"Cosa significa?"
Niall non riusciva a spiegarsi come avesse articolato quella domanda mettendo insieme queste due parole: aveva la testa in subbuglio, mille pensieri a cui dare retta e la confusione regnava sovrana.
Avrebbe voluto dire molte cose, ma la lingua era bloccata, intorpidita, non era capace di muoversi per emettere suoni. Si sentiva sfinito, ferito, il cuore raggelato chiuso in una tenaglia: da una parte Zayn, che ormai da due mesi cercava di farsi perdonare, e dall'altra la sua Beatrice. Perché era ancora sua, giusto?
In realtà aveva paura di conoscere la risposta alla sua domanda; insomma, cosa c'era da pensare? Il giornale stretto fra le sue dita parlava chiaro: Beatrice gli stava mentendo e Zayn, che per tutto il tempo aveva finto di desiderare il suo perdono, non stava facendo altro che spingere la sua fidanzata a mentirgli, così come aveva fatto lui per tutti quei mesi.
Non si era nemmeno accorto di essersi alzato dal divano sul quale giaceva; i suoi occhi si spostavano velocemente da una figura all'altra, scrutando prima Bea, la quale se ne stava lì, immobile, boccheggiante, presa alla sprovvista; poi Zayn, o meglio, Niall lo fissava negli occhi perché quelli avevano sempre rappresentato il modo migliore per comunicare con lui, timido e taciturno com'era sempre stato. Anche quella volta, gli occhi di Zayn nascondevano un oceano di parole, dietro quella figura da finto cattivo ragazzo: sembravano dispiaciuti, preoccupati, confusi e amareggiati.
Non c'è niente di più terribile di quando ti accusano di qualcosa che tu non avresti nemmeno pensato di fare.
"Niall, ascolta, lo sai anche tu che non è vero quello che hai letto" soffiò Zayn, tirandosi su e avvicinandosi al divano sul quale Beatrice rimaneva seduta, rigida come un blocco di marmo.
"E dovrei crederti?" sibilò Niall, con la voce di un uomo infuriato, quando in realtà i suoi occhi erano già divenuti lucidi, tradendo le sue stesse emozioni.
Zayn non seppe cosa rispondere, non c'era nulla che potesse dire per tranquillizzarlo, non dopo quello che aveva fatto.
"Vuoi dirmi che non è come penso?"
"Si, non è assolutamente come pensi"
Niall lo ignorò per poi "Liam tu non dici niente?"
E intanto Liam sembrava quasi più sconvolto di lui, non sapeva nulla di questa storia, non sapeva che quel fatidico giorno Zayn avesse accompagnato Beatrice dal ginecologo, non era a conoscenza della gravidanza della ragazza. Pertanto, non rispose, chinando la testa e tenendosi la fronte con una mano, come se fosse diventata troppo pesante a causa di tutti i pensieri che ospitava.
"Lee, ti prego, credimi almeno tu" piagnucolò Zayn con non poca difficoltà, perché il fiato cominciava a mancargli e il cuore batteva all'impazzata. Nessuno gli credeva.
Fu in quell'istante che Beatrice parve risvegliarsi dal suo stato di catalessi, si alzò dal sofà di colore scuro davanti agli occhi silenziosi di tutti e si avvicinò, quasi fluttuando, verso il mobile al centro del quale si trovava la TV a schermo piatto, incastonata nella parete, bloccata e nascosta come lo era rimasta quella storia ormai per troppo tempo. La giovane ragazza aprì un cassetto e tirò fuori una busta, bianca, che sembrava vuota. Tornò sui suoi passi e la porse a Niall, il quale non se lo fece ripetere due volte e lasciò andare sul tavolinetto il giornale al quale si era aggrappato fino a quel momento, per poi rimpiazzarlo con la busta.
Dovette sbattere un paio di volte le palpebre per scacciare via le lacrime dagli occhi e vedere con chiarezza la scritta di colore nero che spiccava sul fondo chiaro.Dottor Stevens
Specializzato in ginecologia e ostetricia.Niall perse qualche battito, tremò, alzò lo sguardo e incontrò quello sereno e tranquillo di Beatrice.
E allora capì.
Cominciò a scartare e strappare quella busta come se fosse un pacco regalo o come se, in realtà, gli stesse cingendo la testa, il viso, il naso, la bocca impedendogli di respirare.
Non vedeva più nulla: aveva cominciato a piangere ancora prima di vedere di cosa si trattasse; tirò fuori il referto, lo aprì e raggiunse le ultime pagine, senza nemmeno leggere cosa ci fosse scritto: lo sapeva già.
Ed eccola finalmente, la foto tanto attesa, tanto desiderata: quella dell'ecografia, che raffigurava il piccolo pargolo che Beatrice portava nella pancia, come lo ero stato William.
Niall cominciò a singhiozzare, mentre le lacrime inondavano le sue guance rosee per la forte emozione e le sue dita strappavano frettolosamente la fotografia dal referto, innalzandola verso la luce del lampadario come se solo così potesse vederla meglio.
"Scusami se non te l'ho detto, volevo che fosse una sorpresa, volevo dirtelo in un modo più speciale" disse Beatrice, commuovendosi proprio come il suo fidanzato. Niall non rispose, non ne era capace, il pianto gli bloccava tutte le parole all'altezza della gola e questa volta non a causa della rabbia o della confusione, ma per la felicità.
Aveva voglia di saltare, di correre, di urlare, ma anche di buttarsi a terra e piangere come se non ci fosse un domani.
Alla fine, fece la cosa per lui più naturale del mondo: si gettò a capofitto tra le braccia di Beatrice, la baciò, forte, rise, altrettanto forte e si inginocchiò davanti alla sua pancia, lasciandole un bacio, anche se ancora sembrava non esserci assolutamente nulla lì dentro.
"Grazie" riuscì a biascicare, versando lacrime ovunque.
Tutti si erano commossi in quella stanza: Harry, forse ancora più sensibile di Niall, era stato il primo a commuoversi, seguito da Zayn, da Liam e persino da Louis, il quale non potè trattenere lacrime di gioia che non vedevano l'ora di farsi strada tra le sue guance.
Beatrice sorrise, gli afferrò le mani e lo fece alzare, baciandolo ancora una volta.
"Mi dispiace di averti mentito"
"Non importa" Niall rispose subito "Ne è valsa la pena, questa è la giornata più bella della mia vita"
Gli occhi di Niall non erano mai stati così brillanti come in quel momento; era un sole, pronto a scaldare persino il cuore più gelido.
"Ho bisogno di un po' d'aria" disse ad un certo punto con un sorriso sornione dipinto sulla faccia e incorniciato dalle piccole lacrime che ancora scorrevano imperterrite. Aveva ripreso le stesse parole che aveva pronunciato quattro anni prima, quando Beatrice gli aveva riferito di essere incinta di William.
Sebbene solo Beatrice, essendo stata l'unica presente, avesse colto il riferimento, tutti i presenti risero, sempre tra lacrime e occhi lucidi, ricordando quanto Niall fosse cambiato nel corso degli anni, ripensando a quanto la notizia della prima gravidanza lo avesse scosso, quanto fosse scontroso, scorbutico, perennemente incazzato per questo bambino che non aveva mai voluto e che gli aveva sconvolto le giornate e l'intera vita. Nessuno, a distanza di 4 anni, avrebbe mai immaginato di trovarsi in questa situazione, nessuno avrebbe mai potuto pensare che Niall sarebbe stato il primo a diventare papà tra i 5 ragazzi del gruppo; lui che sembrava così ingenuo, insicuro e immaturo aveva dimostrato al mondo intero quanto in realtà fosse immensamente grande e forte. A differenza di come tutti potessero pensare, Niall aveva non solo imparato ad amare, ma aveva anche dato un'incredibile lezione di vita agli altri ragazzi: era possibile dedicarsi completamente ad un'altra persona che non fosse se stesso, continuando comunque a fare quello che gli riusciva meglio, ovvero cantare.
Possiamo riassumere così tutti i pensieri che, in quel momento, stavano attraversando la mente di coloro che erano presenti, specialmente quella di Zayn.
Quest'ultimo sapeva di aver sbagliato: non avrebbe dovuto sparire, andare via, abbandonare William. Eppure, dentro di sè, sapeva di aver preso la scelta più giusta per la propria felicità e avrebbe spiegato tutto a Niall appena sarebbe stato pronto ad ascoltarlo.
Capiva, però, che non era ancora il momento per aprire il discorso: quell'attimo apparteneva soltanto a Beatrice, Niall e il bambino in arrivo, lui non aveva il diritto di intromettersi, anche se, in fondo, era felice di aver dimostrato al suo amico dai capelli biondi che di lui poteva ancora fidarsi, che non avrebbe mai fatto una cosa simile a colui che rimaneva pur sempre una delle persone più importanti della sua vita.
Sperava, proprio per questo motivo, che tutto sarebbe tornato presto alla normalità, nonostante fosse consapevole di quanto sarebbe stata dura cancellare tutto ciò dal cuore di Niall.
Presto mi perdonerà, pensava.
Eppure, Zayn non poteva minimamente immaginare quello che sarebbe successo di lì a poco.Spazio autrice:
Eccomii, sono viva!
Questo capitolo è leggermente più corto rispetto agli ultimi che ho pubblicato e mi rendo conto che sarebbe dovuto essere almeno il doppio più lungo per tutto il tempo che vi ho fatto aspettare, però a me piace leggere capitoli che parlano di una cosa in particolare e, siccome nel prossimo accadrà una cosa importante, non mi andava di caricare questo capitolo con ben 2 eventi importanti (scusate la ripetizione).
Ci tenevo particolarmente ad inserire una frase che rimandasse al primo capitolo in assoluto di Responsibility e spero che anche voi abbiate apprezzato❤
Ringrazio di cuore chiunque spenderà un po' del proprio tempo per leggere, commentare e votare la storia. Grazie per non avermi abbandonata, vi amo ❤~Noemi.
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Decision {Sequel Of Responsibility}
FanfictionA tre anni di distanza dalla nascita del loro primogenito, la vita di Niall e Beatrice appare finalmente completa. Niall, però, sente qualcosa che non va, sa che esiste anche un fondo di bugia in mezzo a tutta questa pura felicità. Ad un certo punto...