Guardo per un secondo il padre del ragazzo con aria stranita. Tutti qui mi davano del lei. Successivamente poso il mio sguardo sul ragazzo. Era molto carino, devo dire la verità.
< piacere.> dico io sorridendogli, non ricevendo però alcuna risposta, ma bensì una squadratura dalla testa ai piedi.
Ed ecco che il mio umore cambia notevolmente, da felice a serio. Il mio sorriso svanisce, facendo spazio ad un'espressione arrogante ed indifferente.
Mi giro verso Hagrid e scuoto la bacchetta, ma non succede nulla.
Provo con altre quattro bacchette, ma neanche quelle funzionano.
Distolgo lo sguardo dalla bacchetta che avevo in mano, posizionandolo sullo scaffale accanto al signor Malfoy. Ero rimasta incantata da una scatola che brillava. Era come se mi chiamasse, mi implorasse di prenderla. Mi avvicino a lei, la sfilo dallo scaffale, la apro e prendo in mano la bacchetta.
< Legno di sambuco con anima in piuma di fenice, 11 "e flessibilità molto elastica. Molto, molto interessante. > dice Ollivander maneggiando il bastoncino di legno. < c'è qualcosa che non va?> chiedo io.
<no, affatto. Sai, è che non ricordavo di avercela.> disse lui con occhi spalancati. Il signor Lucius, il figlio e Hagrid avevano la stessa espressione.
<pff, una principiante come lei che adopera una bacchetta si sambuco. Non oso immaginare cosa succederà quando lei proverà ad utilizzarla.> commenta il piccolo Malfoy.
< via via, Draco. Più garbato.> dice il padre.
Mi giro verso il signor Ollivander, gli prendo la bacchetta dalla mano sinistra. Era così bella. Aveva un colore molto chiaro, tendente al nocciola, ed era ricoperta di ramificazioni violacee e da minuscoli fiorellini. Con un movimento circolare muovo la bacchetta che scaturisce una scia di scintille, accompagnate da uno scoppio di piccole lucette rosa e viola, che poi si trasformano in fiori. Ed è lì che di colpo torno felice e serena. Tutto ciò era troppo bello per essere vero, a parte il fatto che qui le persone non sono poi così accoglienti e gentili.
< mai vista una cosa simile...> esclama il proprietario del negozio a bocca aperta.Finisco di comprare il materiale scolastico, dopodiché ci dirigiamo verso la stazione, dove purtroppo vengo accompagnata dal sigor Malfoy e dal fantastico figliuolo. Arrivati in stazione Lucius dà l'incarico al figlio di accompagnarmi in treno e di farmi compagnia in cabina, cosa che io non farò assolutamente.
<forza, prendi la rincorsa e vai contro il muro.> mi "ordina" il ragazzo.
< speraci.> rispondo io. Quando poteva essere arrogante.
< vuoi salire in quel cazzo di treno? Allora fai come ti dico io.> risponde lui quasi urlando.
< se non vuoi una botta in testa faresti meglio ad abbassare i toni, signor se non fai ciò che ti dico io ti trucido viva.> Rispondo io.
<vedi di fare meno la snob, non siamo alle sfilate babbane qui.> ribatte lui.
Il biondino decide di andare per primo, dato che io non mi fidavo. Dopo aver constatato che funzionava, anch'io mi scaravento nel muro, per poi finire in un altro binario, simile a quelli normali.
Inizio a cercare Draco, senza però ottenere risultati. Decido così di entrare in treno da sola, per poi posizionarmi nella prima cabina libera che trovai, dove passai le prossime tre ore.Dopo circa tre ore il treno si ferma. Apro la porta della cabina e mi dirigo verso l'uscita, dove incontro Hagrid.
< ehi, principessa. Come mai sei tutta sola? Non dovresti essere insieme a Draco Malfoy?> mi chiede lui.
< quello stronzo mi ha lasciata tutta sola.> rispondo io, senza rendermi conto di quello che avevo appena detto.
< ehi, signorina! Calma con le parole!> mi "rimprovera" il mezzogigante. Era divertente anche quando cercava di fare il serio.
< giusto! Scusami...> rispondo io facendo gli occhi a cucciolo, seguiti da un broncio. Hagrid però non nota la mia smorfia, era evidentemente impegnato a cercare Malfoy, che probabilmente non era ancora uscito dal mezzo.
Dopo 5 minuti di attesa, vediamo il biondino uscire dal treno ridente, accompagnato da una ragazza con i capelli neri a caschetto e da un ragazzo basso e robusto.
Draco alla vista di Hagrid smette di ridere, per poi far cenno ai suoi amici di allontanarsi. Era sbiancato in faccia, chissà perché. Hagrid si posiziona davanti al ragazzo a braccia conserte, aspettando delle risposte.
< è una sanguesporco assillante, noiosa e stupida, non volevo far brutta figura.> confessa lui.
Smetto di ragionare per un attimo, la mia pazienza aveva raggiunto il limite. La rabbia si faceva sempre più avanti, sempre di più, fino a quando la toga del ragazzo inizia a prendere fuoco. Ero stata sicuramente io.