◾06 La Lettera

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⚠️Contenuti sensibili⚠️


Per una lettura migliore si consiglia: 

Hostage - Billie Eilish


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Dopo cena i ragazzi si diressero in Sala Comune per parlare delle cose piacevoli avvenute in giornata.

Victoria dopo pochi minuti, per la stanchezza, salutò gli altri ragazzi ed ando in camera sperando di poter riposare.

POV'S VICTORIA

Una volta varcata la soglia della porta riuscii a sentire un piccolo ticchettio provenire dalla finestra della camera.

Mi avvicinai alla finestra e scoprii che la fonte del rumore era un gufo, nero come la pece, che picchiettava il suo becco sul vetro della finestra.

Senza pensarci due volte aprii la finestra e feci entrare la splendida creaturina, notai che portava con sé un lettera.

Depositò la lettera e se ne andò.

L'aria fresca della sera iniziava ad entrare dalla finestra lasciata aperta, mentre io con cautela presi ciò che il gufo aveva depositato sul mio letto.

Ispezionai bene il sigillo in ceralacca con lo stemma della mia famiglia, ma un particolare mi preoccupò.

Il sigillo era di color nero.

Solitamente il colore nero si utilizzava per indicare il lutto di una famiglia.

Mi chiesi chi ci avesse lasciato, "molto probabilmente una nostra lontana prozia" mi risposi da sola.

Aprii la lettera e tolsi dalla busta il foglio che conteneva brutte notizie.

Non è mai bello scoprire che una persona è venuta a mancare.

Lisciai la pagina precedentemente piegata con cura e ne lessi il contenuto.

A Victoria Avery,

Volevamo informarti dell'improvvisa scomparsa di Veronique Avery. 

E' venuta a mancare questa mattina, dopo aver passato un notte di sogni felici.                          Volevamo anche dirti che abbiamo saputo dello smistamento.                                                                  Un tale disonore! Ci vedremo e ne discuteremo!                                                                                                  Ora non ci sembra proprio il caso di parlarne per non mancare di rispetto la tua, povera, defunta nonna.

Viktor Avery & Beda Carrow.

Alzai di scatto la testa che sembrava essere andata in confusione dopo la lettura di poche righe.

Poche righe che avrebbero potuto spezzarti il cuore, annebbiarti la testa e farti annegare in un mare di tristezza.

Questo era tutto quello che sentivo.

Con la vista appannata dalle lacrime e le orecchie che non percepivano più nessun suono, a passo lento mi diressi verso il bagno.

I respiri diventavano sempre più affannati, i polmoni bruciavano tutta l'aria che riuscivano ad ottenere.

La gola era secca e le mani erano tremanti mentre le lacrime salate scorrevano per le mie guance atterrando sul pavimento della stanza.

La porta era chiusa mentre scivolai a terra e con esso tutte le mie forze se ne andavano.

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