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Pov Naomi

Il giorno dopo la casa è praticamente vuota, Liam e Fib sono chiusi in camera da letto, cosi anche per Harry e quella cosa che si porta dietro, Zayn e la sua ragazza di cui non sopporto la presenza stanno guardando la tv mentre Louis, Niall e le loro ragazze sono andate a fare una gita al lago. Ho dormito male stanotte, il solito incubo che mi perseguita da anni si è fatto vivo, ancora più reale del solito, sono triste, ma nessuno è realmente interessato a me, nessuno sembra accorgersi del mio malessere, vorrei solo un abbraccio, per certi versi mi manca Jai, lui si sarebbe preoccupato. Prendo il cellulare e compongo il suo numero, al secondo squillo risponde "ciao piccola" la sua voce è allegra e il suo modo di chiamarmi mi riempie di felicità

"Ehiii" poggio il telefono tra la spalla e l'orecchio mentre tento di aprire il sacchetto delle patatine e versarle in una ciotola "che fai?" chiedo sentendo confusione dall'altra parte del telefono

"Sono stato eletto capo baby sitter" ride "sono a casa con i miei cuginetti.. Tu piccola?"

"Niente, sono a casa di Louis, te ne avevo parlato ricordi?"

"Si piccola.. Puoi aspettare un attimo?" mi chiede "no, Jasmine, non puoi dare le botte a tuo fratello.. Perché no, non puoi costringerlo a giocare con te.. Se mi dai cinque minuti vengo a giocare io.." è davvero adorabile "ehi piccola scusa.. Posso richiamarti io?"

"Si va bene.. A dopo" mi manchi.. Vorrei aggiungere ma ha già chiuso la chiamata, guardo lo schermo immobile del mio cellulare. E sospiro sconfitta.

"Il tuo ragazzo?" sussulto e girandomi noto 'Anna dai capelli rossi' a fissarmi, Harry ha la testa dentro il frigorifero

"Da quanto siete qui?" chiedo con la voce alta di un ottava "credo.. da 'ehi'" dice con nonchalance

"Non si ascoltano le conversazioni altrui" mi altero ancora di più vista la sua strafottenza

"Stai calma va bene?"

Le punto un dito contro "tu non dici a me di stare calma ok? Vedi di starmi alla larga" non riconosco la mia voce, Harry ha alzato lo sguardo su di me, cosi come Zayn e Perrie che si sono voltati a guardarci abbassando il volume della tv. Mi sento schifosamente instabile emotivamente. Ho come l'impressione che le lacrime potrebbero esplodermi dagli occhi in pochissimi attimi, faccio il giro della penisola e vado al piano di sopra, non voglio che mi vedano piangere. Mi chiudo la porta alle spalle e scivolo sul pavimento, i passi di qualcuno che si avvicinano nel corridoio.

"Naomi" è lui, certo che è lui. Cerco di dare un tono alla mia voce

"Va via" chiedo

"Apri ti prego" mi supplica

"Lasciami stare Harry" il tono della mia voce si incrina

"Apri questa fottuta porta" urla stavolta, ma tutto ciò che faccio è chiudere la porta a chiave, mi alzo dal pavimento e mi butto sul letto, posso piangere e soffocare i singhiozzi nel cuscino adesso. Lo odio, Dio quanto lo odio.

Apro gli occhi appiccicati dal sonno, devo essermi addormentata, fuori è buio e la casa è silenziosa. Prendo il mio cellulare e guardo l'ora, sono le tre del mattino. Mi passo una mano tra i capelli per pettinarli ma non c'è verso, mi metto in piedi ed esco nel corridoio. Scendo silenziosa le scale e afferro una coperta dalla pila sul divano e me l'avvolgo sulle spalle.

"Ehi" il viso di Harry illuminato dalla luce del frigorifero è contratto in una espressione curiosa

"Ehi" gracchio io e allungo la mano sulla porta per uscire nella veranda. Mi siedo sulla panchina a dondolo e guardo la luna seminascosta

"Non dormi?" mi chiede uscendo anche lui in veranda

"Ho dormito tutto il pomeriggio" dico senza guardarlo neanche

"Come stai?"

"Perché stai cercando di avere una conversazione con me?" rispondo con un'altra domanda. Alza le spalle e non risponde, quindi torno a guardare il buio. "Che è successo oggi?" mi chiede ma non rispondo "eri arrabiata?"

"Dovresti dire alle tue escort di imparare a farsi gli affari propri" lo vedo trattenere un sorriso, ma non ci casco. Lo fa sempre per alleggerire l'aria tra noi quando diventa pesante, ma stavolta no, voglio rimanere arrabbiata con lui, arrabbiata non so nemmeno io di cosa. Mi alzo e vado verso l'entrata ma mi blocca un braccio facendomi voltare indietro

"è meglio cosi.." dice e non capisco

"Mi fai male" mento solo perché il suo tocco mi fa bruciare la pelle

"Scusa" mi libera il braccio e gli sono cosi vicina adesso che riesco a riconoscere il colore dei suoi occhi. Mi manca il respiro, allungo le mani sul suo petto, la sua fronte poggia sulla mia "cosa mi stai facendo" chiede frustrato, i nostri nasi si sfiorano e sento il calore crescermi dentro, familiare e travolgente

"Ti prego fermami" mi chiede ancora ma non so nemmeno io se posso o voglio farlo, le mie mani gli accarezzano il viso corniciandolo ad entrambi i lati, lo tengo fermo quando decido poi di posare le mie labbra sulle sue. Sento qualcosa dentro me che non ho mai provato prima. La coperta scivola ai miei piedi, le sue mani afferrano i miei fianchi e mi spinge al muro, il suo sapore è qualcosa che mi era mancato, gemo sulle sue labbra, dischiuse e umide. La sua lingua cerca la mia, la trova e l'accarezza. Mi sento come se stessi morendo e stessi vedendo le porte del paradiso, d'un tratto tutto il nervosismo, la paura, l'irrequietezza spariscono, lascio scivolare le mani tra i suoi capelli e contemporaneamente le sue mi tengono fermo il viso accarezzando con i pollici le guance. Siamo come in una piccola bolla, è questo che mi piace quando sto con Harry. Le sue mani scendono fin sotto al sedere e mi sollevano sui suoi fianchi. Rimaniamo a fissarci, non so quello che sto facendo, ma qualsiasi cosa sia sono felice di farla adesso. Sorrido ad Harry che risponde con un altrettanto sorriso. "Vieni ti porto a letto" dice con voce rauca e piena di desiderio.

Remember when... || Liam Payne and Harry Styles ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora