Caro Dicrefèo,
non è la prima lettera che ti scrivo, giusto? Ma temo che questa volta le mie parole siano completamente mutate rispetto all'ultima volta che ti ho donato un pezzo di carta che, ancora adesso, conserva un frammento della mia anima. Perché nonostante tutto, la mia anima è ancora legata a te, solo non nel modo in cui vorresti tu.
Mi dispiace così tanto, e vorrei che tu credessi alle mie parole. Parole che non ho il coraggio di dirti di persona. Ti ho spezzato il cuore, e non c'è cosa al mondo che mi faccia stare più male. Non ho saputo prendermi cura di te, di noi, e sono profondamente amareggiata. La verità è che io non so amare. So cos'è l'amore, so qual è il suo effetto, potrei descriverlo in mille modi diversi, ma io non so amare. Non riesco ad amare me stessa, come potrei farlo con chiunque altro? Conoscerti è stata tra le cose più belle che mi siano capitate negli ultimi due anni. Eri la persona giusta nel posto giusto. E mi dispiace se io, dal mio canto, mi sono rivelata essere la persona sbagliata. Vorrei dire che il mio cuore è stato spezzato così tante volte da non esistere più, ma in realtà non è questa la cosa più importante, e non è il mio dolore personale ad avermi piegata nel tempo.
Guardo ancora le nostre foto, chiedendomi se ci sia mai stata una possibilità di ritorno. Perché, seppur mi addolora dirlo, nuovamente, ho smesso di amarti già da tempo. E ultimamente mi chiedo se io sia mai stata veramente innamorata di te, Dicrefèo. Forse era solo un'altra finzione, una di quelle che tengono insieme la mia vita. E mi sono data una risposta. Penso di non amarti abbastanza da restare perché, in realtà, non ti ho mai amato davvero. Leggendo queste parole mi odierai più di quanto tu lo stia già facendo, sicuramente andrai a rileggere le mie lettere rivolte a te, le cui parole ora avranno un altro sapore. Non ti dirò di nuovo che mi dispiace perché mi conosci perfettamente, e perché non è esattamente ciò di cui hai bisogno adesso. Abbiamo passato momenti preziosi, noi due. Sei arrivato nell'esatto momento in cui avevo un disperato bisogno di aggrapparmi a qualcuno per non cadere. Ma se ho imparato qualcosa da tutta questa storia è che non voglio aggrapparmi a nessuno mai più. Devo imparare a rimanere in equilibrio da sola, perché le persone che abbiamo attorno sono temporanee. Io lo sono stata per te, in fondo al cuore lo sapevo già fin dal principio, ma non te l'ho detto. E perciò non potrei mai perdonarmelo.
Voglio che tu sia felice, felice davvero. E nonostante tu mi scriva ancora, dicendomi che ero e sono la tua felicità, e che ci sarai sempre per me, temo di non poterti dire lo stesso. Non fraintendermi, ho passato con te dei mesi bellissimi, mesi in cui ero felice e stavo bene, ma non posso permetterti di rimanere nella mia vita come tu speri. Non voglio che tu ci sia sempre per me, perché devi trovare la tua persona. Non voglio guardarti tra qualche anno e chiedermi a come sarebbero andate le cose se non avessi preso la decisione di lasciarti. Certo, è ovvio che nessuno può sapere esattamente come saranno le nostre vite fra cinque, dieci, vent'anni, ma sono più che sicura che io vorrò ancora rimanere sola.
Non voglio essere la tua felicità, Dicrefèo. Non voglio essere la felicità di nessuno al di fuori di me. Come ti ho già detto, devo imparare ad amare. Ma devo prima amare me stessa.
Addio, Dicrefèo.
N.F.
13/10/2020
10:32
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Lettere fantasma
General FictionE' una raccolta di lettere private indirizzate a persone che hanno fatto o fanno parte della mia vita.