Come un disegno fatto con la matita di grafite, preciso e diligente, fino a quando un singolo tocco non smuove il tratto ed esplode in mille sbavature, in mille emozioni, sul resto del foglio.
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La luce filtra delicata dalle finestre del mio dormitorio piccolo e soffocante mentre la sveglia interrompe il mio sonno. Sette e quarantacinque, un altro giorno all'Università di Belle Arti di Kyoto.
Sono Yuuri Katsuki, matricola.Ormai siamo all'inizio di settembre, e il mio prof considera me e la mia classe sufficientemente pronti per concentrarci sul programma di quest'anno: la figura umana.
Oggi dovrebbero arrivare i nostri modelli, un maschio e una femmina. Ah, non vedo l'ora! Ho sempre voluto entrare in questa scuola e diventare un mangaka, un fumettista, ma l'ho sempre relegato come un sogno nel cassetto più che come una possibile realtà. E invece sono qui, in una delle migliori università d'arte al mondo. Grazie al sostegno dei miei genitori e della mia vecchia insegnante di arte, Minako, piano piano ce la sto facendo, sto muovendo i primi passi per arrivare poi nel mondo dei manga.Quindi eccomi qui: il solito ragazzo asiatico che si siede nei posti dietro della classe, basso, mingherlino e con gli occhiali. Gay, per giunta, e amante dell'arte. Diciamo che non ho avuto grandi esperienze al liceo, ma ce l'ho fatta ad arrivare fino qui e sorprenderò tutti raggiungendo i miei sogni, raggiungendoli a qualsiasi costo.
Mi lavo, mi vesto, faccio colazione e prendo lo zaino con il materiale. Poi mi metto il badge dell'Università, le cuffiette, ed esco dal dormitorio, avviandomi verso le aule. Quando arrivo alla mia sono appena le otto, mezz'ora prima: sono in anticipo, come al solito. E sì che non mi sono nemmeno messo a correre.
Mi aspettavo di essere solo, invece trovo un ragazzo alto e muscoloso, dai capelli corti, argentei e gli occhi azzurri e limpidi, seduto - o meglio, sdraiato - sulla cattedra del professore come una modella nelle pubblicità della Coca-Cola negli anni '50: deliziosamente femmineo, sensuale, un mix impeccabile di mascolinità e femminilità, possente come un guerriero greco ed elegante come una ballerina, una visione quasi ultraterrena, un'aquila maestosa appollaiata su quel banco che appariva ora così monotono, quasi indegno di portare su di sé quella creatura. Lo fisso ancora per un attimo, lascio che la musica vada a ritmo con i miei respiri concitati, e poi raccolgo abbastanza coraggio da togliermi le cuffiette e parlargli.
- E-ehi... Ciao. Anche tu sei qui per il corso d'arte? - esordisco imbarazzato. No Yuuri, probabilmente è qui per il corso su come farsi domande dalle risposte ovvie. Secondo te perché è qui, idiota, per giocare a baseball?
- Si potrebbe dire così, mio caro Katsuki Yuuri. - risponde il biondo ammiccando leggermente.
- Eh? Come conosci il mio nome? -
- È scritto sul badge universitario che hai addosso e che ora stai guardando con quell'aria interrogativa, Katsuki Yuuri. -Sono scioccato. Non ha detto cose straordinarie, anzi, ha ragione; ma c'è qualcosa nel tono della sua voce che mi intriga terribilmente.
- Ad ogni modo, qua c'è il mio! Victor Nikiforov, aiuto docente! - sorrise.
- Aiuto docente? Quindi Lei è uno dei modelli che il prof vuole che ritrarremo? - ragiono io, parlandogli in modo più rispettoso dopo aver scoperto chi sia.- Precisamente, liubimiy. Posso chiamarti così, non è vero, liubimiy? -
- I-immagino di sì, signor Nikiforov.
