<levati di torno, sanguesporca> mi disse lui con un fil di voce per non farsi sentire.
< oh, eccoti qua, Draco caro.>
< Dovrai fare un giro della scuola alla carissima Elizabeth, come punizione per non averle tenuto compagnia in treno.> Ora, carissima Elizabeth, puoi metterti a piangere.
Il ragazzo dietro di me sbuffò rumorosamente, provocando la perdita di pazienza della professoressa McGonagall, che però quest'ultima non fece notare.
<Forza, andiamo.> mi disse Malfoy aprendomi la porta. Si comportava proprio bene davanti ai professori.< senti, un po' mi dispiace per prima. Per quello che ti ho fatto.> gli confessai io. La rabbia aveva preso il sopravvento, non so perché l'ho fatto ma soprattutto non so come.
< quindi sei stata tu a mandare a fuoco la mia toga. L'hai ammesso.> dice lui guardandomi con disprezzo.
Sto zitta.
Non so se ero veramente stata io, non ho neanche usato la bacchetta.
< Le magie senza bacchetta si possono fare?> chiedo io.
< no, certo che no. Che domande fai.>
< Allora non ho nulla per cui scusarmi. Ritiro ciò che ho detto prima.>
Il biondino roteò gli occhi. Continuammo a camminare senza rivolgerci parola, fino a quando non arrivammo davanti ad un quadro.
< purosangue > disse Malfoy.
Lo guardai con aria interrogativa, dopodiché mi disse di entrare nel quadro.
< se non ti fidi vado io.> disse lui mimando la mia voce. Giuro che se continua gli tiro un pugno nello stomaco.
<vai tu per primo.> rispondo io mimando a mia volta lui.
Il biondino si tuffa dentro il quadro ed io dopo di lui, atterrando così in una grande sala caratterizzata dal colore verde. L'arredo presentava lussuosi divani e poltrone in pelle nera, tappeti con i colori della casa e lampade emananti luci verdastre. Alle pareti erano presenti diversi caminetti di pietra, abbelliti da statuette e teschi, e meravigliosi quadri e arazzi in cui erano rappresentati i Serpeverde illustri.
Nella zona orientale è situata una piccola biblioteca vicino ad una scrivania. Vi era persino una scala a chiocciola in legno di mogano, con serpenti incisi, che portava al corridoio che conduce ai dormitori, dove vi erano letti a baldacchino con tende in seta verde e preziosi copriletti ricamati con filo argentato. Il particolare che però dava un tocco di magnificenza a quel posto erano le grandi vetrate sottomarine, dove vi era possibile osservare strane creature acquatiche, dato che ci trovavamo nei sotterranei della scuola, immersi nel lago Nero.< wow, è fantastico qui. Dove siamo?> chiedo io.
< sotterraneo Serpeverde.> rispose lui come infastidito dalla mia domanda, o forse presenza.
< tu non hai molti amici, vero?> chiedo io.
< No, a differenza tua ne ho molti.>
< Tu non sai nulla di me.> gli dissi io acida.
< Oh, cara. Tutti sappiamo tutto di te qui. Conosciamo più te che il famoso Harry Potter.> disse il biondino ridendo.
Perchè tutti sanno della mia esistenza? Perchè tutti sono così interessati a me è soprattutto, chi è Harry Potter?< Harry chi?>
< Non conosci Harry Potter? > mi chiede lui con aria "preoccupata".
< Si guarda, lo conosco da quando sono nata, pensa un po', siamo amici per la pelle! Ti ho fatto quella domanda così, tanto per.> risposi io sarcasticamente. Devo ammetterlo, il sarcasmo e l'ironia sono la parte più bella di me. Mi donano carattere.
< Harry Potter è il cosiddetto bambino sopravvissuto. Tu sai chi ha ucciso tutta la sua famiglia, dopodiché ha cercato di uccidere lui lanciandogli una delle tre maledizioni senza perdono, l' Adava Kedavra. Lui però non è morto, è l'unico essere umano che è riuscito a sopravvivere a questo incantesimo. Si dice che quando il signore oscuro ha lanciato quella maledizione a Harry ha perso molto del suo potere perché trasferitosi sul bambino. Ecco perché Harry Potter ha una cicatrice a forma di Z sulla fronte. Lui è il prescelto, colui che può uccidere tu sai chi.> mi spiegò Draco.
< ah... e chi sarebbe il signore oscuro?> chiedo io.
< è il mago oscuro più potente della storia. È l'individuo più temuto qui ad Hogwards, però di lui non si hanno notizie da quando ha ucciso la famiglia di Potter. Si pensa che quest'ultimo lo abbia indebolito o, ancora meglio, ucciso. >