📮VIALIS

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Cara Vialis,

tu non lo sai, ma oggi è un giorno davvero speciale per me. Per la mia famiglia. Il 9 febbraio, esattamente undici anni fa, le carte venivano firmate, e io, con il mio bagaglio colmo di incertezze e di dubbi, mi trasferivo definitivamente in Italia.

In questo momento sono seduta dietro la mia solita scrivania disordinata, ricoperta da quaderni, appunti, materiale universitario e quei romanzi che avrò riletto almeno una ventina di volte. La luce dello schermo del PC riflette sul mio viso inumidito dalle lacrime, e sebbene i miei occhi siano rivolti alla foto attaccata al muro di fronte -ritraente me da piccola- le dita corrono sulla tastiera velocemente, sapendo esattamente che direzione prendere. In realtà, ho smesso di scrivere nell'ultimo periodo, ed è forse anche per questo che mi sento così smarrita.

Oggi è un giorno speciale, Vialis, eppure mi sento come se avessi sbagliato fin dal principio.

La fotografia che ho davanti ritrae me a circa sei/sette anni. Sono seduta al tavolo della mensa dell'orfanotrofio, accanto a me c'è un bambino della mia età, dietro ce ne sono altri. Sto mangiano e non guardo l'obiettivo, completamente ignara del perché mi stessero fotografando, del perché quel giorno la mensa fosse piena di adulti che parlavano una lingua non mia. Non sai quante volte ho immaginato a come sarebbe andata la mia vita se non fossi stata adottata, e la risposta la sai già anche tu. Non sarebbe stata una bella vita, e non mi pento assolutamente della mia scelta finale. Avrei scelto mamma e papà al di là di tutto, in qualunque circostanza. Ma mi è impossibile non pensare ai se, ai come...queste domande sorgono proprio perché sono infelice anche adesso. La famiglia va bene, a casa è tutto perfetto, gli amici sono carinissimi con me e sembra non mancarmi davvero niente. Ma c'è un'ombra dietro di me, di cui non riesco proprio a liberarmi. Mi segue ovunque, si sdraia accanto a me durante la notte e, a poco a poco, stacca un pezzetto di felicità dalla mia anima, ogni santo giorno. Sembro un puzzle che, anziché essere costruito, viene smontato. Ogni pezzo si smarrisce, scompare, e di lui non rimane più niente. Vialis, sento che di me non sta rimanendo niente.

La bambina della foto sapeva esattamente ciò che voleva, ma quella stessa bambina, undici anni dopo, si è resa conto di aver sbagliato tutto.

Cosa diavolo sto combinando, Vialis? Vivo in un Paese che non sa cosa offrirmi, in una città che a tratti mi piace e a tratti no, in una casa che non sopporto, lontano dai miei genitori e impazzendo per una facoltà universitaria che, sì ho scelto io stessa, ma che ora detesto più di qualunque altra cosa. Mando sorrisi falsi a tutti coloro che mi dicono di impegnarmi con lo studio, di laurearmi e trovare un lavoro per bene, di realizzarmi e sistemarmi. Sorrido e dico: "Sì, lo so. Sto facendo del mio meglio". Ma la verità è un'altra, perché sto facendo del mio meglio per fallire invece di avere successo. Il futuro mi spaventa, certo, ma ancor di più mi spaventa la vera me. Non so mai come mi sveglierò l'indomani, non posso sapere se il giorno dopo mi arrenderò o continuerò a sopportare. Sì, sopportare. Io non sto lottando per rimanere a galla, perché la verità è che io non voglio restarci, ma cerco comunque di sopportare tutto il peso del mio corpo e della mia mente. Lo faccio per la mia famiglia, e lo faccio per te.

Come ti ho già detto, è un giorno speciale, Vialis. Ho abbracciato mia sorella e le ho fatto gli auguri. Lei è al settimo cielo, perché lei è lei. È sempre sorridente e ottimista, non si fa scoraggiare e abbattere da niente. Quanto vorrei essere lei! Vorrei riuscire a festeggiare serenamente anche io, ma la voce insidiata nella mia testa non me lo permette. Continua a sussurrarmi che sono una totale delusione, e io le do ascolto. Mi domando se rimanendo vicino a te sarei stata più felice di così. Forse sì, forse no. Ma se il destino è già stato scritto, non mi resta altro che continuare a sopportare, e a sopportare, e a sopportare ancora, finché non arrivo al capitolo finale. Non so dove il destino abbia messo un punto alla mia storia. Mi chiedo se non lo debba mettere direttamente io...

Ti voglio bene, Vialis. Sempre.

N.F.

09/02/2022

15:05 

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