Capitolo ventidue - Let's make love.

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"Allora"
"Allora"
"Pensi che... si, insomma, pensi che sia una buona idea?" Gli occhi del ragazzo erano grandi e acquosi mentre poneva quella domanda alla donna seduta al suo fianco. Quest'ultima si limitò a deglutire rumorosamente e a prendere un grosso respiro, prima di afferrargli la mano e intrecciare le dita con quelle bianche e affusolate del compagno. Diede una bella stretta, quanto le bastò per sentirsi al sicuro e protetta grazie al calore sprigionato dalla pelle pallida dell'uomo. I due si guardarono negli occhi attentamente, osservarono ogni più piccola sfumatura d'azzurro negli occhi dell'altro e non si lasciarono sfuggire alcuna emozione mostrata dalle pupille dilatate.
Penso che ormai tutti voi abbiate capito di chi sto parlando: Niall e Beatrice se ne stavano seduti silenziosamente sul materasso della loro camera da letto, mentre il sole caldo di quella mattina di luglio penetrava tra le tende come un oceano di luce pronto ad inondare una distesa di buio.
Un giorno era passato dalla conversazione con la signora Collins, un giorno da quando, forse, avevano finalmente trovato la soluzione, il modo per ricominciare.
Niall si perse ad osservare la propria compagna: le guardò le labbra, morsicchiate leggermente dai denti bianchi, e le guance, arrossate da un lieve velo di imbarazzo. Il giovane cantante era così preso a fissarla che non si accorse nemmeno di aver portato il pollice della mano sinistra ad accarezzarle il labbro inferiore. Beatrice, dal canto suo, parve riprendersi dal suo momento di riflessione e sorrise, andando a raccogliere anche l'altro arto.
"Io voglio farlo... voglio dire, se è un modo per aiutare William"
Niall lasciò che lo sguardo cadesse sulle proprie dita, intrecciate a quelle della ragazza; sospirò, sconsolato, temendo che i loro desideri non combaciassero.
"Non lo faccio solo per William" dichiarò, infine, sotto lo sguardo indagatore di Bea "Voglio davvero un secondo figlio da te"
"O figlia"
Niall sorrise, facendo perdere quasi del tutto la ragione alla piccola donna intenta a guardarlo. Beatrice gli racchiuse il viso tra le mani, prima di far combaciare le loro labbra per depositargli un semplice bacio.
"Voglio questo bambino tanto quanto te, non solo perché sarà un'altra dimostrazione del nostro amore, ma anche perché potrà aiutare William a superare questo trauma"
Il cantante annuì, trovandosi in accordo con tutto ciò che l'altra aveva appena concluso di dire.
"Quindi, è okay?"
"È okay" sorrise Beatrice, lasciandosi cullare dalle braccia forti del fidanzato "Ti amo"
"Anche io" rispose Niall, respirando il suo profumo a pieni polmoni.
Dopodiché, essendo appena le 7 e mezza del mattino, il biondo si alzò, abbandonando le candide lenzuola e lasciando riposare Beatrice ancora un po', mentre si occupava di recuperare William dal lettino, di vestirlo, di fargli fare colazione e di aspettare lo zio Louis, il quale, ben presto, si sarebbe presentato alla porta di casa con il costume dei Simpsons ben in mostra e una borsa frigo appesa alla spalla destra.
"Vogliamo andare?" disse Louis, infatti, subito dopo che gli fu aperta la porta di casa Horan "Zio Harry ci aspetta in macchina" continuò.
William, ancora mezzo assonnato, fece quello che Niall chiama "piccolo sorrisetto felice" e diede la mano allo zio Lou, pronto per passare una di quelle giornate indimenticabili all'acquapark. Prima di salire in macchina, però, Will si ritrovò a ripercorrere il vialetto in direzione del papà. Niall ne fu sorpreso, ma capì il motivo qualche istante dopo, quando il bimbo lo fece abbassare alla propria altezza e gli diede un abbraccio da orso per salutarlo.
"Ti voglio bene" gli disse Niall, ricambiando la stretta. Sospirò nel momento in cui Will lasciò un bacetto sulla guancia del padre, che era un po' il suo modo di dire "Anche io, papà"
Ma andava bene così, per il momento. Niall sapeva già cosa fare per dargli una mano a superare questo ostacolo. Ci erano riusciti una volta e, come diceva sempre la signora Collins, c'è sempre un briciolo di speranza.

***

"Beatrice" chiamò. Niall era appena rientrato in camera da letto dopo essersi accertato che l'auto di Harry avesse girato l'angolo alla fine della strada; credeva di trovare la donna ancora a sonnecchiare sul letto e, invece, non fu così.
"Bea, dove sei?" chiese.
"Sono qui" rispose lei. Si voltò in direzione della voce e gli occhi finirono sulla porta di legno che portava al bagno. In quel preciso istante, inoltre, udì distintamente lo scrosciare dell'acqua e il profumo del bagnoschiuma al cocco tanto adorato dalla ragazza. Si chiese come avesse fatto a non accorgersene prima.
Non ci pensò due volte, il furbo Niall, prima di abbassare la maniglia della porta ed entrare nella stanza; subito fu sorpreso dall'accogliente calore proveniente dalla vasca da bagno, dove ancora l'acqua scorreva imperterrita al fine di riempirla quasi fino al bordo, mentre Beatrice si spogliava anche dell'ultimo indumento ancora indosso. Restò immobile al fianco della vasca ancora per un po', prima di sciogliersi i capelli lunghi sulle spalle e sorridere al compagno, imbambolato sulla soglia della porta.
Bea aspettò di essere del tutto immersa nella vasca e, poi, disse "Potresti chiudere la porta? Sai, c'è qualche spiffero e sento piuttosto freddo"
Niall boccheggiò; non aveva ancora recepito bene il messaggio, troppo occupato a ricordare ogni singolo dettaglio del corpo nudo della donna.
"Ah, scusami, che scortese!" esclamò Beatrice tutto ad un tratto, prendendosi gioco dell'espressione ebete di Niall "Non ti ho nemmeno chiesto se ti va di unirti a me, intendo... l'acqua è così calda, profumata e bella"
Niall ridacchiò "Certo, l'acqua" nel frattempo che si toglieva già i pantaloncini usati per dormire e la T-shirt che aveva indossato per accompagnare William alla porta. Tolse anche i boxer, godendosi il sorriso compiaciuto dell'altra; dopodiché, anche lui si immerse nell'acqua bollente, appoggiando la schiena sulla parte posteriore e lasciando che Beatrice si appoggiasse al suo petto, in modo da essere comoda.
Niall non sa che intenzioni avesse la ragazza; si stava semplicemente godendo un po' quella pace silenziosa e mattutina che da un bel po' di tempo non si trovava più in casa Horan. Tra il vapore, l'odore e le carezze che Bea gli riservava, si rilassò così tanto da non accorgersi di essere quasi caduto in dormiveglia; il suo stato, però, fu presto interrotto dal bacio rumoroso che la ragazza gli aveva appena lasciato sotto l'orecchio. Niall aprì gli occhi, mentre lei gli accarezzava il leggero accenno di barba sul mento. Il cantante sorrise ampliamente e permise all'altra di catturargli direttamente le labbra. Quello che, in apparenza, gli era sembrato un bacio dolce e casto, si era rivelato tutto il contrario: Beatrice aveva appena poggiato le labbra sulle sue che già si trovava con la lingua ad esplorarne ogni più piccolo centimetro. Niall, ovviamente, ricambiò con altrettanto desiderio, soprattutto quando, in un impeto di voglia, ecco che Beatrice gli salì addosso per aver ancora più accesso alla bocca del ragazzo. Niall mugolò in apprezzamento, nel momento in cui aprì leggermente un occhio e notò che l'acqua non riusciva più a coprire il seno della sua Beatrice. Ma non fu un problema; anzi, ne approfittò per andare a cingere entrambe le rotondità con le proprie mani, le quali bastarono per coprirle del tutto. Beatrice ridacchiò nel bacio, trasportando anche Niall.
Quello che successe in seguito potete ben immaginarlo.

***

Beatrice aveva sempre odiato il caldo, specialmente da quando c'era un piccoletto di nome William da tenere a bada. Il bambino aveva ereditato dalla madre il suo stesso odio per la stagione estiva, sia a causa del calore sia poiché preferiva mille volte andare a scuola e passare del tempo con i suoi amici.
Quindi, come tutti i pomeriggi da un po' di tempo a quella parte, Niall, Bea, il piccolo Will, Liam e, talvolta, Harry e Louis rimaneva in casa Horan con i condizionatori perennemente accesi. Anche quella volta, a distanza di una settimana dalla giornata passata in piscina, restavano seduti sul tappeto del soggiorno, mangiando gelato e sorseggiando té freddo al limone al fine di rinfrescarsi.
Continuavano a conversare tranquillamente, parlavano del più e del meno, lasciandosi trasportare da argomenti futili e senza alcuna importanza, solo per passare il tempo in compagnia. Eppure, Beatrice se n'era accorta subito: Liam Payne, seduto scomposto con la schiena poggiata alla poltrona - dal lato opposto del resto della mobilia - stava sorridendo in modo distratto verso il cellulare, mentre le dita non smettevano di picchiettare lo schermo un solo istante.
Anche Louis parve accorgersene, tanto che non passò molto prima che la sua curiosità si facesse spazio e uscisse dalle sue labbra sottoforma di parole quasi fastidiose.
"Signor Payne, potrebbe evitare di massaggiare per un po' così da deliziarci con la sua attenta presenza?"
Liam saltò letteralmente in aria sgranando gli occhi; si passò ripetutamente una mano fra i capelli convinto di poter camuffare il sorriso che, spontaneo, era sbucato fuori dalle labbra.
"Liam, Liam... tu non me la racconti giusta!" continuò Louis a punzecchiarlo, scatenando la risata del diretto interessato.
"Sto scambiando qualche messaggio con mia sorella: mi ha detto che tra qualche giorno si sposerà"
"Oh, era solo questo?" chiese Louis, quasi come se fosse deluso. Ma quando Liam lo guardò leggermente interdetto, intervenì immediatamente per chiarire la situazione: "Voglio dire: sono contentissimo per tua sorella, auguri" disse, poco prima di voltarsi in direzione di Harry e domandare "Ma quale delle due?"
Anche se doveva essere un sussurro, tutti i presenti nella stanza avevano prestato attenzione alla conversazione tra Louis e Liam, per cui sentirono anche quel piccolo bisbiglio e scoppiarono in una fragorosa risata.
Persino Liam ridacchiò; poi, si alzò dalla poltrona su cui era seduto da un pezzo e, non prima di aver oscurato la schermata del cellulare, si fiondò sull'amico, scompigliandogli i capelli il più possibile.
Beatrice sorrise guardandoli, nonostante anche lei avesse intuito che Liam nascondesse qualcosa.

Spazio autrice:
Probabilmente mi odierete e vi capisco
Non aggiorno da una vita e forse nessuno di voi avrà più questa storia nella biblioteca, ma non importa.
Ho smesso di scrivere per una serie di motivi: prima di tutto, a causa della scuola (penso che possiate capirmi); secondo, ho dedicato tutto il mio tempo libero alla mia famiglia e al mio ragazzo; infine, mi sono allontanata moltissimo dai ragazzi, comincio a provare un po' di rancore e delusione nei loro confronti (Sarebbero dovuti tornare l'anno scorso, ma qua sembra che nemmeno si caghino; quindi, dubito fortemente che torneranno insieme) e mi sento leggermente presa per i fondelli per tutte le promesse che hanno fatto. Capisco che stanno facendo altre cose ecc, ma non riesco a leggere o a scrivere qualcosa su di loro senza provare un po' di rabbia. Ma è pur vero che io amo scrivere e, siccome sono un tipo che finisce quello che inizia, ce la metterò tutta per continuare questa storia (e anche l'altra)
Buon weekend❤
-Noemi.

Decision {Sequel Of Responsibility}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora