POV'S VICTORIA
Ero li ancora seduta tra le gambe di Sirius mentre lui mi cullava con fare protettivo.
Vedevo che i ragazzi ci stavano guardando e non capivano cosa stava succedendo, ma in quel momento volevo solamente stare li con Sirius senza pensare al resto.
Le lacrime ormai si erano seccate sulle mie guance rosee per il pianto; la voce di Sirius mi risvegliò da questi pensieri e ascoltavo quello che diceva -Ragazzi potete lasciarci soli un minuto?- disse con tono gentile e calmo ma alllo stesso tempo c'era una nota di preoccupazione -Si- si sentì dire flebilmente dai tre malandrini estranei a questa situazione.
Si alzarono e come gli è stato chiesto uscirono dalla stanza e richiusero lentamente e gentilmente la porta dietro di lorto.
Adesso eravamo solo io e lui.
-Hey...- disse con fare incerto ma poi continuò -Cos'è successo?-, l'aveva detto in un modo talmente gentile che non sembrava nemmeno lui; girai il busto quel tanto che bastava per vederlo e in faccia e guardandolo negli occhi gli dissi il contenuto nella lettera.
-Mi dovrò sposare- lo dissi talmente a bassa voce che non ero certa che lui mi avesse sentitò, e continuai -E non sò nenache con chi o quando- chiusi gli occhi per non far cadere la lacrima che mi si era formata all'angolo dell'occhio.
-Non voglio... io non voglio m-ma l-loro han-hanno deciso così-ì - continuai mentre dei singhiozzi sfuggivano al mio controllo.
-Shh va tutto bene, respira, con calma- disse in modo premuroso ed io annuii piano.
Appena il mio respiro si ristabilì lui, con gentilezza, mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi guardò negli occhi.
Non potei fare a meno di vedere la bellezza dei suoi occhi: parevano infiniti e sembrava che avessero combattuto milioni di battaglie; ed effettivamente era così.
-Grazie Sirius- dissi piano.
-Tranquilla, io ci sono- disse lui
-Quando vorrai parlarne io ti ascolterò...- continuò il ragazzo con fare che sembrava incerto.
Gli feci un piccolo sorriso di ringraziamento, e spostai, involontariamente, lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra.
Stessa cosa deve averla fatta lui dato che quando ci guardammo negli occhi pian piano si avvicinò fino a far scontrare le nostre labbra in un soffice e premuroso bacio.
Ci staccammo quasi subito per colpa della durata del bacio ma pochi secondi dopo, dopo un rapido scambio di sguardi, le nostre labbra si rincontrarono in un bacio sempre più appassionato.
Le nostre labbra si chiamavano come se fossero delle calamite.
La sua lingua tracciò il contorno del mio labbro inferiore chiedendomì il permesso, per rendere il bacio ancora più sensazionale, ed io glielo lasciai.
Le nostre lingue si cercavano e si trovavano subito dopo.
Nello stomaco sentii come se ci fosse un qualcosa che si muoveva e capii, per la prima volta, l'espressione "farefalle nello stomaco".
Io e Sirius ci stavamo baciando, ed ero felice.
Continuammo a baciarci finchè non udimmo qualcuno che bussava alla porta.
Ci staccammo velocemente e vidi il suo viso: aveva le labbra poco più gonfie del normale a causa della passione scambiata poco prima e aveva un velo roseo sulle guance.
-Avanti- disse immediatamente il ragazzo difronte a me.
Neanche cinque secondi che entrarono i tre malandrini che precedentemente avevamo fatto uscire.
-Hey ragazzi, va meglio?- dissero con preoccupazione.
Guardai Sirius per un istante e risposi -Si va meglio grazie- dissi con sincerità.
Ed era vero, stavo meglio.
Tutto grazie ad un ragazzaccio, come veniva spesso definito, dagli occhi grigi e capelli corvini.
-Se possiamo sapere, cos'è successo?- chiese Remus e sentii una nota di curiosità nella sua voce nonostante stesse cercando di rimanere serio, -Non-non ho voglia di parlarne adesso, scusatemi- dissi con fare dispiaciuto mentre mi schiarii la gola.
I ragazzi annuirono con fare comprensivo e si risedettero sul tappeto.
Sirius si era spostato e si trovava seduto alla mia destra, mentre avevo Remus alla mia sinistra e Peter e James davanti a me.
Restammo in silenzio.
Uno di quei silenzi piacievoli, uno di quei silenzi in cui non hai nulla da dire perchè dice tutto.
Chiusi gli occhi e mossi la testa lentamente all'indietro per poggiarla al letto;
Ora dovevo pensare a come sopportare i miei genitori per una fottuta settimana,
Ora dovevo pensare a come affrontrare la situazione,
Ora dovevo pensare con quale criterio i miei genitori mi avrebbero scelto un marito,
Ora dovevo pensare a tutto,
Ora dovevo pensare troppo.
E non ne avevo voglia.
Note Autrice:
Ciao🌞
Eccomi tornata con un nuovo capitolo🥀
Nonostante l'avrei dovuto postare domani ho pensato di farvi questo "regalo" date le domande su quando l'avrei postato💕
Grazie mille dei vostri bellissimi commenti🌼
Spero che il capitolo vi piaccia 💖
Scusatemi per l'ora ma è l'unico memento che ho trovato per postarlo😅
Grazie mille del vostro supporto🔅
Miraccomando votate⭐
Al prossimo capitolo💫✨Ale✨
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◾La Malandrina◾
Fiksi PenggemarE se i Malandrini fossero cinque? La storia di una nuova studentessa ad Hogwarts. Una storia di amicizia, amore e crescita. Sirius e Victoria. Due persone, un anima. ⚠️ Contenuti sensibili ⚠️ Copertina realizzata da: _marivchaton_