Qualche anno prima
Riverdale, una piccola ed, apparentemente, tranquilla città Canadese, come ogni anno, ad ottobre, si dipingeva di colori vivaci come l'arancione e il giallo richiamando, perfettamente, il periodo autunnale in cui ci trovavamo.
'Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie'.Questo scrisse Giuseppe Ungaretti in una delle sue poesie più celebri attribuendovi un significato tragico e agghiacciante.
La scrittura, era sempre stata la mia passione più grande: mi permetteva di allontanarmi dalla realtà in cui vivevo e di creare nuovi mondi e modi di vedere il cosmo stesso.
Da piccolo, avevo sempre pensato che, questa, fosse la vera libertà, e lo pensavo ancora, a dire il vero.
In quel momento, ero seduto su una panchina nel parco di fianco a casa mia circondato, solamente, dal silenzio e dal leggero fruscio delle foglie.
Quello, non era mai stato un posto molto affollato ed era per questo che lo frequentavo così spesso: dava la sensazione di essere da tutt'altra parte quando, invece, ti trovavi sempre a casa.
D'un tratto, un'improvvisa folata di vento, fece oscillare la mia giacca regalandomi un'innaturale freschezza.
Sistemai meglio il mio berretto e decisi di guardarmi intorno per trovare l'ispirazione che mi avrebbe spinto a continuare il lavoro.
Erano successe così tante cose nell'arco di un anno: l'omicidio di Jason Blossom, Blackwood, Hiram Lodge, i Ghoulies, Gryphons and Gargoyles ed infine, la Fattoria.
Mentre mi perdevo in quei pensieri, mi focalizzai sulle poche persone che mi passeggiavano di fianco: un'anziana signora insieme ad un bassotto nero e beige, una madre ed un figlio che si tenevano per mano ed un uomo sulla quarantina che faceva joking.
Presi il telefono per controllare l'orario e notai che erano arrivate le 17.00 ᴘ.ᴍ. così, misi il computer nella tracolla e mi alzai dalla panchina.
Feci per voltarmi ma, qualcuno, mi venne addosso facendomi cadere.
Mi girai per capire chi fosse stato ma vidi solo una chioma rossa allontanarsi come se nulla fosse.
Dalle curve sinuose del suo corpo e dai capelli molto curati, intuii che, chi mi aveva appena spinto, fosse una donna
J:"Si chiede scusa comunque!" le urlai dietro senza ottenere un'apparente risposta, se non, l'aumentare del suo passo.
Mi diedi una spolverata ai vestiti e raccolsi subito la borsa che mi era caduta sperando non si fosse rotto nulla.
Fortunatamente era tutto intatto ma, alcuni quaderni, erano scivolati a terra.
Li raccolsi, frettolosamente, e mi diressi verso il parcheggio situato poco più in là.
Mentre camminavo, le mie mani iniziarono a raffreddarsi sibolo che, le temperature, si stavano abbassando sempre di più.
In pochi minuti, riuscii ad arrivare all'entrata così, svoltai a destra andando verso il veicolo su due ruote.
Posai la tracolla nel cestino anteriore e salii indossando il casco.
Feci per partire ma, qualcuno, mi richiamò in lontananza
L:"Fratellino!" esclamò ridendo il biondo facendomi girare verso di lui
J:"Landon, cosa ci fai qui? Non dovresti essere dai Serpents per organizzare la festa di domani?" gli chiesi confuso
L:"Oh beh, abbiamo finito prima di quanto pensassimo perciò, sono venuto a cercarti" spiegò
J:"Cercarmi per cosa?" domandai con una punta di acidità.
Se c'era una cosa da evitare, era farsi coinvolgere nei suoi progetti: non portavano mai a nulla di buono
L:"Beh, in qualità di migliore amico della tua ragazza, speravo mi poteste invitare da voi domani sera" rispose con un sorriso forzato
J:"E perché dovremo farlo?" chiesi incrociando le braccia al petto "Dopotutto, tu hai la tua gang a cui tornare" gli ricordai
L:"Oh su Jughead! Che cosa ti costa?" domandò guardandomi intensamente.
Il nostro rapporto non era mai stato facile.
Da bambini io ero quello che lo difendeva in ogni circostanza mentre, lui, era quello che non esitava a darmi la colpa di tutto.
Alle superiori, pensavamo che avremmo preso due strade completamente diverse: lui con i Serpents ed io continuando a scrivere ma, a quanto pare, non doveva andare così perché, oltre ad essere gemelli, ci eravamo innamorati della stessa ragazza:
Elizabeth Cooper.Mio fratello, aveva provato più volte ad avvicinarsi a Betty ma, lei, lo aveva sempre respinto sottolineando il fatto che, per lui avrebbe potuto provare solamente un grande affetto, ma nulla di più.
Mentre io, dopo mesi di conoscenza, riuscii finalmente a conquistarla dandole il nostro primo bacio.
Quello che provavo per lei era sincero ed inoltre, la bionda, era sempre riuscita a capirmi come nessun'altro.
A Landon, questa cosa, non andò mai giù e, infatti, cercava in ogni modo di metterci i bastoni tra le ruote senza rendersi conto che, pian, piano, si stava facendo odiare da tutti
L:"Quindi?" chiese il biondo riportandomi alla realtà.
Lo guardai per alcuni minuti valutando la cosa per poi rispondere
J:"D'accordo, ad una condizione" dissi "Non rovinerai le cose come tuo solito".
Il ragazzo mi guardò storto ma, dopo qualche minuto, annuì sospirando
L:"Va bene, ma" disse facendomi portare gli occhi al cielo "Voglio portare una persona con me" affermò
J:"Sarebbe?"
L:"Toni: una Serpent molto simpatica e persuasiva" rispose.
Sbuffai sonoramente ma, anche se avesse ottenuto una risposta negativa, l'avrebbe portata ugualmente
J:"Affare fatto" affermai mettendo in moto "Ci vediamo domani" conclusi
L:"A domani".
-spazio autrice-
Weeeeeeeeelllllà raga
Allora :)
Jughead ha un gemello
Dun Dun
Chissà cos'accadrà la sera di Halloween
Lo scopriremo insieme
Baci
-EliNoRisoff
STAI LEGGENDO
Twins||Bughead
Фанфик[COMPLETA/IN REVISIONE] [🎃SPECIALE DI HALLOWEEN🎃] Questa è una storia: la storia di come un gruppo di ragazzi, nella notte più terrificante dell'anno, abbiano festeggiato Halloween insieme ai loro amici. Questa, è la storia di come, quei ragazzi...