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Era accaduto tutto molto velocemente.
Harry aveva strappato di mano a Hermione il foglio ingiallito del quotidiano e lo aveva messo di fronte agli occhi increduli di Draco Malfoy. Gli aveva gridato qualcosa addosso, ma il biondo non lo aveva neppure sentito; ogni suono si era istantaneamente ovattato attorno a lui e tutta la sua attenzione si era ridotta su quella semplice fotografia in movimento.
Il moro aveva poi afferrato l'amica per un braccio e l'aveva trascinata dentro il castello, abbandonando il serpeverde solo di fronte quell'immenso, improvvisamente tanto desolante uscio.

Il suo timore si era realizzato e la sua possibilità di redenzione era andata in fumo. Aveva rovinato la vita della ragazza che gli aveva concesso di tornare a respirare nel periodo più cupo della propria esistenza e lei non lo avrebbe mai perdonato. Forse non sarebbe avvenuto subito, ma presto o tardi Hermione avrebbe compreso la gravità di ciò che era apparso quella mattina su uno dei giornali più letti di tutto il Mondo Magico. La maniera in cui le cose avrebbero iniziato ad abbattersi su di lei da lì in poi; gli sguardi di disgusto, i pettegolezzi più ignobili, la fama di una pazza.
Aveva tentato di rimanere attento e vigile, ma alla fine aveva rovinato la vita di Hermione Granger.


Al di là dell'ingresso Harry Potter trascinava la migliore amica evitando cautamente qualsiasi ala affollata. Aveva bisogno di parlarle e non aveva la minima intenzione di sentirsi osservato nel frattempo. Superarono alcune rampe di scale e, nel mentre, continuava imperterrito a tenerle la mano, non poi troppo segretamente timoroso che potesse tornare indietro, da Malfoy, per convincerlo che non fosse accaduto poi nulla di che. Perché a lui era successo di finire sulla bocca di tutti molto più spesso di quanto avesse mai desiderato, e di rado l'aveva trovata un'esperienza piacevole. Accomodato a un tavolo ai Tre Manici di Scopa, si era imbattuto nell'articolo e, insieme agli amici, lo aveva letto tutto d'un fiato. Ginny non lo aveva neppure commentato, rimasta completamente impallidita al solo adocchiare lo scatto. Sapeva cosa aveva pensato però: che si erano tutti schierati dalla parte di Hermione dopo quello che aveva combinato Ron, ma che infondo la riccia era da un po' che non sembrava più del tutto lei.
Harry però sapeva qualcosa in più, che aveva promesso di non rivelare: sapeva che Malfoy aveva salvato la ragazza –e, probabilmente, tutti loro- e sapeva che la relazione tra Ron e la tassorosso andava avanti da più tempo di quanto i due indagati fossero diventati amici. Ma era vero che, dalla fine della guerra, Hermione non era mai più tornata sé stessa, e questo era un problema che avrebbe indispettito tutti i loro conoscenti.

Arrivarono alla Stanza delle Necessità e vi entrarono di fretta, senza che nessuno dei due dovesse dire nulla. Si presentò loro come la sala da pranzo della vecchia Tana, quella abitata da Sirius Black, ma la riccia non commentò la scelta dell'amico.
Il moro le fece segno di accomodarsi e lei lo fece, certa di essere prossima a una lunga filippica.

"Hermione, ti rendi conto?" le domandò infine, continuando a indicarle quel maledettissimo foglio di carta: "Ti hanno fotografata con Draco Malfoy, da soli, in disparte."

L'immagine continuava a ripetersi di fronte ai suoi occhi: lei, di spalle, e lui di fronte che la guardava e si chinava sul suo orecchio per dirle qualcosa. Nient'altro. Ma era abbastanza.

Io ho già una studentessa da portare in camera.

Le aveva detto così in quel momento. Deglutì. Harry riprese, lasciando cadere sull'ampio tavolo lo straccio di giornale:

"Cosa stavi pensando?"

"Non abbiamo fatto nulla. Stavamo parlando." Tentò di difendersi la riccia, ma vide il moro negare.

In tutta sincerità, non sapeva se crederle. La foto non mostrava nulla più di quello, e quello non era un bacio, ma era intimità, e anche quello era abbastanza. Eppure non aveva portato lì la ragazza per discutere sul fatto che stesse scegliendo di mentirgli o meno; l'aveva trascinata fino a quella stanza per farle capire a pieno cosa sarebbe accaduto da lì in poi.

Se morissi stanotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora