◾Parte Del Gruppo No?◾

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POV'S VICTORIA

Passò un ora, la quale ero ancora tra le braccia di Sirius.

Dovevo far pace anche con gli altri anche se sapevo che non era una cosa per niente semplice dato come gli ho lasciati in malomodo.
-Sir?- chiesi in modo gentile, -mhh?- disse lui come segno di risposta -mi accompagneresti dagli altri così gli posso spiegare- dissi semplicemente, senza neanche parlare lui accomsentí con un movimento quasi impercettibile della testa.

Ci alzammo e mi lisciaii la mia gonna nera, con le mani, pur essendo questa senza pieghe e mi misi una ciocca di capelli dietro l orecchio come per darmi forza, presi poi un profondo respiro e mi incamminati con passo tremolante verso la porta.
Poggiai lentamente la mano sull pomolo della porta ma prima che potessi fare qualcosa questa si aprii.

Fuori dalla stanza c'erano tre figure che avrei potuto riconoscere a kilometri di distanza.

James.

Remus.

Peter.

Stavano parlando tranquillamente finchè non mi videro e si bloccato o sul posto, sinceramente non mi sarei mai aspettata di incontrarli cosí, subito, appena avessi aperto la porta.
Presi un po' di coraggio e parlai
-Hey- dissi con un po' di insicurezza, loro mi guardarono e mi fecero cenno di continuare -potreste entrare, vorrei spiegarvi il perché del mio comportamento e cosa è successo- dissi cercando di reprimere qualsiasi emozione possibile. Mi guardarono con un occhiata di circospezione poi James si voltò verso Remus che annuí lentamente come per valutare la situazione.
Con un gesto della mano lì invitati a farli entrare sperando che restassero finché non avessi finito di parlare.

Ci sedemmo sui nostri rispettivi letti e iniziai a parlare -volevo scusarmi con voi per il mio comportamento nei vostri confronti, non è stato per niente giusto lo riconosco, ma spero vogliate ascolta...- non feci in tempo a finire la frase che James parlò -dai su sentiamo cos hai da dire in tua discolpa, mh sono curioso- Disse con tono nervoso, -io...- tentai di dire ma James perse la pazienza -TU COSA EH, SENTIAMO CI HAI LASCIATI SOLI MENTRE AVEVAMO PIÚ BISOGNO DI TE!E TU DOVE ERI? NON C'ERI DOPOTUTTO QUELLO CHE ABBIAMO FATTO INSIEME! DOPOTUTTO QUELLO CHE ABBIAMO FATTO PER TE! CAZZO!-.

Il ragazzo iniziò a lacrimare sapevo come ci si sentiva in quei casi, al suo posto, ormai nella vita ero abituata a queste cose.

Devo ammettere che quelle cose mi toccarono profondamente, sentivo il respiro venire a mancare e sembrava che sul petto ci fosse qualcosa che faceva pressione, sentivo il mio corpo venire percosso da mille lame che pian piano laceravano la mia pelle.

Stavo male, mi sentivo terribilmente in colpa.

Un suono famigliare mi risvegliò dai miei pensieri, sussultai leggermente per poi spostare la vista su quello che era stato a produrre questo suono.
James aveva appena dato un pugno al muro e questo si poteva capire dalle nocche sbucciate dalle quali usciva qualche goccia di sangue che lentamente percorreva la pelle sulle sue dita, -non era mia intenzione farlo, ma lo sai benissimo che ho questo comportamento quando ho dei problemi. Perché non vi ho lasciati volontariamente e lo sia lo sapete tutti ma....- appena dissi queste parole con ancora il macigno legato al petto i ragazzi si votarono a guardarmi -dovrò sposarmi molto probabilmente con una persona che neanche conosco, è morta l unica persona della mia famiglia che mi capisse, mio fratello non mi guarda neanche più in faccia. E io sto crollando lentamente dall interno. Sto crogiolando nei miei errori e nei miei problemi e non so se voglio tornare a galla- dissi con voce bassa ma che si potesse comunque sentire mentre una lacrima solitaria mi scappò dal controllo.

Per quanto riguarda quello che ho detto è vero, è troppo difficile continuare a vivere con questi problemi voglio scappare andarmene lontano e non tornare, ma non posso.

Chiusi gli occhi inspira do profondamente e appena sentii qualcosa di caldo avvolgermi lì aprii di scatto. I ragazzi mi stavano abbracciando.

Un abbraccio di quelli che ti servono per risollevarsi il morale quando una giornata è andata storta, un abbraccio che ti fa ricordare casa, un vero abbraccio.

-scusami, scusami davvero tanto non volevo...- sentii sussurrare da James nel mio orecchio mentre aveva ancora le braccia avvolte intorno al mio corpo.

Il primo che si staccò fu Remus, -dai ragazzi su con il morale non siamo mia a ad un funerale- disse con un tono di divertimento nella voce che non aveva mai usato prima e li ridacchiammo tutti.
-ragazzi, che ne dite di fare uno scherzo ai Serpeverde?- disse subito Sirius facendoci sorridere, un sorriso sincero, tutti annuirono complici e con un ghigno si avviarono alla porta mentre io me en stavo ancora sul letto -tu non vieni?- sentii dire da una voce che riconobbi come quella di Peter -io?- -certo sennò chi?- disse con suono divertito -sei parte del gruppo no?-.
A quelle parole non feci a meno di sorridere e mi alzai correndo gli incontro, legandogli le praccia intorno al collo. Ridemmo tutti e due quando cademmo per terra facendo fare marcia indietro ai ragazzi, che stavano scendendo le scale, appena sentirono un tonfo facendoci poi scoppiare a ridere tutti vedendo che eravamo caduti come sacchi di patate.

Stavamo ridendo di gusto.

Da lì ho capito, questa era la mia famigli non l avrei mai abbandonata come loro non mi avrebbero mai abbandonata.

Ecco la mia definizione di famiglia raccolta in due parole.

I MALANDRINI.







Note Autrice

Ciao, rieccomi con un nuovo capitolo🤗
È da un pò di tempo che scrivevo questo capitolo ma non avevo messo bene le idee in chiaro per pubblicarlo quindi ecco qui la migliore riuscita fra le varie prove, anche se non mi piace molto come capitolo 😒
Oltre a questo grazie mille davvero per le mille visualizzazioni e 70 stelline 🥰
Non avrei mai pensato di riuscire a raggiungere un simile risultato anche se per alcune persone può sembrare poco per me è un grandissimo traguardo🔅
Vi ringrazio tantissimo♒
Miraccomando commentate📝
È fatemi sapere la vostra opinione sulla storia🧠
Votate se volete⭐
Detto questo vi saluto🙋‍♀️

✨Ale✨

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