Siamo di nuovo noi

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Avvertenze🔴: scene abbastanza esplicite, quindi se volete saltare quelle parti. Sì sto parlando di scene di sesso gente e non di coriandoli.

Victoria

Stavolta la gara si svolgerà in piena città. Tutto transennato.
Persone ovunque.
E poi ci siamo io, Adam e Camille, seduti sugli spalti, che stiamo morendo dal ridere.
Adam sta facendo delle previsioni sulla cena di stasera.
“Preparati i tappi Camille” scoppio di nuovo a ridere.
“Già pronti. Sappi che dopo vogliamo il resoconto”
“Mi pare il minimo” aggiunge Adam.
Se continuo a ridere così, a stasera non ci arrivo amici.
Il suono dei motori inizia a diffondersi nell’aria, e dopo poco eccoli lì.
Vedo i ragazzi arrivare.
Li saluto con un cenno della mano.
Una ragazza con il caschetto moro, si avvicina insieme a loro.
“Ciao. Piacere sono Stella”
“Oh ho sentito parlare di te, piacere Victoria”
“Anche io ho sentito molto parlare di te, molto”.
Sembra una ragazza tranquilla.
“Ciaoooo Vi!”
“Ciao Alex” lo abbraccio,
“Stasera si faranno scintille”
“Alex, non succederà niente”
“Sì e io sono santo, però farò finta di crederci”
“Grazie Alex. Ciao ragazzi” saluto gli altri
“Ciao Vi”
“Scendi che il tuo Romeo ti sta aspettando”
“Vado”.
Scendo i gradini cercando di non spiaccicarmi a terra.
“Ma guarda un po’ chi è venuta a vedermi” mi sorride Hayden
“Ciao Hell King, pronto per vincere?”
“Prontissimo”
“Bene”.
Intreccio le braccia attorno al suo collo e lo bacio.
Ed ecco che mi si aprono le porte del paradiso.
Mi stringe a sé come se tra poco dovessi scappare.
Non me ne vado mio uragano, sono qui e ti guarderò tagliare il traguardo.
Mi stacco, poggia la sua fronte sulla mia. “Stracciali”.
Mette il suo sorrisetto da stronzo e sale sulla moto.
Corro a sedermi.
Stringo i bordi degli spalti.
Forza Hay.
Partiti.
Gli schermi si accendono.
Le telecamere riprendono le strade. Sfrecciano tra i palazzi.
È terzo.
Siamo tutti in agitazione.
Venti minuti di pura ansia, in cui Hayden dà il meglio di sé, ha recuperato le due posizioni, e ora sta tagliando il traguardo in prima posizione.
I ragazzi saltano in aria, urlano e gioiscono.
Adam mi prende in braccio e mi fa volare, mentre sorrido come un’ebete. Abbracciamo anche Camille, super felice pure lei.
Mi divincolo tra le persone e corro giù. Solo che inciampo.
Ed eccoci qui, alla mia ennesima figura di merda.
Grazie amica sfiga, grazie davvero.
Però non sento il pavimento sotto il mio sedere.
Apro gli occhi.
“Piccoletta, mi servi viva stasera, vedi di non suicidarti”.
Penso di non saper più respirare.
Mi prende a modi sposa.
Il mio cuore si ferma.
Va bene mondo, addio, sei stato un amico fidato di disavventure.
“Piccoletta non mi svenire tra le braccia”
“Non so se ce la farò, penso che il mio cuore si sia appena fermato”
“Allora stasera vedo di farlo ripartire con un po’ di respirazione bocca a bocca”
“Mettimi giù subito maniaco” gli tiro un pugno sul braccio
“No piccoletta, adesso andiamo diretti a casa tua”.
Cerco di farmi mollare.
Sento le urla e i fischi dei ragazzi.
Mi poggia sulla moto e mi infila pure il casco.
“Sai che non ho cinque anni? E questo è sequestro di persona?!”
“Lo so, ma la persona in questione vuole essere sequestrata fino a casa sua dal suo Hercules?”
“Più che figlio di Zeus, sei figlio di Ade” alza gli occhi al cielo.
Si infila il casco e mette in moto.
Parte e io mi attacco a lui.
Fatemi gli auguri.

                                   ~~~

Suona il campanello.
“Buona sera”
“Buona sera, grazie mille ecco a lei” pago il pizzaiolo e ritiro le pizze, sotto lo sguardo assassino, del figlio di satana. Chiudo la porta.
Ci sediamo.
“Tenga la sua pizza”
“Grazie piccoletta”.
Lui salamino piccante e io patatosa. “Allora come sono andato oggi?”
“Benissimo, quando hai superato il primo ho avuto i brividi, pensavo vi sareste toccati”
“Invece”
“Invece mi hai sorpreso, come sempre” gli sorrido.
Ok ho finito gli argomenti, non so fare conversazione.
“Dormo qui?”
“Se ti va” guardo la mia pizza.
Non sono in ansia, no.
“Penso sia ovvio piccoletta, il problema è se a te sta bene”
“Mi sta bene” calma Victoria, dormirete solo, niente panico.
“Hey, dormiamo solo stai tranquilla” amore…
Oh no.
Cuore non scoppiare.
“Sì, sì tranquillo”
“Va bene… Hai conosciuto Stella, ho visto”
“Sì, è simpatica, forse un po’ timida, ma è davvero carina, vi vuole molto bene, mi ha detto che avete aiutato suo fratello” ho parlato con Stella durante la gara, o almeno lei ha cercato di farmi passare l'ansia.
“Ci siamo aiutati a vicenda”
“Come fratelli”
“Proprio così, siamo fratelli”
“Si vede che vi volete davvero molto bene”
“Quando non fanno i coglioni”
“Ma dai poverini, sono dei cuccioli”
“Certo…”.
Finiamo e mi aiuta a sparecchiare.
“Che si fa?”
“Giochiamo a just dance” dico
“Scusa?!”
“Giochiamo a just dance” dobbiamo dare cose che non contengano niente di sessuale, o stasera finisce male... O moto bene.
“Ok… ti straccerò viste le tue doti di ballerina”
“Hey io sono bravissima!”
“Bravissima” e alza le mani ridendo.
Accendo la wii.
“Tieni” gli passo il telecomando.
“Scegli la canzone”
“Prima le signore”
“Umbrella” in tuo onore Tom (chi vuole intendere, intenda)
“Partiamo soft”
“Esatto hahahah”.
Ok just dance mi è sempre piaciuto, ma io sono negata a ballare, un pezzo di legno è più bravo di me.
“Sono già stanca”
“Hahhaha daii siamo all’inizio, metti Starship”
“Oh Gesù”.
Ridiamo come due deficienti.
Sembro un elefante che cerca di essere un leone, insomma non sono un bello spettacolo.
“Ok basta, giochiamo a mario kart” sono morta
“Va bene pezzo di legno” mi prende in giro.
Ci sediamo vicini sul divano.
Io incrocio le gambe.
Le nostre ginocchia si  sfiorano.
Parte la sfida.
DEVO VINCERE.
Mi butta fuori pista.
“STRONZO!”
“HAHAHAHAH HO VINTOO!”.
Butto il telecomando sul tappeto e si gli salto addosso.
Lancia il telecomando anche lui.
Gli tiro dei pugni sul petto.
Ma non lo smuovo neanche di un millimetro.
Ride.
Mi perdo nell’uragano nei suoi occhi.
“Lo so che ti ho promesso che saremo andati piano, ma averti qui sopra di me non è proprio il modo migliore di aiutarmi”.
Ho il respiro pesante.
Oh ma chi vogliamo prendere in giro: Hayden mi piace, e anche tanto, è qui per me e io sono pure insicura?
“Non ti obbligo a fare niente, quindi o mi fermi adesso o sarà troppo tardi”.
Cosa voglio?
Non mi lascerò affogare dalle paure, non stavolta.
Mi bacia.
Si mette a sedere.
Porta le sue mani sui miei fianchi.
Il bacio si fa più intenso.
Le nostre lingue si cercano.
Lo stringo a me.
Ho bisogno di lui.
Lascia lentamente scivolare le mani sul mio sedere.
Lo stringe leggermente.
Non sono più abituata a tutto ciò.
“Mi farai impazzire piccoletta”.
Si alza.
Allaccio le gambe intorno al suo bacino. Spalanca la porta di camera mia con un calcio.
“Potresti non… spaccarmi casa”
“Prega che sta sera, non ti spacchi il letto”
“Mi serve anche per dormire”
“Ora… ci serve per altro”.
Continuiamo a baciarci con foga.
Mi adagia lentamente sulle coperte.
Si stacca da me e si leva la maglietta nera dall’alto.
Sexy.
Si avvicina al mio bacino.
Solleva leggermente la maglietta e bacia la mia pancia piatta, fin troppo.
Sussulto.
Le farfalle nel mio stomaco sono completamente andate.
Un calore si propaga lungo tutto il mio corpo.
Fa salire lentamente le mani fino a sfiorare il mio reggiseno.
Prende i bordi della maglia e la sfila.
Porto le mani sul suo viso e lo bacio.
Mi sovrasta completamente.
Faccio scivolare le mani sui suoi muscoli. Capovolgo la situazione.
Mi stacco.
Lentamente traccio le linee dei suoi tatuaggi.
Mi guarda intensamente.
Mi vuole sua.
Mi mordo il labbro inferiore e distolgo lo sguardo.
Butta la testa all’indietro.
Le lascio scivolare fino alla patta dei jeans.
Slaccio il bottone, tiro giù la cerniera, molto, molto lentamente.
Già così il rigonfiamento nei suoi boxer si fa notare.
Stavolta è lui a capovolgere la situazione. Si sfila i pantaloni, mentre torna a concentrarsi sulle mie labbra.
“Vai troppo lenta piccoletta”
“Se no che gusto c’è?” ammicco
“Tu vuoi farmi finire in manicomio” rido. Porta le mani sui miei fianchi e piano, piano le fa scendere sull’elastico dei miei leggings.
Li fa scivolare.
Lo aiuto a levarli.
“Ho il preservativo nella tasca dei pantaloni”
“Vai”.
Respiro a pieni polmoni.
Aiuto.
È di nuovo su di me.
“Sei bellissima”.
Sono ufficialmente un gelato sciolto al sole.
Sorrido e lo bacio a stampo.
C’è solo la luce della lampada a illuminare la stanza.
Fa molta atmosfera devo dire.
Tira una spallina del mio reggiseno, giù sulla mia spalla.
E poi l’altra.
Fissa le mie labbra mentre lo fa.
Infila le mani dietro la mia schiena e sgancia i gancetti.
“Mi ricordo ancora come si fa”
“Sei ancora bravo Hell King” sussurro al suo orecchio.
Gli provoco la pelle d’oca.
Anche il reggiseno finisce per terra. Porta la bocca sul mio capezzolo e lo succhia e lo morde leggermente. 
Stringo il lenzuolo tra le dita, inarco la schiena e butto la testa all’indietro. Gemo.
Con l’altra mano palpa l’altro seno. Scende lentamente.
Bacia tutto il mio corpo.
Sono completamente in balia del suo tocco. 
Tira leggermente l’elastico dei miei slip. Anche questi finiscono per terra in un secondo.
Divarica leggermente le mie gambe. Ritorna sulle mie labbra.
Le mie mani nei suoi capelli.
Infila un dito.
Sussulto.
Cazzo non me lo ricordavo così.
Infila anche il secondo dito.
“Sei stretta piccoletta”.
Gli tiro i capelli quando comincia a pompare.
Fuori e dentro.
Piacere puro.
Gemo sulle sue labbra.
Mi morde il labbro inferiore.
Lascia uscire completamente le dita.
Si alza.
Si leva i boxer.
Apre il pacchetto del preservativo con i denti.
Che bad boy.
Io mi infilo sotto le coperte.
Infila il preservativo.
“Dove pensi di scappare piccoletta”
“Da nessuna parte” leva il lenzuolo e mi scopre completamente.
“Allora vieni qui” mi tira a sé.
Vedo la sua imponente erezione.
Il re dell’inferno è ben dotato insomma. “Smettila di guardarlo, mi mette in imbarazzo”
“Hahahhah, amore”
porto le mani sul suo viso
“Anche tu sei bellissimo”
“Modestamente sono il re dell’inferno” rido.
Mi bacia.
Sento la punta sull’entrata.
“Va tutto bene?”
“Benissimo”.
Entra secco.
Cazzo.
Mi stringe forte a sé.
“Fa male?”
“Diciamo che non lo facevo da tanto”. Allaccio le mani intorno al suo collo. Comincia a entrare e uscire, lentamente, poi aumenta il ritmo.
Sempre più veloce ogni minuto che passa.
Venti minuti di puro piacere.
Lo sento irrigidirsi ancora di più.
Le ultime spinte sono secche, forti e veloci.
Urlo il suo nome subito dopo lui urla il mio.
Viene mentre è dentro di me.
Respiriamo affannosamente.
Appoggia la testa sul mio petto.
Esce lentamente.
Si leva il preservativo.
Lo butta nel cestino.
Si alza e ne prende un altro dai jeans. Strabuzzo gli occhi.
“Che c’è?”
“Sei il solito” butto la testa sul cuscino
“Non è colpa mia se mi ecciti piccoletta mia”
“Ahhh, allora è colpa mia”
“Già, sei tu la causa di tutto”.
Si butta sopra di me.
“Vuoi ammazzarmi? Sai non sei un peso piuma, se non te fossi accorto”
“Scusa… allora adesso stai sopra tu” mi porta sopra di lui.
Allunga la mano sul comodino e prende il secondo preservativo.
“Mettilo tu”.
Lo prendo in mano.
Strappo il pacchetto.
“Non lo faccio da tanto…”
“Sarai bravissima”.
Il suo amichetto è di nuovo in erezione. Lo metto.
E poi mi posiziono sopra di esso.
Metto le mani sul suo petto.
Una mano sulla stella e una sul cuore, sulla scritta adrenalina.
Porta la sua mano sopra la mia.
Comincio a muovermi.
Su e giù.
Lo sento gemere, lo vedo buttare la testa all’indietro.
Che visione.
Gemo.
Mi muovo sempre più veloce.
Gemiamo insieme.
Veniamo per la seconda volta, insieme. Mi butto sul letto.
Si leva il secondo preservativo, che fa la fine del primo.
Mi abbraccia.
Lo guardo.
“Mi eri mancata”
sorrido
“Mi è mancato tutto di te: il tuo sorriso, il tuo capirmi al volo, i baci, noi. Mi sono mancati i nostri momenti, quelli solo nostri. Ma ora siamo di nuovo noi”
“Siamo di nuovo noi”.
Ci baciamo.
Non stiamo facendo sesso.
Noi ci stiamo amando.
Tutte le paure sono scomparse.
“Mi sei mancato anche tu Hayden, mi sei mancato come l’aria” ci baciamo ancora. Ci baciamo come se domani il mondo finisse.
“Ne ho altri” ecco.
Lo guardo storto.
“Avevi detto che avremmo dormito”
“Avevo”.
Alzo gli occhi al cielo.
Mi sovrasta.
“Dobbiamo recuperare un po’ di tempo perso io e te”
“Tutto stasera?”
“Sì” rido.
Ci guardiamo negli occhi.
Ci perdiamo in ciò che ci vediamo dentro: il nostro riflesso, il nostro amore che sta bruciando sta sera.
Amami Hayden, te ne prego, perché io sono già persa.

Mi sono innamorata dell'uragano nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora