sopracciglia, poi presi la lettera e la lessi.Cara Inesh,
Scusa se non ti ho scritta, ma avevo un impegno con una ragazza che ho conosciuto qualche giorno fa.
Mi piace,è molto carina e simpatica.
tuo FredGuardai Inesh, che era con il viso sul cuscino, senza proferire parola.
Immaginavo che la notizia di aver trovato un'altra ragazza, l'avesse toccato un tasto dolente.
Le andai in contro, sedendomi al capezzale del letto per accarezzarle i capelli.
<<Quindi non prova più nulla per me...>> disse piangendo.
<<Temo di no, non vi siete visti per parecchio tempo e con la convinzione, di non poter fare nulla, si è lasciato tutto alle spalle ed è andato avanti>> presi una pausa per osservare il suo volto bagnato dalle lacrime.
<<Anche lei,dovreste andare avanti, dovreste lasciarlo perdere, soltanto così potrà sentirti meglio>> continuai.
<<Ma io non riesco Rose, nonostante neanche io l'avessi visto per molto tempo, provo ancora per lui, un'amore incondizionato...io non ne posso più...io ho bisogno di vederlo, di abbracciarlo, del suo profumo, del suo viso, della sua pelle, ho bisogno di lui>> ad un tratto si alzò dal letto e mi guardò.
<<Ho deciso, in questo preciso momento andrò da lui. Se Ernest vi chiede dove sono, digli che sono al cimitero dalla mamma>> ed detto questo, corse fuori dalla stanza e dal castello,lasciandomi sola.
Attraversò la campagna in tutta fretta, infatti si sporcò anche il vestito di seta azzurro, di fango.
Una volta arrivata alla sua casa, con il viso rosso dalla fatica e con le gambe che le tremavano, bussò alla porta, impaziente di vederlo.
Ad aprire fu la sorella, che non appena incontrò il suo bel volto, s'inginocchiò agitata ai suoi piedi. Inesh le prese una mano, e la tirò su, chiedendole di suo fratello.
La sorella disse che era fuori, a praticare l'agricoltura, per cui Inesh, dopo averla ringraziata s'incamminò verso le piantagioni nei dintorni della loro casa.
Lo aveva già cercato per 10 minuti, ma non c'era traccia di lui, fino a quando non lo sorprese,su un sentiero nel mentre trasportava un cesto colmo di pomodori.
Freddie sobbalzò quando la vide, lasciando cadere la cesta, e dopo alcuni istanti per realizzare che fosse lì davvero, corse verso di lei, per abbracciarla, sollevandola anche da terra.
La ragazza lo strinse a sè, sperando che il tempo si fermasse e che quel clamoroso abbraccio, potesse durare per sempre.
<<Sei davvero tu!>> esclamò Freddie mettendola giù, per accarezarle il viso.
<<Dio, quanto sono felice!>> urlò il ragazzo.
<<Ti avevo promesso che non ti avrei mai abbandonato, io mantengo sempre le promesse...>> entrambi sorrisero e si guardarono negli occhi per poi abbracciarsi di nuovo.
Dopo aver sciolto l'abbraccio, raccolsero i pomodori da terra per rimetterli nella cesta, dopodiché andarono a sedersi sotto ad una quercia molto grande, dalla corteccia quasi grigia.
<<Fred...>> disse quasi sottovoce Inesh.
<<Hai conosciuto una ragazza, giusto?>> Freddie annuì.
<<Si, voglio fartela conoscere,si chiama Margareth è simpaticissima!>> la regina rabbiuò il viso.
<<Quindi, la ami?>> bisbigliò mentre una lacrima rigò il suo viso.
<<No, no! Ma che cosa dici?>> mise il suo volto davanti a quello di Inesh.
<<Ma ti piace...>>
<<Si, ma Margareth è soltanto una semplice amica, l'unica ragazza che amo, sei tu e sarai per sempre tu>> intrecciò le dita di Inesh, con le sue, mentre i loro visi erano sempre più vicini, fino a quando le loro labbra non si toccarono per un bacio profondo,facendo battere i loro cuori a mille.
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The killer queen
General FictionAvete mai sentito parlare della regina Inesh? Scommetto di no, chissà perché. Forse perchè ha fatto delle cose tremende?