📮ARCHIA

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Cara Archìa,

oggi ti ho pensata molto, sarà che sono ricominciate le lezioni e, come spesso accade, i ricordi pervadono violentemente le mie giornate.

Ricordo il mio primo giorno all'Università, e ricordo perfettamente il giorno, qualche tempo dopo, in cui ho conosciuto te. Il tuo sguardo curioso che mi scrutava attentamente, cercando di capire se fossi da sola o se stessi semplicemente aspettando qualcuno; è stato come un raggio di sole che si fa spazio tra le fitte nuvole. Non aspettavo nessuno quel giorno, ero seduta nell'aula accompagnata dalla solitudine, proprio come avevo fatto per circa un mese dall'inizio delle lezioni. Non ero in grado di fare amicizia, e nessuno sembrava interessato a fare altrettanto con me. Nessuno tranne te.

Mi affezionai subito a te, Archìa, lo sai questo? Nonostante fossimo costantemente in due contro tutti i gruppetti di amici per la pelle, io stavo bene. Avere te mi bastava, e mi sarebbe bastato per il resto della triennale. Avevo trovato la compagnia perfetta. Avevo trovato te. Ma anche allora, nonostante la nostra forte amicizia, le cose hanno preso una piega diversa. Quando abbandonasti l'Università ho sentito un vuoto tremendo nella mia vita. Mi sentivo come se mancasse una parte fondamentale di me, una parte senza la quale non avrei potuto vivere. Ma si trattava solamente di farci l'abitudine. Dunque, Archìa, mi sono abituata alla tua assenza. Ho vagato per la città al posto di frequentare le lezioni, riflettendo sulla mia vuota esistenza e sul senso di ciò che stavo facendo. In realtà, tutto ciò che facevo non aveva alcun senso. È come se ci fosse un significato nascosto che io non riuscivo a decifrare, così decisi semplicemente di arrendermi.

Volevo mollare tutto, Archìa. Ero di nuovo sola.

Ma voglio dirti anche quanto averti ancora nella mia vita sia davvero importante per me. Quando hai deciso di ricominciare l'Università l'anno seguente, mi hai resa la persona più felice al mondo. Allora mi ero già trovata una compagnia di amici, ma loro non erano te. Tu sei stata la prima e, in quella folle e stressante Università, saresti rimasta l'unica. Non ci siamo più viste spesso come prima, ma quelle rare volte mi facevano stare bene. I nostri caffè al bar, le focacce che rendevano le nostre pance felici alle nove del mattino, le chiacchierate sulla vita, i pettegolezzi vari... tutto ciò ha fatto sì che ti iniziassi a considerare tra le persone più importanti della mia vita. Perché grazie a te, la mia vita a Napoli non è stata più così dura da affrontare. Archìa, grazie di esserci sempre. A modo tuo, rappresenti una fonte di energia per me. A modo tuo, fai vibrare le corde della felicità della mia anima, e te ne sarò eternamente riconoscente.

01/10/2020

13:07

N.F.

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