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Cavalcare una scopa. Hermione Granger non aveva mai amato volare e per un motivo secondo lei del tutto valido: la riccia, sempre perfettamente conscia di quanto le accadesse attorno, non si sentiva minimamente a proprio agio di fronte l'idea di lasciarsi nelle mani di un oggetto precario come una scopa volante. Ciò nonostante aveva sempre capito perfettamente per quale ragione Harry, Ginny e Ronald ne fossero sempre stati tanto stregati: librarsi nell'aria ti faceva sentire completamente libero.

Anche Malfoy volava, ovviamente; ne aveva dato mostra fin dal primo anno, burlandosi di Neville alla primissima lezione di volo, per poi entrare nel team di Quidditch quello successivo. Una cosa che non si sarebbe mai potuta aspettare nel corso della propria intera esistenza, era però proprio ciò che stava accadendo in quell'esatto istante: divertirsi a cavallo di una scopa, con Draco Malfoy.

Non si era dovuto neppure sforzare troppo per convincerla, complice la felix felicis che le frizzava nelle vene. Lui lo aveva proposto con leggerezza, dando un'occhiata al cielo limpido sopra le loro teste e, dopo un momento di titubanza brevissimo, la ragazza aveva acconsentito, a patto che non sarebbe stata lei a guidare il manico. Il biondo allora le aveva stretto la mano, richiamato la propria scopa e l'aveva fatta accomodare dietro di sé. Lei gli si era stretta senza pensarci, affondando il viso nel suo mantello e cingendo le proprie piccole braccia attorno alla sua vita. Il serpeverde non sembrava averci fatto caso e aveva preso a svolazzare per il perimetro dell'istituto, dimostrandosi del tutto capace, permettendo alla fredda aria britannica di sferzare i capelli di entrambi con veemenza, mentre a Hermione arrivava dritto dritto nelle narici il profumo di lui: un misto di dopobarba, tabacco e menta estremamente interessanti. Le piacque e lo aspirò a pieni polmoni, mettendo da parte tutte quelle parti di lei che, di norma, l'avrebbero costretta a trattenersi dal dimostrarsi tanto incantata per una tale piccolezza.

Lui, d'altra parte, trattenne il fiato quando lei lo strinse, e si impose di concentrarsi unicamente sul volo e su quanto potessero farlo stare bene la velocità, mista alla freschezza dell'aria, mista alla pozione, misto all'odore di Hermione, che sapeva di vaniglia e cannella. Sorrise di quel pensiero e, ormai al confine di Hogwarts, svoltò bruscamente, tornando a dirigersi verso il castello. Udì la ragazza emettere un gridolino spaventato, e per poco Draco non cedette all'istinto di voltarsi per controllare che stesse bene, ma poi quel suono acuto mutò, e divenne una risata che lo fece sentire istantaneamente sollevato.

Giunsero alla voliera, dove atterrarono entrambi con il fiato corto. La riccia si dovette appoggiare alla parete in pietra per non perdere l'equilibrio, bisognosa di riabituarsi alla sensazione di riavere la terra sotto i piedi, mentre lui non parve accusare minimamente della fine del volo. Le sorrise entusiasta:
"Allora?"

Era assurdo; assurdo trovarsi faccia a faccia con Draco Malfoy sorridente, senza le sue solite barriere erte e i suoi soliti occhi meditabondi a filtrare qualsiasi frase gli fuoriuscisse dalla bocca. La ragazza trattenne una risata sentendo di starsi sorprendendo sempre di più di frequente in quei giorni, da quando Draco era tornato a fare parte della sua quotidianità, seppure in maniera del tutto differente rispetto a prima. Eppure ne fu felice, certa che quel sentirsi sempre sorpresa fosse un segnale positivo; qualcosa che le si accendeva dentro.

"Allora cosa?" gli domandò quindi, facendo la finta tonta, ancora con una mano premuta contro la pietra fredda. Aveva i capelli più scompigliati del solito, ma non si sentì di definirlo un problema. La pozione le faceva credere che non dovessero esserci assolutamente nessun tipo di problemi.

Lui scrollò la testa, e i capelli oscillarono attorno al suo viso spigoloso. Poi camminò fino a esserle molto vicino, sempre sorridendo, sempre giocando, sempre senza pensare, e lei gli rispose, indietreggiando fino a trovarsi con la schiena spalmata contro la parete e lui premuto contro di lei.

Se morissi stanotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora