📮AUSEL

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Cara Ausel,

ebbene sì, è così che ti chiami nel mio epistolario.

Provo emozioni contrastanti mentre ti scrivo questa lettera, perché la prima volta che l'ho fatto, il risultato è stato piuttosto infelice. Rileggendo la lettera del passato, quella di cui ti parlai recentemente e della quale tu non avevi la minima idea, mi sono sentita delusa. Delusa da me sé stessa. Ma se c'è qualcosa che ho imparato dalla nostra conversazione di oggi al bar, è che posso fidarmi di tutti voi, posso fidarmi di te, e so che capirai, o meglio, accetterai le mie parole di allora, e mi perdonerai.

Voglio che tu legga quella lettera con la consapevolezza che oggi il mio pensiero su di te è completamente mutato, e di cui ti parlerò dopo. Perciò, buona lettura. Questa lettera risale al 12 settembre del 2020. Erano le 10:49 del mattino.

"Cara Ausel,

benvenuta nel mio progetto. Fra tante persone, come avrei potuto non menzionare anche te? Ciò che sento nei tuoi confronti merita una pagina bianca, decisamente. Proprio come il mio cuore merita di trovare la pace. E che ti piaccia o no, riesco a trovare pace solo quando scrivo. Mi scuso in anticipo per eventuali scatti polemici, per il probabile tono suscettibile e cinico, e non cercherò giustificazioni. D'altro canto, credo che neanche ce ne siano.

Voglio essere sincera con te. La verità è che non ho mai nutrito del vero affetto per te; non saprei neanche come spiegarlo sinceramente. Sento di essere sempre più distante da te, ad ogni giorno che passa, e non cerco nemmeno di nascondere questa lontananza, di annullarla, perché in realtà non m'interessa, ed è meglio per te se ti sto a chilometri di distanza.

Non c'è bisogno di tirare in ballo il mio passato per spiegarti che sono fatta così. La gente o mi ama o mi odia, ed è più quella che mi odia. E sai perché? Perché sono sempre la prima ad odiare anche quando fingo di amare. Fingere è uno di quei comportamenti che fanno andare fuori di testa milioni di persone, ma non sanno che tutto il mondo in cui viviamo è una gran stronzata; la realtà che ci si presenta davanti agli occhi è una finzione anch'essa. E non c'è modo di liberarsene. Viviamo in un mondo illusorio, e noi siamo solo delle pedine.

A lungo ho pensato di essere semplicemente invidiosa di te, probabilmente perché hai dei genitori che ti permettono qualunque cosa. Ma poi mi sono chiesta: a quale prezzo? Avere un carattere come il tuo non è di certo una cosa invidiabile. I miei genitori non sono in grado di soddisfare le mie voglie, anche perché i miei reali desideri sono letteralmente irraggiungibili. Ma non fraintendermi, il fatto che non mi piaccia il tuo carattere non significa che il mio sia migliore. So di essere detestabile, è per questo che non ho veri amici (tranne quei pochi che si contano sulle dita di una mano sola). Fingo continuamente e cerco di adattarmi alle loro personalità, camuffandomi nel migliore dei modi. Solo così posso andare avanti. Possiamo andare avanti.

Questa vita non fa per me, Ausel. Tutti voi non fate per me. Sono destinata a spezzare i vostri cuori, a dire cose malvagie, perché la mia anima è ormai infetta. Lo è stata fin dalla mia nascita.

Ma dopo tante parole dure, voglio anche dire qualcosa nella speranza che un giorno ti farà stare bene. Ausel, sei ancora in tempo per cambiare. Il modo in cui vivi, non va bene. E non parlo esattamente delle tue voglie capricciose che vengono costantemente assecondate, parlo piuttosto del tuo cuore. E non devi cambiare per piacere a me, no, io ormai sono perduta, devi cambiare per te stessa. Sono tante le volte in cui avrei voluto dirti le cose come stavamo, in cui avrei voluto dissuaderti da qualche pensiero invece di sorridere e dirti che andavi bene così. E sono tante le volte in cui avrei voluto concordare con determinate parole, seppur cattive, dette e scritte da altri, semplicemente per aprirti gli occhi. Ma non volevo ferirti.

Vuoi essere un modello per qualcuno? Sii un modello prima per te stessa. Imponiti un obiettivo dal nulla, senza pianificarlo, senza farlo vedere agli altri. Concediti cinque minuti della tua giornata per rinchiuderti nella tua privacy e pensare al tuo futuro, pensare seriamente. Non cercare le approvazioni degli altri, non fare nulla per compiacere gli altri, piuttosto fallo per te stessa. Non lasciare che gli altri pensino che tu sia un'esibizionista, e non trovare le giustificazioni. Svegliati la mattina e vivi minuto per minuto. Non cercare di essere perfetta, perché non ci riuscirai mai. E mai potrai piacere a tutti. Guardati allo specchio e affronta la dura realtà, non ti nascondere in una bolla di sapone, non credere alle favole, la vita è più dura e crudele di quanto la gente possa pensare.

Al di là di tutto, io sono un'amica. Quel tipo di persona di cui potrai sempre fidarti, perché non ti tradirò, non ti augurerò ogni male e non ti abbandonerò nel momento del bisogno. Ma se cerchi un'amica che ti sorrida sempre, che creda che la vita sia tutta rose e fiori e che ti dica che sei perfetta e che nella vita sfonderai sempre e comunque, allora no, non sono ciò che cerchi. Non potrei mai essere una persona così. Io posso vivere senza gli altri attorno, anzi, è proprio ciò che voglio.

Posso fare a meno di te, Ausel. E tu puoi fare a meno di me".

Sinceramente mi vergogno di queste parole orribili, e non voglio cercare argomentazioni per giustificarmi. La verità la sappiamo entrambe; era un periodo buio per la nostra amicizia, io non riuscivo ad apprezzare te e tu non nutrivi simpatia per me. Eppure, nonostante tutto, abbiamo insistito, siamo andate avanti, abbiamo seppellito l'ascia di guerra e abbiamo voltato pagina.

Inizialmente volevo semplicemente dimenticare tutto, non curarmi delle nostre divergenze e fare in modo che la tua presenza nel gruppo non mi disturbasse. Ma poi accadde qualcosa, non so di preciso cosa, e più passava il tempo, più mi affezionavo a te. Ho imparato a conoscerti, a conoscerti veramente, e mi sono resa conto delle stronzate madornali che ti ho scritto in quella lettera.

Sei talmente lontana dalla persona che ho descritto tra quelle righe!

Con la mentalità di adesso, con la nuova consapevolezza e con la maturità giusta, posso finalmente ammettere che ero io quella invidiosa di te. Nonostante le difficoltà, i momenti tristi, i pensieri cupi, tu sei sempre andata avanti. Hai fatto affidamento sulle tue stesse forze e ti sei sempre rialzata. A ogni pugnalata, a ogni errore, a ogni abbattimento, tu hai percorso la tua strada con l'obiettivo di arrivare infondo al tunnel. E io ho sempre invidiato la tua forza, il tuo ottimismo velato, il tuo porsi degli obiettivi e fare di tutto pur di raggiungerli.

Ricordo che in quel periodo, tra il 2019 e il 2020, volevo allontanarmi da te perché emanavi poca energia, e per qualche motivo mi lasciavo sopraffare dalla tua tristezza e mi facevo coinvolgere, diventando depressa a mia volta. Ma solo ora ho capito di quanto sono stata una pessima amica per te. In realtà, tu emanavi una luce molto forte, talmente forte che mi aveva accecata, facendomi credere che tu volessi solo attenzioni e che la tua sofferenza non fosse reale. Mi ero lasciata illudere dal tuo sorriso che mascherava il tuo dolore, anche quando cercavi di confidarti con noi, di ottenere una parola di conforto.

Mi dispiace così tanto per essere stata cieca, per aver sottovalutato la tua persona, per aver disprezzato il tuo carattere autentico. Ad oggi, ti assicuro che non penso mezza parola presente in quella lettera. Condivido un po' il discorso finale, ma neanche troppo. Perché in realtà voglio che tu ti guarda allo specchio e ti renda conto che sei una ragazza meravigliosa, che sognare fa bene, che rifugiarsi in una bolla per distaccarsi dalla realtà è umano ed è necessario; voglio che ti guarda allo specchio e ti renda conto che il percorso che hai fatto è straordinario, che hai lottato con le unghie e con i denti per essere esattamente dove sei oggi, e che anche se non è un posto esattamente soddisfacente dove essere, devi ricordarti che tu esisti, e che la tua esistenza rende felice chi ti sta affianco e chi ti ama profondamente.

Tu mi rendi felice, Ausel. E ti auguro il meglio da questa vita bastarda. Se avessi un sacchetto magico che contiene la fortuna, te la darei tutta quanta, perché meriti di realizzare i tuoi sogni e di ricevere solo cose belle. Vorrei essere io questo sacchetto per accompagnarti dovunque e aiutarti ad affrontare le difficoltà a testa alta, senza ansie o paure. Se potessi cancellare le tue sconfitte lo farei, ma è anche vero che quelle stesse sconfitte ci rendono più forti. Probabilmente è una teoria ipocrita, ma forse veritiera.

Sei forte, sei splendida, sei umana. E io ti voglio bene sul serio.

Perciò scusami, per tutto.

Con amore,

N.F.

06/06/24. 17:40. 

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