Il rumore del paradiso

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Hayden

Uno, due, uno, due, uno, due… respiro… respiro…
“Buonasera amico mio, oggi in negozio è venuta una ragazza che… mamma mia. Te l’ho detto devi venire a lavorare con me se vuoi rimorchiare. Sai le ho lasciato il numero, chissà se mi richiama…”
“Alexander, io mi sto allenando e non voglio sentire le storie delle tizie che ti scopi”
“Amico, tu non capisci! Da quanto non ti fai una sana scopata e sbollisci un po’ i nervi”
“Fatti i cazzi tuoi Ax”
“Va bene, ve bene amico, ma tu devi trovarti una ragazza, se vuoi ti do una delle mie”
“Ma per carità… mi lasci allenare in pace per una volta?”
“Oh ma smettila, lo so che  mi ami sotto sotto” e mi batte il pugno sulla spalla.
Io e Alexander ci conosciamo da tutta la vita, mi ricordo ancora di quando alle elementari ci scambiavamo le carte di Yu-Gi-Oh.
Gli devo molto e gli voglio anche molto bene, ma è una testa di cazzo.
Lo sento che continua a parlare in sottofondo di questa fantomatica ragazza a cui ha lasciato il numero.
Poveretta, voleva solo mangiare in pace, invece si è ritrovata un’idiota che la serviva.
Mi asciugo il sudore sulla fronte: è due ore che vado avanti a prendere a pugni un sacco da box.
Da lontano vedo il Capo arrivare con una locandina in mano.
“Alex smettila di stressare il povero Hayden mentre si allena”
“E dai Capoo… Se non lo faccio io chi lo farebbe mai, insomma guardalo” mi indica,
“ 1 e ottanta per 80 chili di muscoli, pieno di tatuaggi, non gli chiederebbero aiuto neanche le nonnine per strada” alzo gli occhi al cielo e torno a guardare il Capo.
“Lascialo perdere sai com’è fatto, che sono quei fogli?” srotola il foglio e vedo scritto in grande “SFIDA DI MOTO”. Sbianco.
“No”
“Hayden non ho ancora detto niente”
“Qualsiasi cosa dirai è no”
“Non è una sfida illegale è un torneo, c’è la polizia, i medici, è sicuro. E tu mio caro parteciperai”
“No”.
Riprendo il mio allenamento, durerà più del previsto oggi.
Sferro colpi forti, diretti secchi, concentrati su un unico punto.
“Hayden so quanto ti manca correre, è nel tuo sangue. E poi diciamocelo sei bravo, vincerai di sicuro” continuo a colpire, sfogo tutto su quel sacco.
Ax mi osserva da lontano, sa cos’ho passato, ma la vedo quella luce, sta dicendo “Avanti ragazzo è la tua occasione”.
Il mio corpo freme al pensiero dell’adrenalina che mi scorre nelle vene. È sempre stata come droga per me e so che se accetto darò tutto me stesso pur di correre, non mi importa della vittoria, mi interessa solo sentirmi vivo.
“Fanculo!”
impreco sferrando l’ultimo colpo al sacco
“D’accordo facciamolo”
“Oh sì gente, si torna in pista” esulta felice Ax mentre il capo mi guarda soddisfatto.
“I ragazzi saranno felici di saperlo. Comunque abbiamo una settimana per prepararci”
“Saremo pronti” e cazzo se lo saremo. Per un momento mi ritorna in mente il suo sguardo orgoglioso, quello che ho reso vuoto con il mio passato.
Sento improvvisamente una sensazione di vuoto, come se mi mancasse un pezzo. Quel pezzo che mi amava nonostante tutto, nonostante tutte le cazzate.
Scuoto la testa: ho bisogno di una doccia fredda.

                                    ~~~

Stiamo mangiando, e io presto poca attenzione ai discorsi che fanno i miei compagni.
“Vi dico che mi richiama!”
“Certo credici Alex, probabilmente non tornerà neanche più al ristorante”
“Dici che l’ha fatta scappare?”
“Dico proprio che non metterà mai più piede in quel quartiere”
“Eh dai! Sono simpatico e poi mi hai visto bene, tutte mi vorrebbero” e qui quasi ci strozziamo tutti.
Passa un attimo di silenzio dove ci guardiamo tutti in faccia, per poi scoppiare a ridere davanti ad Alexander.
“HAHAHAHA, MI SCUSI NON AVEVO CAPITO CHE STAVO MANGIANDO CON BRAD PITT”
“Siete degli amici terribili sapete”
“E tu un dongiovanni, ma ti vogliamo bene anche per questo tuo difetto”
“Difetto?”
“Sai non è bellissimo sentire ogni weekend i tuoi orgasmi. Che poi fattelo dire: duri poco amico”
“HAHAHAH ha parlato mister ho il cazzo di due metri, ma per favore Olly non dire cazzate”
“Basta ragazzi vorrei mangiare” e alle parole del Capo tutti si zittiscono.
Il Capo è la nostra autorità, il nostro maestro: ci ha salvati, gli dobbiamo la vita.
Noi non siamo una confraternita, siamo una famiglia, e in famiglia ci sia aiuta e ci rispetta.
Nove ragazzi con un passato difficile, che vivono insieme sotto lo stesso tetto, un suicidio per molti, ma per il Capo una missione.
Il Capo ha messo tutto se stesso, e noi dobbiamo solo ringraziarlo perché è proprio grazie al suo impegno che siamo diventati quello che siamo oggi, ovvero dei ragazzi con un futuro davanti, con dei sogni e dei valori.
“Comunque ci sarete tutti sabato pomeriggio alla gara di Hayden?”
“Non ce la perderemo per niente al mondo” è Oliver a parlare, ma tutti si girano verso di me e mi sorridono.
Sono la mia forza.
Li guardo e sorrido di risposta, per poi volgere il mio sguardo al capo.
“Vincerò”
“Non ho dubbi ragazzo”
“Possiamo scommettere?” guardiamo tutti male Ax
“Come non detto” non cambierà mai questo ragazzo.

Mi sono innamorata dell'uragano nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora