IO e TE

Capitolo 4 - SOGNO SVANITO

ADELAIDE

La scuola è iniziata bene, sto studiando con impegno e inizio a portare a casa i primi buoni voti. Samuele si lamenta perché esco poco, ma non posso deludere i miei genitori. Ho promesso che quest'anno mi sarei impegnata, la scuola deve essere la mia priorità. Uscirei nel weekend, ma l'inverno promette bene e sono già arrivate le prime nevicate, nonostante siano solo i primi di novembre. Così tutti i venerdì sera partiamo per andare a sciare. Mio padre adora sciare, e così ormai da qualche anno appena si presenta la prima neve, ogni weekend partiamo alla volta della montagna. Anche a me non dispiace sciare, ma odio il freddo, sono per natura molto pigra e queste due cose sono completamente in disaccordo con tutto ciò che ruota intorno al mondo dello sci praticato a livello amatoriale.
Alzarmi presto per arrivare sulle piste e godere della neve fresca non rientra tra le mie priorità, anzi lo eviterei volentieri. Eviterer volentieri anche l'essere praticamente imbalsamata all'interno di una tuta, perdendo ogni forma di femminilità e soprattutto mobilità. E in ultimo doversi trascinare dietro gli scii camminando in modo empirico con gli scarponi. Ecco tutto questo proprio lo eviterei. Sono tanto, troppi disagi tutti insieme per tre minuti di discesa.

La cioccolata. La cioccolata calda con la fetta di torta che prendiamo per merenda, quella è la parte che preferisco dei nostri weekend all'Abetone!

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Nell'albergo in montagna è arrivato un nuovo cameriere, si chiama Emilio. È carino da morire, alto, moro, ventitré anni e un sorriso disarmante. Ha capito che mi piace, e si diverte a provocarmi. Mi ha detto che se riesco a convincere i miei genitori a lasciarmi andare con lui, mi porta in una discoteca dove va tutti i sabati dopo il servizio. E io mi sento già Baby di Dirty Dancing.
Ma i miei sono stati irremovibili, risposta negativa. Non mi lasceranno mai andare in discoteca con Emilio.
Perché lui ha ventitré anni e io solo quindici. Perché alla mia età è fuori discussione andare in discoteca la sera, al massimo sarebbe consentito andarci di pomeriggio. Perché la strada tra l'Abetone e la discoteca in questione, è molto lunga e la sera diventa pericolosa, perché se non nevica comunque ghiaccia. Insomma un bel NO su tutti i fronti.

Però Emilio è proprio carino, e io mi diverto a provocarlo e a ricevere le sue provocazioni.

Il Bertoni, il bel ragazzo della scuola, è ormai appurato che stia insieme a una ragazza di terza. Si chiama Giulia, e Sara, con cui prendo il tram la mattina, mi ha detto che ormai stanno insieme da un anno. Ne ho avuto la conferma qualche giorno fa. Durante l'ora del pranzo, ero nel bar della scuola, seduta ad uno dei tavoli attaccati alla vetrina che guardano la corte interna. Lui stava percorrendo il corridoio esterno per venire al bar, bellissimo come sempre, quando lei ha arrestato la sua camminata saltandogli al collo. Si sono baciati, e lui sollevandola da terra l'ha fatta piroettare come fosse una bella principessa in una favola per bambini.

Il mio sogno di essere un giorno notata da lui, è svanito all'istante, e sono tornata a scrivere il nome di Emilio sul mio zaino Invicta rosa fluo.

Emilio, Niccolò , lo so che tutto questo non è corretto nei confronti di Samuele, ma io sento che lui è e sempre sarà un amico speciale, un fratello maggiore. Non provo per lui l'amore che ho letto nei miei adorati romanzi e che sogno per me. Non ci sono farfalle nello stomaco, non mi batte forte il cuore quando lo guardo, non mi tremano le gambe al solo pensiero di incontrarlo, non penso a lui prima di addormentarmi e non lo sogno la notte.

Sono certa di non avere speranze con Emilio, né tantomeno con Niccolò Bertoni, ma voglio comunque di più e quindi ho deciso che lo dirò a Samuele.
Domitilla non approverà, i miei genitori saranno dispiaciuti, ma io sono sicura che lui apprezzerà la mia sincerità e saremo amici per sempre.