ADELAIDE
La prima volta non tardò ad arrivare.
Da quel 31 dicembre Niccolò mi prese per mano conducendomi in un viaggio alla scoperta del mio corpo, della mia femminilità e sessualità.
Poco per volta imparai a conoscere me stessa e a giocare maliziosamente con le sensazioni e le emozioni di entrambi mentre il desiderio di essere completamente sua cresceva in me.Ricordo ancora a distanza di 27 anni il suo sguardo intenso che mi catturò sotto al caldo piumone del suo letto, nella sua camera in un freddo pomeriggio di quell'inverno del 1994, la musica diffusa nella stanza accompagnava e nascondeva i nostri gemiti frutto di giochi carichi di desiderio e scoperte.
< Ti voglio, non resisto più, diventa mia. >
Ero completamente persa nei suoi occhi, le sue pupille dilatate cariche di desiderio e di promesse d'amore. Il mio cuore che martellava nel petto, nella gola, nelle tempie. Sentivo il sangue caldo scorrere nelle mie vene.
Ricordo che risposi facendo un segno di assenso con il capo, incapace di emettere alcun suono che potesse avvicinarsi ad una parola umanamente comprensibile.Ricordo la paura di essere inadeguata, il terrore di non essere all'altezza delle sue aspettative.
E invece fu meraviglioso.
Entrò in me con estrema dolcezza, non smise mai di guardarmi negli occhi. Occhi pieni di amore puro, giovane, immenso.
Occhi negli occhi i nostri corpi si unirono .
Ero sua, completamente sua, con il corpo, il cuore e la mente.
Quel ragazzo, quel giovane uomo così inarrivabile, così meraviglioso, mi aveva reso donna.Ricordo che fu un momento di pura e significativa intimità, lontano dal sesso inteso come pratica sessuale, fu piuttosto l'unione delle nostre giovani anime. Ci amammo perdendoci in una danza di sentimenti ed emozioni tra la pazza euforia di credere in un amore eterno e il terrore che tutto potesse invece finire ed essere archiviato come una cotta giovanile.
E finalmente seppi che avevo fatto bene ad attendere per fare l'amore, seppi che non avevo sbagliato ad attendere la persona giusta per farlo. Sarò stata inesperta, mi sarò sentita inadeguata con il ragazzo di cui ero perdutamente innamorata ma avevo rispettato me stessa e avevo donato il mio corpo per amore e con amore.
Non raccontai niente a nessuno né a Domitilla né a mia madre. Avevo la sensazione che renderlo noto avrebbe tolto la magia a quanto accaduto. Volevo fosse solo un nostro momento, intimo e segreto.
E come un segreto lo custodii gelosamente.
Ma mia madre era molto giovane aveva appena trentotto anni e ovviamente avendo una figlia adolescente era molto attenta e non gli sfuggirono alcuni dettagli .
Mi ricordo che mi chiese < Devi dirmi qualcosa?> Con voce esitante ma al contempo molto decisa.
Avvampai subito, e probabilmente il mio viso diventò di molti colori mentre evitavo il suo sguardo convinta che solo quello potesse tradirmi mentre rispondevo mentendo < No, perché? >
La sua risposta arrivò diretta,pragmatica senza tanti preamboli < È stato dolce ? >
< Si > le risposi e curiosa aggiunsi subito < come hai fatto a capirlo? > E lei mi disse semplicemente < Sono una donna e sono una madre tesoro >........................................................
La sua promessa d'amore venne suggellata a soli tre mesi dal nostro primo incontro con un anello che Niccolò mi regalò per il mio sedicesimo compleanno.
Mi ritrovai quella piccola scatolina di velluto rosso tra le mani tremanti quasi impaurita dal significato del contenuto.
La mia sorpresa quando la aprii e vidi quella fede fiorentina che ancora oggi indosso.
Tutte quelle foglie intrecciate finemente lavorate e sabbiate . Era sempre stato il mio gioiello dei sogni ma ero quasi certa di non aver mai avuto modo di raccontarlo a Niccolò. Per questo la mia sorpresa fu doppiamente grande.
Mi conosceva profondamente, era forse questa la magia dell'amore? Era questo il suo potere? Ne ero inebriata.Quell'anello divenne oggetto di molte attenzioni a scuola.
Ricordo ancora che tante ragazze a me sconosciute mi raggiungevano nelle pause delle lezioni per vedere l'anello e constatarne quindi l'esistenza.Mi si avvicinavano caute ma visibilmente curiose < Sei la ragazza del Bertoni? Possiamo vedere l'anello? >
Non ero più trasparente anzi ero fin troppo in vista! Ma mi piaceva molto questa nuova dimensione, perché le attenzioni che ricevevo erano rispettose e percepivo negli sguardi di quelle ragazze e nei loro commenti una riverenza nei miei confronti non per essere semplicemente la ragazza di turno del Bertoni ma per essere quella ragazza di cui lui si era perdutamente innamorato.
Quell'anello suggellava il nostro amore e la nostra unione .Ma l'amore non è sempre facile e anche per noi arrivarono le prime incomprensioni, inevitabili tenuto conto della nostra giovane età ma soprattutto delle nostre differenze. Insomma lui era praticamente un uomo abituato a fare tutto ciò che voleva e io ero invece poco più di una bambina che doveva rientrare alle dieci la sera. Lui possedeva macchina, moto, motorino, io un abbonamento studenti per i mezzi pubblici. Lui si preparava alla maturità mentre io ripetevo il primo anno.
E così arrivò presto la prima grande lite che vide il nostro rapporto vacillare.....
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IO e TE
Romanzi rosa / ChickLitAvevo 15 anni, la prima volta che lo vidi. Mi innamorai all'istante. Seppi subito che sarebbe stato lui l'amore della mia vita C'è chi dice che l'amore descritto nei libri non esiste nella realtà Non è vero . Lo so per certo. Io l'ho vissuto e vogli...