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Pov Naomi

Quando apro gli occhi è già mattino. Sono sdraiata sul divano e ho gli occhi doloranti per quanto ho pianto. Liam è sdraiato sull'altro lato del divano e senza svegliarlo mi metto in piedi, prendo una coperta e lo copro per poi andare in cucina in religioso silenzio. Apro la dispensa e prendo i biscotti con le gocce di cioccolato e ne metto uno in bocca iniziando a sgranocchiarlo, guardo il cellulare rimasto sulla penisola tutta la notte ma non ho nulla a parte il buongiorno da parte di Harry, non posso evitare di sorridere al suo messaggio. Il sorriso svanisce quando sento le chiavi nella serratura.

Pov Phoebe

Ho sicuramente bisogno di una doccia, calda e profumata, ma soprattutto rilassante.

Quando entro in casa e respiro l'aria calda che mi invade vado dritta in cucina a prendere un bicchier d'acqua ma qualcosa, o meglio qualcuno sul divano mi distrae. I capelli spettinati ma sempre perfetti, le guance leggermente arrossate, le labbra rosse e dischiuse, gli occhi chiusi e il respiro pesante segno che stia dormendo. Liam è sul mio fottuto divano nella mia fottuta casa. Sento la rabbia sostituire il sangue nelle vene e mi dirigo verso la cucina dove sento quella che si suppone essere mia sorella mettere via il pacco di biscotti, quando entro e la vedo i suoi occhi sono marcati e arrossati, mi sta fissando con una lieve sfumatura di nervosismo.

"Lo so mi dispiace.." inizia ma non le do il tempo di andare avanti

"Che cazzo hai in testa?" urlo e sento la rabbia aumentare ogni parola di piu "quale concetto di 'non voglio teste di cazzo in casa' non ti è chiaro?" sto ancora urlando e non me ne frega un bel niente se i vicini possano sentirmi

"Dimmi Naomi, chi è tua sorella, io o lui? Perché non ti schieri mai dalla mia parte? Che ho fatto per ricevere tutto questo?" sento le lacrime pizzicarmi gli occhi ma le respingo battendo forte le palpebre

"Fib" sento la sua voce assonnata alle mie spalle e mi irrigidisco

"Nessuno ha detto che puoi chiamarmi Fib" ringhio tra i denti voltadomi a guardarlo

"Che fantastica idea è venire a dormire a casa mia?"

"Phoebe"

"Smettila, non voglio sentire la tua voce del cazzo, questa è casa mia e tu devi sparire" sono furiosa, sento gli occhi in fiamme

"Possiamo parlare.."

"Non ho nessuna cazzo di intenzione di parlare con te.. O con lei" dico senza nemmeno voltarmi a guardarla

"Maledico il giorno in cui ti ho incontrato Liam, e maledico me stessa per averti chiesto di raggiungermi a Londra Naomi" le parole mi bruciano in gola, so che non le penso veramente ma adesso voglio che loro siano feriti tanto quanto me.

"Sparisci dalla mia casa Liam, sparisci dalla mia vita" dico spingendolo verso il corridoio facendogli fare solo qualche passo indietro.

"Fib ti prego" sento la flebile voce di Naomi dietro di me e odio vederla piangere ma adesso non riesco a vedere oltre la mia rabbia

"Hai perso una sorella Naomi, non chiamarmi Fib" dico ed esco dalla stanza e affrettando il passo verso camera mia quando sento lo scoppio di un pianto disperato da parte di mia sorella. Le lacrime scendono lungo il mio viso ma non torno indietro. Sbatto la porta della mia stanza per chiuderla e mi ci poggio con la schiena scivolando sul pavimento. Stringo le braccia attorno alle gambe e poggio la testa sulle ginocchia lasciando via libera alle lacrime.

Non so da quanto tempo sia seduta qui, spero abbastanza cosi che Liam sia andato via. Prendo il mio cellulare intenzionata a chiamare l'unica persona che voglio sentire adesso. Premo il pulsante di chiamata e metto il cellullare all'orecchio.

L'utente da lei chiamato è al momento irraggiungibile

Guardo il cellulare con un cipiglio sulla fronte e richiamo il numero di mia madre. Non risponde nemmeno alla seconda o alla terza chiamata. E se si fosse sentita male? Mi trovo a pensare. Cazzo lo sapevo che doveva stare da noi. Mi metto in piedi e mi asciugo le lacrime con le maniche della felpa, esco dalla stanza e vado verso l'atrio. Sono sicura che Naomi sia in camera sua, non voglio sapere cosa stia facendo, perché so che l'ho ferita in modo profondo. Mi metto sul marciapiede e vado in direzione della navetta.

In Oxford street, al numero 31 abita mia madre. Non ci sono mai stata ufficialmente, ma so che è il suo indirizzo visto il biglietto sul quale mi aveva scritto i suoi recapiti. Suono alla sua porta e aspetto che apra ma non ho nessuna risposta, suono ancora sporgendomi poi alle finestre per vederci attraverso, la porta si apre ed una vecchia signora mi guarda reggendosi sul suo bastone

" salve, sto cercando Elen"

"Non c'è nessuna Elen qui" risponde la signora acida

"Come no, io vede?" le mostro il biglietto con l'indirizzo "è il numero 31 questo no?"

"Si ma fin dal dopo guerra questa casa è stata della mia famiglia e non c'è nessuna Elen" sento il cuore spezzarsi per l'ennesima volta

"Oh.. Mi scusi" dico scendendo i gradini e tornando in strada.

Prendo il cellulare e provo a richiamarla ancora ma non risponde.

Ho il cuore che va a mille e mi sento male ogni secondo che passa. Ho le mani che mi tremano quando sono sull'uscio di casa, mi tremano cosi tanto che le chiavi mi cadono sullo zerbino, mi abbasso a prenderle ed è li che la vedo, una sottile busta bianca con scritto "alle mie bambine" ho il cuore che fa male per quanto forte stia pulsando.

La prendo con le mani che tremano e le lacrime agli occhi. La apro ed ho paura di quello che leggerò, tirò un respiro e poi leggo:

"Mie care Fib e Nami,

Scriverò poche parole per dirvi quanto io vi ami e quanto mi senta in colpa nel dirvi le parole che seguono. Il fatto è che non ho nessuna malattia, non morirò. Avevo solo bisogno di soldi e l'idea della malattia sembrava essere la migliore. Sono una cattiva persona... Odio il pensiero di avervi fatto del male, ma siete cresciute bene senza di me, quindi non avrete bisogno di me in futuro.

Con amore Mamma"

Sento il terreno sotto ai miei piedi crollare. Le gambe non mi reggono piu. Ho gli occhi appannati dalle lacrime. Non voglio rientrare in casa adesso, Naomi dirà quello che da tempo aspetta di dirmi il "te l'avevo detto". Mi aggrappo alla ringhiera e mi metto in piedi componendo il numero dell'unica persona veramente mia amica sul cellulare.

"Rebel"

"Beau" dico con voce rotta

"Ehi, che succede?"

"Puoi venire a prendermi?"

Remember when... || Liam Payne and Harry Styles ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora