Capitolo dieci - Disappointing.

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"Haz, ti prego, dimmi che hai capito"
"Cosa c'è da capire? È un bambino! Probabilmente non chiederà nulla e resterà tutto il tempo a giocare"
Beatrice portò le proprie mani tra i capelli lunghi, districandone i nodi, in un gesto di nervosismo.
"Will non è così, e devi stare attento: non parla; perciò, devi capire quello che vuole attraverso i gesti" gli ripeté, prendendolo per le spalle e scuotendolo per enfatizzare il concetto. A quel punto, lo sguardo disperato di Harry raggiunse gli occhi di Niall, i quali rotearono annoiati contro il soffitto. Dopodiché, il biondo - tinto - capì di dover intervenire, si avvicinò ai due ragazzi, prese i fianchi della fidanzata tra le dita e la strinse a sé per tranquillizzarla.
"Tranquilla Bea, Harry ci sa fare con i bambini" disse, facendole l'occhiolino e sorridendo leggermente.
Beatrice sospirò e parve finalmente convincersi. In fondo, se si fossero presi una sera di totale libertà, non ci sarebbe stato nulla di male, no?

***

"Ma questo posto è fantastico" mormorò Beatrice, mentre si toglieva il giubbotto, entrando nel ristorante dove Niall aveva prenotato per quella sera.
"Non ci credo: è uno dei locali più costosi di tutta Miami" continuò, accusandolo di una colpa inesistente.
"Oh ma smettila, lo dici come se ti dispiacesse"
Beatrice gli rivolse un'occhiataccia "Lo sai che a me non piace approfittare dei tuoi soldi"
"Se non li spendo in questo modo, come dovrei farlo?" disse Niall, alzando le spalle in un gesto di non-curanza.
Si sedettero presto ad uno dei tavoli più appartati, nascosti dagli occhi curiosi degli altri clienti e vennero subito accolti dal cameriere.
Beatrice afferrò il menù per scegliere cosa ordinare; Niall la imitò, afferrandole una mano da sotto il tavolo e lasciandole un bacio veloce sotto l'orecchio. Beatrice arrossì, provando un senso di pace che non sentiva dentro di sé da un bel po' di tempo.
"Cosa vuoi mangiare?"
"Non lo so, va bene tutto"
"Tesoro, puoi prendere tutto ciò che vuoi, lo sto facendo per te, per noi" le disse, lasciandole un altro bacio, ma questa volta sulle labbra.
Sul viso della ragazza sbucò un sorriso grande quanto una casa, capace di illuminare una strada intera come un lampione. Niall pensò che, finché avesse sorriso in quel modo, non avrebbe mai smesso di renderla felice con quei piccoli gesti.
Avevano già cominciato a mangiare da un pezzo, quando improvvisamente l'attenzione dei due venne attirata da una voce maschile piuttosto rauca.
"Salve, mi dispiace intromettermi, ma..."
"Basil" lo interruppe Niall, sibilando il nome del proprio bodyguard tra i denti; si alzò dalla sedia e si avvicinò velocemente in direzione dell'uomo "Ti avevo chiesto di tenerti a distanza" sussurrò, sperando che Beatrice non lo sentisse.
"Esatto, ma c'è un problema: non so come hanno fatto, ma i paparazzi vi hanno trovato"
"Cosa?"
"Niall, non sei a Londra, i media cercano scoop su cui poter mangiare" gli spiegò Basil. Niall sbuffò, tirandosi le punte dei capelli, nervosamente.
"E ora?"
"E adesso è meglio andare via"
"No! Non abbiamo ancora finito e..."
"Niall" lo riprese Basil.
"Non me ne vado adesso, io... ho preso un impegno" mormorò, afflitto "Non puoi distrarli? L'hai fatto una volta a Singapore, puoi farlo di nuovo" lo pregò Niall, congiungendo le mani in un segno di preghiera, girandosi a controllare Beatrice.
Basil sbuffò, odiava quando doveva fare cose del genere. Guardò gli occhi azzurri del cantante per cui lavorava e non riuscì a rifiutare quella richiesta.
Perciò: "Okay, ma ho bisogno di qualche minuto per organizzare il tutto..."
Finalmente, Niall poté prendere respiro, sentendosi estremamente sollevato dalle parole del bodyguard. Quella tranquillità, purtroppo, fu abbastanza passeggera, perché ben presto si ritrovò ad essere accecato da una serie di flash e luci bianche. Niall strinse gli occhi, distogliendo lo sguardo dall'enorme vetrata posta esattamente dall'altra parte della sala, la quale lasciava una visuale perfetta del tavolo su cui Beatrice e lui stavano cenando fino a poco prima.
"Cazzo" sputò Niall, senza pensarci, voltando le spalle alla schiera di paparazzi fuori dal locale. Fece appena in tempo ad afferrare il braccio di Beatrice, prima che questa potesse chiedergli cosa stesse succedendo.
"Dopo ti spiego, adesso dobbiamo andare"
"Cosa?" sbottò Beatrice, cercando di tenere il passo di Niall e Basil.
"Mi avevi detto che non ci sarebbero stati bodyguard o paparazzi" lo accusò, sbuffando. Niall si arrestò un'istante prima di scontrarsi contro la schiena muscolosa di Basil; ignorò del tutto le parole di Beatrice pronunciate dal suo tono di voce deluso e si concentrò soltanto su quello che l'uomo gli diceva.
"Cosa facciamo?" chiese, infatti.
"Mh, allora, io chiamo Mark e Paddy, ci facciamo portare un'altra macchina e voi andate via con quella mia"
"E l'altra auto?"
"Ci saliremo noi, così da spostare l'attenzione sul veicolo sbagliato"
Niall annuì una prima volta; poi, quando valutò i pro e i contro della situazione, annuì altre svariate volte. Si grattò il palmo della mano destra con le unghie dell'altra e si avvicinò ad un separé posto davanti alla toilette del locale, in modo che non potessero vederlo. Per lo stesso motivo, costrinse Beatrice a seguirlo, le passò una mano dietro le spalle e le baciò i capelli acconciati. La ragazza si staccò velocemente, mostrandosi infastidita. Niall la capiva: aveva pianificato tutta la serata nei minimi dettagli e non aveva pensato alla possibilità di essere assaliti da migliaia di paparazzi.
Sospirò sconsolato, nello stesso momento in cui Basil rispose al cellulare e gli fece cenno di seguirlo.
***
"Sali, veloce"
"Con calma!"
"Vuoi che ti facciano trecento domande sulla nostra vita privata?" chiese Niall, retoricamente.
Beatrice aprì bocca per parlare, ma fu prontamente interrotta dal proprio fidanzato.
"Beh, io no, per niente; perciò, muoviti e non fare storie" continuò e, per sottolineare il concetto, si sporse dal lato del passeggero per prendere la maniglia della portiera tra le mani e chiuderla.
Sentì distrattamente Beatrice esalare un respiro, prima di notare un movimento ambiguo a qualche metro dall'auto su cui si trovavano.
"Merda, sono già qui!" urlò spazientito, dando gas al veicolo e partendo velocemente. La ragazza al suo fianco fu costretta a tenersi al sedile per non appoggiarsi troppo allo sportello.
Per fortuna, riuscirono a seminarli, perché la maggior parte dei paparazzi dovettero tornare ai furgoni, mentre loro se la svignarono velocemente.

Nell'auto aleggiava il solito silenzio, ma quella volta non si trattava di un silenzio piacevole: Niall era sul punto di aver un attacco d'ansia, mentre Beatrice sembrava delusa e arrabbiata sulla situazione andatasi a creare. Niall, intuendo il motivo di questo silenzio da parte della compagna, decise di rompere quella calma apparente.
"Li abbiamo seminati"
Beatrice non rispose: si limitò ad incrociare le braccia al petto e girare il volto verso il finestrino.
Allora, Niall provò a richiamare la sua attenzione, allungando una mano e poggiandola sulla sua coscia lasciata scoperta dal vestitino elegante indossato per la cena.
"Bea, io... mi dispiace, non è esattamente come avevo immaginato che andasse"
"Sono felice di questo, perché anche per me è stato molto deludente" sbottò. Niall non riuscì a capire se fosse sul punto di urlare o di piangere. Staccò la mano dalla pelle accaldata di Beatrice e guardò la strada, evitando un qualsiasi incidente stradale per distrazione.
"Sono una frana in queste cose, lo sai" disse "Ci ho provato veramente, okay? Avevo organizzato tutto, ma quegli stupidi paparazzi hanno rovinato ogni cosa" gridò, non riuscendo più a contenere la rabbia.
Il tono di voce utilizzato da Niall non fece altro che far traboccare la goccia dal vaso; per cui, anche Beatrice cominciò ad esternare i propri pensieri, dimenticando quel filo di lucidità a dividere la calma dalla rabbia.
"Fatti due domande: è solo colpa dei paparazzi?"
Niall aggrottò le sopracciglia, non capendo ciò che Beatrice stava cercando di dirgli.
"Quando sei diventato... così" cominciò, indicando il logo della marca costosa alla quale apparteneva la camicia "avresti dovuto saperlo che sarebbe successo tutto questo" continuò, con un tono sprezzante che non aveva mai usato con lui, nemmeno nei peggiori momenti di rabbia.
Niall, inizialmente, pensò che stesse scherzando; però, quando si fermarono ad un semaforo rosso e la guardò negli occhi, sentì qualcosa rompersi dentro di sé, osservando quella scintilla di ira nascosta dietro le pupille della ragazza.
"Non capisco cosa intendi" sussurrò Niall, anche se sapeva già a cosa stava andando incontro.
"Tutto ciò che ci succede é una conseguenza diretta delle tue stupide azioni" gli disse Beatrice, senza alcun rimorso.
"Cosa? Ma non è mica colpa mia se i paparazzi mi usano per fare soldi"
"È il loro lavoro! Tu canti davanti a migliaia di ragazzine, loro si procurano da mangiare così"
"E allora perché ti stai lamentando?" gesticolò il ragazzo, capendoci sempre di meno. A quel punto, avevano superato il semaforo già da un bel pezzo ed erano ogni metro più vicini all'hotel in cui alloggiavano.
"Non mi sto lamentando"
"A me sembra il contrario" le fece notare.
Beatrice sbuffò, ancora troppo infastidita per poter ragionare.
"Dico solo che non sopporto il fatto di essere coinvolta in queste cose"
"Pensi che a me piaccia?" sbottò Niall, usando sicuramente un tono di voce troppo esagerato.
"Tu ci guadagni qualcosa, io no" rispose Beatrice, fronteggiandolo. Niall, dopo aver parcheggiato, tirò il freno a mano e scese dall'auto, invitando implicitamente la ragazza a seguirlo.
"Io sono niente? E, poi, sei tu quella che non vuole qualcosa perché non ha intenzione di approfittare dei miei soldi" la scimmiottò.
Beatrice si arrestò improvvisamente sul marciapiede, sgranò gli occhi e boccheggiò un paio di volte non sapendo cosa dire.
E, dopo, decise di pronunciare le prime parole che le vennero in mente, sfogando la propria rabbia senza rendersene veramente conto "Vaffanculo, okay? Da oggi in avanti non sarò più così" urlò, lì, in mezzo alla strada. Niall non rispose: aveva troppa paura di peggiorare la situazione. Ma ci pensò Beatrice a farlo, quando, in seguito, con la voce più sottile che avesse mai avuto, gli disse: "Avrei preferito non conoscerti affatto"
Il cuore di Niall si distrusse in mille pezzi in quell'esatto momento. Potrà sembrare esagerato, ma nessun'altra espressione riuscirà a spiegare meglio il dolore che provò dentro il petto. Provò a respirare, senza alcun risultato. Continuò a guardarla per un tempo che gli parve interminabile, non sapendo come reagire, o cosa pensare o come comportarsi. Sapeva solo che quelle parole avevano fatto malissimo, perché per lui era stato un regalo bellissimo poterla conoscere e lo era stato ancora di più l'arrivo del piccolo William.
"Stasera non ti voglio nel letto con me" soffiò con un fil di voce. Ignorò le sopracciglia fini della ragazza che si rilassarono al sentire quella frase; non si curò della mano di Beatrice ferma sul suo bicipite destro, in un tacito gesto di attirare la sua attenzione. Semplicemente, scrollò il braccio e corse dentro l'albergo, lasciandosi alle spalle Beatrice, la quale era rimasta indietro e traballante a causa dei tacchi alti.

Spazio Autrice:
Buonaseraaa ❤
Non so quando è stata l'ultima volta che ho aggiornato, ma mi siete mancate veramente tanto
Ho notato che non sono l'unica a non riuscire ad aggiornare spesso: tutte le mie fan fictions preferite non vengono aggiornate da settimane.
Comunque, spero che il nuovo capitolo vi piaccia, alla prossima (il più presto possibile)
Grazie ❤❤❤

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