Baciami ora, vestimi di pelle d'oca e sciogli i nodi in gola, poi baciami ancora, levami di bocca ogni parola, che sia brutta o buona, tanto poi è un battito di ciglia e uno di cuore, che siamo già sotto le lenzuola.
Come due pezzi di puzzle, con i bacini a incastro, me sopra e te sotto, comando io ora il bacio.
Dimmelo tu, se amarti davvero non è leccarti da zero, scendere lungo il collo finché la bocca tiene al sicuro il seno, come fosse uno scrigno vero, mentre la lingua danza intorno al capezzolo, è lei il tuo cigno nero.
Una mano sul collo, ed una sul fianco, scendo baciando, per lasciare anche qualche piccolo morso, così, di punto in bianco.
La lingua è la penna, il tuo corpo il foglio, le tue cosce sulla mia bocca è mare contro scoglio.
Mi conosci, resto qui, finché respiro apnea, finché respiri appena.
Mi conosci, lo sai, che io non me ne vado, che io non scrivo io incido, di te non voglio mica un ricordo vago, non faccio buchi nell'acqua, al massimo il contrario.