Hayden
"Andiamo a salutare Vi?" ma perché lo sopporto ancora?
"In che classe sta?"
"In nessuna, oggi la lasciamo in pace ok?"
"Ma... daiiiiii"
"No".
Jack e Ry ci guardano divertiti come sempre.
"È mattina presto Ax, chiudi quella bocca!".
Qualcuno mi sbatte addosso e cade all'indietro.
"Ahia!" guardo nella direzione della voce: è una ragazza bionda, mi è già venuta addosso me la ricordo.
Sto per abbassarmi e aiutarla, ma qualcuno mi precede.
"Tutto bene?"
"Oh sì... più o meno... scusami tanto... davvero" lo dice guardandomi.
Le trema la voce.
"Non è successo niente, tranquilla" l'aiutiamo a tirare su i libri, mentre Ax l'aiuta ad alzarsi.
"Io ti sono già venuta addosso... scusa davvero... sono pessima"
"Sei stupenda" oh mio dio, comincia. "Oh... grazie..."
"Alexander Parker, e tu devi essere un angelo caduto dal paradiso, da quanto sei bella"
"Oh... grazie..." arrossisce e si porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Ci sta cascando, non ci posso credere. "Comunque sono Elisabeth Smith... scusate ancora... ora devo andare"
"Non ti preoccupare, solo la prossima volta prendi meglio la mira e cadi addosso a me, sono più comodo di questo essere qui"
"Hahhaa... ok... grazie... ciao" ci saluta con un cenno della mano.
"Penso di aver trovato la mia prossima preda"
gli arriva uno scappellotto
"AHIAA! Sei impazzito amico?"
"Tu sei impazzito piuttosto, ma l'hai vista? Ti sembra una da una botta e via?"
"Beh questo chi te lo dice?"
"Alex, per piacere" grazie Ry,
"Alex ne puoi avere tante altre, non mi pare il caso di provarci con lei"
"Avete ragione, ok, però è stupenda"
"Ax?"
"Abbiamo due innamorati qui" amica Jack,
"NO"
"Perché no? Lo hai detto tu è stupenda no?" vai Jack!
"NO, non mi innamorerò mai, le ragazze portano solo guai".
Ax..., ha bisogno di trovare qualcuno che lo ami.
"Ax, ascoltami, fai quello che vuoi, ma se posso darti un consiglio, prova ad essere felice, te lo meriti"
"Già, quindi non essere così negativo" Ry mi segue,
"Sai che ci saremo sempre" e anche Jack
"Grazie ragazzi... ahhh quanto vi amo" e ci salta addosso.
"E ora andiamo a conquistare l'università" si sistema la maglia e comincia a camminare tutto fiero
"ANDIAMO!".
Quanto li adoro.
Quando sono arrivato, mi ricordo che ci evitavamo come la peste, avevamo paura di scoprire le nostre carte, ma poi abbiamo capito quanto siamo simili in fondo.
Abbiamo tutti un passato da dimenticare, qualcosa per cui lottare e ora abbiamo la nostra famiglia, noi, il nostro porto sicuro.
Era un'impresa impossibile mettere nella stessa casa nove ragazzi dal passato turbolento, e un solo uomo a tenerci a bada.
Il Capo.
Un militare che aveva visto l'inferno, ragazzi morti suicidi, o con un futuro spezzato e deciso da qualcuno, e ora non voleva che altri ragazzi facessero la loro fine.
Beh alla fine l'impossibile è diventato possibile.
Ed è nato il nostro gruppo di deficienti. Entriamo ridendo.
Ci salutiamo.
Salgo le scale.
"Oggi vengo in palestra" riconoscerei questa voce ovunque.
"Ma buongiorno piccoletta" alzo lo sguardo ed eccola qui davanti a me. "Buongiorno" lei e il suo sorriso, non ne avrò mai abbastanza.
"Allora ti sei decisa a diventare una mia allieva"
"Neanche per sogno"
ma dai
"Passo per decidere il sacco, che poi mi aiuterai a montare a casa mia e per salutare i ragazzi"
"E io?"
"Sabato vieni a casa mia non ti basta?"
"No"
la prendo per la vita
"Ti voglio sempre"
"Egoista il ragazzo"
"Molto".
Nei suoi occhi vedo un luccichio stupendo, che si scontra con il nero delle sue iridi.
Ti farò innamorare te l'ho detto piccoletta.
"Va bene però porta la roba per allenarti, per scegliere un sacco devi provarlo"
"Va bene coach" e alza il pollice in su.
È così carina.
L'avvicino ancora di più e la bacio.
Mi erano mancate.
Ogni volta è come la prima, mi sale quell'adrenalina, quella voglia di tenerla per sempre con me e drogarmi a vita. "Devo andare a lezione, e anche tu"
"Guastafeste"
"Hahah, dai" mi prende per mano. Saliamo le scale, arriviamo davanti alla sua classe, vedo Adam seduto.
Gli faccio un cenno con la testa e lui mi saluta.
La classe si gira verso di me.
Ciaoo.
"Vogliono un autografo?"
"Non sei Brendon Urie, quindi non credo proprio"
"Panic at the disco?"
"Ho cambiato gusti musicali"
"Vedrò di ricordarmelo".
Mi perdo ancora un po' nei suoi occhi.
Mi bacia, porta le mani sulle mie guance e mi bacia.
La mia piccoletta.
Mia.
Spero lo sarai presto.
Si stacca e mi guarda.
"Cosa c'è?"
"Non sei ancora mia" sussulta.
Sono diretto, non si era notato vero?
Mi fissa ancora.
Lascia scivolare la mano lungo il mio braccio destro, si sofferma sul tatuaggio, e poi intreccia le nostre mani.
"Lo so che è difficile, mica sei solo tu a voler andare oltre eh?"
rido sotto i baffi
"Però siamo insieme ora, conta questo. Ci siamo ritrovati. Dai tempo al tempo, anche se so quanto per te sia difficile, visto che pazienza e calma nel tuo vocabolario non esistono"
non è colpa mia se ti vorrei saltare addosso piccoletta
"Ma credimi, ci stai riuscendo alla grande".
Posso sposarti?
Mia nonna ha ragione dovrei regalarle un anello e portarla all'altare.
"Perché riesci a capirmi?"
"Perché sono magica!" butto indietro la testa,
"Va bene, streghetta ci vediamo dopo"
"A dopo Hayden".
Non mi ci abituerò mai al suono del mio nome che esce dalle sue labbra.
Chissà se anche quando lo urlerà sarà così.
Hayden placa gli ormoni.
La bacio a stampo e mi dirigo in classe, con il miglior sorriso che io abbia mai avuto.
STAI LEGGENDO
Mi sono innamorata dell'uragano nei tuoi occhi
RomanceQuattro anni. Sono passati quattro anni dal loro ultimo bacio, dal loro ultimo incontro e dalla loro rottura. Los Angeles, la città degli angeli sta per essere travolta, ancora una volta, da un uragano di emozioni. Victoria ha passato gli ultimi qua...