Ma poi suonò il campanello.
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Io mi spaventai dalla sorpresa e Jungkook si bloccò, alzando il suo viso e incontrando subito i miei occhi. Sospirò, come deluso per l'interruzione, e disse "Devi andare ad aprire vero?" annuii per risposta ovvia e lui si levò da sopra di me, dandomi la possibilità di alzarmi dal letto.
"Vengo anche io."
"Non ti preoccupare, che sarà mai"
"È strano che alle tre di notte ci sia qualcuno a bussare alla tua porta. Se ti succedesse qualcosa appena la apri?""Jungkook sono un'agente dell'FBI, cosa potrebbe mai succedere" notai la sua preoccupazione e ad essere sincera anche io non capivo perchè qualcuno dovesse girare alle 3 di mattina a bussare alla gente. Ma dopotutto non mi serve qualcuno per difendermi.
Mi avvicinai a lui, che si era seduto ai piedi del letto, e gli diedi un bacio veloce :"5 minuti e torno. È tutto ok" Mi sorrise dolcemente ed io mi diressi verso il salotto, dalla parte opposta della casa.
Camminavo con passo lento, cercando di non far rumore, e accesi solo la luce nel corridoio, per non fare vedere dall'esterno che ci fosse qualcuno in casa. La persona al di fuori bussò nuovamente al campanello per cui presi coraggio e avvicinai il mio occhio allo spioncino della porta. Tirai, per la seconda volta in quella sera, un sospiro di sollievo."Oddio e questo era?" risi perchè mi resi conto di essermi preoccupata per nessun motivo; accesi anche le luci del salotto e aprii la porta.
"Signor Lee, qual buon vento la porta qui?" il signor Lee era un anziano uomo che abitava alla fine della strada.
"Salve signorina Park, mi scusi l'orario ma ho trovato questo gattino vicino alla mia auto e, vedendolo con il collare, ho pensato fosse di qualche mio vicino. Per caso è suo o sa di chi possa essere?" Solo in quel momento notai che, avvolto in una copertina azzurra, c'era questo piccolo gattino con un collare rosso.
"Mi dispiace tanto ma purtroppo non ho animali domestici e non so proprio di chi sia" accarezzai il gattino dormiente, sentendomi in colpa per non essere d'aiuto.
"Va bene non si preoccupi grazie lo stesso signorina Park""Signor Lee le consiglio di tornare a casa però, è pericoloso stare al freddo a quest'ora di notte. Magari domani mattina può mettere un annuncio o direttamente portarlo dal veterinario all'angolo"
"Ha ragione ha ragione solo che sono troppo dispiaciuto. Chissà come starà adesso o domani il padrone.."
Il signor Lee era davvero una persona dall'animo buono e questo lo sapevano tutti quanti.
"Comunque grazie dell'aiuto"
"Di nulla. Vuole bere qualcosa di caldo prima di andare via?""No no non si preoccupi. Grazie lo stesso: è troppo gentile. Tornerò a casa. Spero di non averla svegliata" Su questo non si deve proprio preoccupare signor Lee, ero più sveglia di un bambino la mattina di Natale.
Salutai l'anziano signore e risalii dopo aver chiuso tutto di nuovo in camera, dove ad aspettarmi c'era Jungkook, intento ad osservare i miei libri sullo scaffale, poi ne prese uno in particolare
"La canzone di Achille... l'ho adorato" sentendo la mia voce, si girò verso la mia direzione, sorridendomi.
"Anche io l'ho letto, è stupendo.." lo riposò al suo posto e si diresse a passo svelto verso di me, che ero ancora nei pressi della porta della mia camera."...proprio come te" sorrisi alle sue parole, mentre lui accarezzava la mia guancia. Vederlo così era un lato abbastanza nuovo per me: lui che mi faceva complimenti così dolci.
Ma poi qualcosa cambiò nel suo sguardo: i suoi occhi iniziarono a luccicare dalla lussuria, si poteva notare da un kilometro di distanza, e il suo sorriso dolce divenne un ghigno malizioso.Infatti mi spinse, non con troppa forza, sul muro alle mie spalle, bloccandomi con la sua figura. Mi sussurrò all'orecchio :"Ma sei ancora più stupenda sotto di me" notai che la sua voce in meno di un secondo era tornata ad essere profondissima. Mi morse il lobo dell'orecchio e tornò a fare ciò che il suono del campanello aveva interrotto.
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𝔽𝔹𝕀 𝕄𝔸ℕ - ( 𝓙𝓮𝓸𝓷 𝓙𝓾𝓷𝓰𝓴𝓸𝓸𝓴 )
FanfictionLa vita è piena di pericoli, si sa... E la polizia è sempre pronta a fare il loro lavoro, con coraggio e sangue freddo. Ma una volta aver tolto la loro divisa, i sentimenti non possono essere più repressi. O perlomeno, non a lungo... Ed è questo il...