Caro Nerada,
un po' di tempo fa ti ho accennato di averti scritto una lettera in passato, lettera che non ti ho mai fatto leggere e che è presente nel mio epistolario personale. Quando ho iniziato questo progetto di "Lettere fantasma", il nostro rapporto si era già evoluto; avevamo creato un legame speciale, che tutt'ora rammento con calore. Eppure, nel giorno in cui ti ho scritto quelle parole, mi sentivo persa, e sentivo il bisogno di mettere nero su bianco i miei pensieri, nonostante sapessi che non te li avrei mai rivelati.
Tuttavia, dopo quello che è successo nell'ultimo periodo, e dopo la breve ma intensa terapia di gruppo con le ragazze, ho sentito di nuovo il bisogno di scriverti, commentando, però, le parole del passato. Voglio che tu conosca quelle parole. Voglio che tu sappia cosa pensavo della nostra amicizia quattro anni fa, così come voglio ribadirti l'immenso affetto che nutro nei tuoi confronti tutt'ora.
Dunque, questa è la lettera che ti scrissi il 28 settembre del 2020, esattamente alle 12:35 del mattino.
"Caro Nerada,
a lungo ho rimuginato sulle parole da rivolgerti, come se, in realtà, non volessi davvero scriverti una lettera. Ma voglio farlo, perché sei stato una delle luci, seppur flebile, nel lungo tunnel che è la mia vita.
Sei un ragazzo straordinario, l'ho sempre pensato. La tua amicizia ha reso l'Università più facile da sopportare, amicizia che si è trasformata in una specie di rituale: i caffè annacquati della macchinetta hanno scaldato il mio cuore quando, seduti sul solito muretto freddo e tinto di grigio, ci raccontavamo le nostre vite.
Erano tempi difficili per me, come ben sai. Tempi in cui tutto sembrava essere contro di me, contro i miei sogni e le mie ambizioni. Avevo bisogno di qualcuno che mi facesse ridere, che mi distraesse dalla mia malinconica vita, e tu c'eri. Ci sei sempre stato.
Perciò grazie, Nerada. Grazie per essere stato un ottimo compagno di studio, grazie per essere stato un amico genuino, grazie per aver riempito la mia vita di luce. Un po' mi manca andare insieme alle lezioni, in aula studio dove, tra una pagina e l'altra dei libri, finivamo sempre a parlare d'altro e a ridere sonoramente, disturbando gli altri studenti. Rimanere con te in quel che, garbatamente chiamerei "buco nero" che è l'aula studio, mi ha fatto capire che non ero sola. Non sono sola neanche adesso, o forse sì?
Ultimamente le nostre strade sembrano essersi divise, ed è ciò che più temevo, che la nostra amicizia si iniziasse a sfumare sempre più, fino a diventare polvere. Polvere a cui cerco costantemente di aggrapparmi. Ma, che io sia maledetta, non ho coraggio di scriverti, di chiederti di vederci un'altra volta, di chiamarti e sapere come stai. Non sono brava a tenermi strette le persone, soprattutto quando queste, per una infelice configurazione degli eventi, cominciano ad allontanarsi.
Tu ora hai la tua vita, Nerada. Che mi piaccia o no, ora sembri avere ciò di cui avevi più bisogno, ossia l'Amore. Quel Amore che io non potevo darti. Hai trovato la tua persona speciale, dopo tante pugnalate alle spalle. Ora sembri felice, dunque io lo sono a mia volta. Vorrei solamente avere un'altra occasione di bere con te quel disgustoso caffè delle macchinette, con la sigaretta tra le dita e le mie parole d'addio. Sento come se la mia esistenza si stia sgretolando sempre più, e credo di non poter più essere una buona amica per te.
Dunque Nerada, addio".
Tralasciando il trash dell'ultima frase, che mi fa particolarmente ridere, voglio che tu capisca quanto sia importante per me la nostra amicizia. Lo era già nel 2020, e lo è ancora di più oggi. Con il covid, con la tua nuova relazione, purtroppo le nostre strade hanno iniziato a diramarsi in direzioni opposte, e ricordo di aver sofferto tantissimo durante il lungo periodo in cui non abbiamo potuto andare all'università insieme. Ma, per fortuna, quel periodo ha preso una piega diversa, e alla fine ti ho ritrovato al mio fianco, sempre pronto ad ascoltarmi e a consolarmi, a darmi forza e coraggio per affrontare la vita.
Nerada, tu sprigioni una luce incredibilmente forte, e ti ringrazio per essere rimasto accanto a me in tutti questi anni. Mi dispiace soprattutto per come sono andate le cose tra noi di recente, ma la chiacchierata al bar con le altre ragazze è servita a consolidare il nostro legame, e a farmi rendere conto che noi ci saremo sempre l'uno per l'altra. Scusami per tutto, dico sul serio. Perdonami se ti ho fatto sentire sbagliato, inadeguato, un peso. Non era mia intenzione. Mai lo sarà. Tu sei ossigeno puro, Nerada. Sei il mio ossigeno, di cui non posso fare a meno. Tengo così tanto a te che ho il terrore di perderti da un momento all'altro. Ho paura che tu possa sfuggirmi, che quando ritornerò in Calabria, tu possa dimenticarti di me.
Forse non accadrà, ma non possiamo nemmeno essere sicuri del contrario. L'unica cosa che conta, l'unica cosa di cui sono certa, è che ci proverò, Nerada. Ce la metterò tutta per far sì che non accada. Lotterò per la nostra amicizia, sempre. Promesso.
Questa volta non ti dirò addio. Non ti lascerò. Sarai sempre il mio ossigeno, e io sarò il tuo.
Con amore,
N.F.
06/06/24
17:07
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Lettere fantasma
General FictionE' una raccolta di lettere private indirizzate a persone che hanno fatto o fanno parte della mia vita.