Anidala:perché kriff non sei andato da un medico

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Due ore.Erano passate due ore da quando la senatrice Amidala,ex regina di Naboo,aveva per caso udito la notizia in un fitto dialogo tra il maestro jedi Mace Windu e il senatore Organa a cui anche lei stava partecipando.

"I droidi separatisti hanno colto di sorpresa il nuovo battaglione di cloni che tre giorni fa abbiamo spedito nell'orlo esterno.Le nostre speranze sono che si sia salvato qualcuno a partire dal generale Skywalker,scelto per guidarlo e di cui ancora non abbiamo notizie"

Quelle parole avevano colpito come un pugnale il cuore della povera senatrice che,senza un apparente motivo,aveva lasciato educatamente la conversazione con la scusa di dover preparare un discorso per la prossima riunione in senato e che ora stava seduta sul divano del suo appartamento,cercando di rimanere positiva anche in quella situazione.Mentre una mano sfogliava assente le pagine di un libro che la donna aveva preso nella speranza di distrarsi l'altra si accarezzava lentamente la pancia.Era già al quarto mese di gravidanza e tra poco il bambino o la bambina si sarebbe cominciato a vedere.Nonostante il suo innato ottimismo in quel momento la sua mente si rifiutava di non pensare al peggio.Amava suo marito più di ogni altra cosa al mondo e il solo pensiero di perderlo la riduceva in questo suo stato cataconico,in cui la donna si rifugiava per non far scendere le lacrime sul suo viso.Poi le parole del senatore Organa ritornarono nella sua mente che aveva deciso di soffermarsi sul "non abbiamo notizie".In quell'esatto momento la tensione divenne troppa anche per una come lei,abituata all'ansia degli scontri diplomatici del senato,e così incominciò a singhiozzare portando le mani al viso,come a nascondere le sue lacrime anche all'arredamento di casa sua e ai droidi delle pulizie.Odiava sentirsi così debole ma decise che suo marito si meritava tutta la sua preoccupazione.Non voleva fare niente,lei non voleva niente se non il suo Anakin che la abbracciava e che le diceva che sarebbe andato tutto bene.E invece?Era costretta a sopportare la costante paura di non rivederlo mai più a causa di questa guerra.

-sciocca guerra-pensò tra se e se,maledicendo chiunque fosse il responsabile del conflitto.Stremata dai suoi pensieri e dalle sue preoccupazioni la donna si distese nel letto ma,come sospettava,scoprì che non riusciva a prendere sonno.Un'idea le raggiunse la mente e la fece quasi sorridere.L'unica cosa che da sempre l'aiutava a dormire era la dolce presenza di suo marito al suo fianco,che l'accoglieva tra le sue braccia,le accarezzava i capelli con la mano meccanica mentre con l'altra le disegnava piccoli cerchi sulla parte bassa della schiena,sussurrandole parole dolci all'orecchio.Sbuffò.Nonostante la sua riluttanza all'idea,si alzò dal letto e aprì l'armadio.Iniziò a scostare i suoi vestiti fino a quando non raggiunse il suo obbiettivo:i vestiti che Anakin teneva lì per quando dormivano in sieme.Come se stesse scegliendo dei vestiti per se scelse una una maglietta che Anakin di solito si metteva sotto la tunica jedi o che usava come pigiama e la strinse a se.L'indumento era ancora piacevolmete carico del profumo del suo amato che lei inspirò,perdendosi nella sensazione di casa che gli forniva.Si diresse nuovamente verso il letto,si sdraio ma questa volta indossando la maglietta di suo marito che,data la differenza d'altezza e di corporatura che v'era tra i due,le arrivava fino a metà coscia.Strinse al petto il cuscrino che di solito usava Anakin le poche volte che dormivano in sieme.Chiuse gli occhi e lasciò vagare la mente,cadendo in uno stato di estasi,inebriata dal suo profumo e permettendosi di immaginare suo marito al suo fianco.

Anakin Skywalker era profondamente infastidito dalla piega che avevano preso gli eventi.In meno di tre giorni di missione aveva perso più della metà del battaglione dei cloni che si era portato dietro,per non parlare del fatto che il suo comunicatore a lungo raggio era andato in fumo durante l'attacco a sorpresa dei droidi separatisti che non era riuscito a prevedere. Dopo due ore di combattimento intenso erano riusciti a sbaragliare i nemici ma purtroppo con grandi perdite anche a livello di navi.C'erano voluti tre giorni per trovare un centro abitato e quindi una nave con cui tornare a Coruscant.Ora si trovava seduto sulla cosi detta nave,che lui considerava solo un pezzo di ferraglia ma per un viaggio era disposto ad accontentarsi.Si trovava davanti ad un bivio.Poteva scegliere la via razionale,come la sua Padmè gli avrebbe consigliato,o quella dei sentimenti.Nello scontro aveva riportato varie ferite a detta sua lievi ma anche una sul braccio sinistro che lui stesso era stato costretto ad ammettere non fosse una ferita da niente.Poteva fare la persona ragionale e appena atterrato andare al centro medico del tempio jedi o...o poteva andare da lei.

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