- Oh, cosa sono tutte queste formalità? Chiamami Victor! - ride il ragazzo. - Oh, e diamoci del tu, liubimiy. - aggiunge facendo l'occhiolino.Non conosco il russo, ma so cosa vuol dire quella parola. Significa amato, letteralmente, ma si traduce come un nomignolo simile ad amore. Però vuol dire anche preferito. Magari ha solo visto alcuni portfolio del corso e il mio era quello che gli è piaciuto di più. Non farti strane idee.
Sento le mie guance avvampare, sta flirtando? Io non so flirtare, forse mi sto solo immaginando tutto, forse a lui neanche piacciono i ragazzi. Potrebbe avere chi vuole, uno così, basta guardarlo per accorgersene, anche solo fissare quei muscoli scolpiti, quell'espressione maliziosa, il modo in cui inclina la testa quando fa l'occhiolino e... E credo di essermi appena preso un'altra cotta irraggiungibile.
Dio santo, Yuuri, si può sapere perché ti piacciono solo persone che non ricambieranno mai? Da bambino erano i ragazzi che dipingeva Caravaggio, poi sei passato ai ragazzi popolari che giocavano a calcio nella tua scuola, dopo ancora i personaggi in due dimensioni e adesso un fottuto modello? È ovvio che continui a essere single e lamentarti, non c'è una volta in cui ti piace qualcuno a cui potresti interessare!
Fortunatamente i miei compagni arrivano, accompagnati dal professore, e da quelli che credono siano gli altri modelli - stavolta ho evitato l'ennesima situazione imbarazzante.
L'argenteo sussurra qualcosa nell'orecchio del mio insegnante, che mi guarda brevemente prima di annuire, e poi la lezione inizia: il docente parla, presenta Victor e gli altri futuri soggetti dei compiti del nostro corso.Pare ci sia stato un cambio di programma: secondo l'ultimo cambio d'umore del nostro volubile prof, ognuno di noi ritrarrà uno solo (o una sola) di loro per il resto dell'anno. Beh, non mi resta che sperare per il meglio, anche se le possibilità di essere abbinato al giovane con cui avevo parlato sono davvero, davvero basse. Vedo quasi tutte le ragazze della classe sbavargli dietro. Come si permettevano di fissarlo, quelle dannate oche? Yuuri, sei cosciente del fatto che non è di tua proprietà quel Victor, vero?
La lezione passa lenta. Quando guardo Victor, il tempo sembra dilatarsi, mi muovo nella melassa cercando di raggiungere il cielo, il blu dei suoi occhi.
Il prof blatera qualcosa su come dovremo ritrarli in ciascuna delle nostre opere, su come poseranno per noi e dovremo far loro giustizia e mille altre cose. Non mi interessa granché; la cosa buona è che, se la dea bendata sarà dalla mia parte, potrò guardare quel ragazzo dai capelli argentei quanto voglio con la scusa di doverlo rendere protagonista di un'opera. Dio mio, idiota, contieniti, sembri un pervertito.Forse potrei chiedergli di uscire. Probabilmente ha altri impegni, ma tentare non nuoce. Mmh... Anche se uscissimo, dove potremmo andare? Un posto particolare, che stuzzichi interesse, che non mi faccia apparire proprio come il perdente completo che sono al confronto con lui.
Poi mi viene in mente. Vicino all'università c'è un vecchio cinema vintage, il California, costruito negli anni '50 e restato esattamente com'era, con i sedili in pelle rossiccia, il vecchio carretto dei popcorn e un diner arredato con gli stessi mobili del periodo. Spero sinceramente che gli piaccia. Voglio conoscerlo, anche solo per averlo come amico. Voglio far parte della sua vita e voglio che lui faccia parte della mia.
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𝙰𝚛𝚜, 𝚊𝚛𝚝𝚒𝚜; victuuri (completa)
FanfictionYuri è timido. Victor no. . . . Dove Yuri frequenta una scuola d'arte e Victor è il modello che deve ritrarre. {in revisione} Rank: #1 in #yaoistory #1 in #victorxyuri #1 in #victuri