Rimanemmo in silenzio a guardarci per un periodo di tempo indeterminato, fin quando non decisi di prendere parola.
"Jungkook, grazie! Davvero!" poggiai la mia mano sopra la sua, che stava ancora accarezzando la mia spalla. Era di nuovo confermato: solo Jungkook sarebbe stato in grado di calmarmi e ci era riuscito.
Da lui ricevetti subito un sorriso, quel suo famosissimo sorriso che lo faceva sembrare 10 anni più giovane. Ho sempre pensato assomigliasse a qualcuno quando sorrideva in quel modo così adorabile, ma ancora devo capire chi..
Poi però, uscita dai miei pensieri, mi resi conto di quanto ci trovassimo vicini l'uno dall'altra; eravamo a pochi centimetri di distanza e potevo sentire il rumore del suo calmo respiro. Ma in tutto ciò nessuno dei due era intenzionato nell'interrompere il contatto visivo che si era creato.
Riuscivo a percepire il suo profumo, il solito delicato profumo che ricorda la vaniglia; un profumo di cui ormai sono dipendente, solo perchè proveniva da lui.
Solo in quel momento realizzai che tutte quelle emozioni, reazioni e sensazioni da parte mia, che avvenivano sempre ogni singola volta che ero con lui, non le avevo mai provate per nessun altro. Da quando la mia prima storia d'amore terminò per il tradimento del mio ex, non ero mai stata pronta a fidarmi di nessuno, non ci riuscivo minimamente nemmeno se mi sforzassi. Ma dopo aver conosciuto Jungkook e stando vicino a lui per così tanto tempo mi aveva fatto superare, se così si può dire, il mio passato. Ovviamente so che il passato non si può cancellare dalle nostre vite, ma sapere e realizzare che ero pronta a fidarmi nuovamente di qualcuno, era già un grande passo in avanti per me. E lui era riuscito in questo; non solo nel calmare le mie preoccupazioni per l'operazione, ma a calmare quelle preoccupazioni che vagavano nella mia testa da troppo tempo.
Restammo immobili in quello stato, fin quando Jungkook fortunatamente distolse lo sguardo dal mio, schiarendosi la gola; ciò riuscì a svegliare anche me dal mio stato di trance e mi portò ad imitarlo.
"Dai adesso continuiamo, ci resta l'ultima cosa da controllare..." prese parola Jungkook cercando di creare un discorso visto che quel silenzio era diventato, non so perchè, abbastanza imbarazzante.
"Cosa?" ero molto curiosa, o forse di più era la mia voglia di uscire da quella situazione di confusione che avevo dentro la mia testa. Con il busto mi girai verso di lui, che si era allontanato per prendere uno alla volta i fogli, quei maledetti fogli.
"Controllare ogni minimo passo che faremo!" mentre raccoglievo i fogli, non badai molto al significato della sua risposta, perchè troppo impegnata a pensare. Penso che si possa intuire a cosa io stessi pensando, anche se speravo che almeno lui non lo avesse capito, altrimenti avrei perso l'unica persona di cui mi fido cecamente.
"Deve essere tutto calcolato e previsto!" aggiunse porgendomi i fogli che aveva raccolto. Annuii alla sua affermazione e mi alzai dal letto per posare i fogli sulla mia scrivania. In quel lasso di tempo decisi almeno di elaborare i suoi discorsi, ripetendo a me stessa che ad altro avrei potuto pensarci dopo. Perciò mi venne il primo dubbio riguardo quello che avesse detto e che (finalmente per me) era inerente al motivo per cui Jungkook era venuto da me quella sera: il lavoro.
"Ma se ho ripetuto per ben 3 volte il piano, che dobbiamo controllare?" arrivai a sedermi di fianco a lui, che intanto aveva seguito ogni mio movimento; ci vollero però alcuni secondi di silenzio da parte sua, prima che mi chiedesse di ripetergli la domanda, come se prima non mi stesse ascoltando.
Poi rispose "La difesa" ed io non capivo; queste cose già le avevamo controllate prima e inoltre al lavoro ci eravamo anche esercitati fino allo sfinimento. In più ero ancora più confusa nel vedere quanto Jungkook fosse convinto in quello che dicesse.
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𝔽𝔹𝕀 𝕄𝔸ℕ - ( 𝓙𝓮𝓸𝓷 𝓙𝓾𝓷𝓰𝓴𝓸𝓸𝓴 )
FanficLa vita è piena di pericoli, si sa... E la polizia è sempre pronta a fare il loro lavoro, con coraggio e sangue freddo. Ma una volta aver tolto la loro divisa, i sentimenti non possono essere più repressi. O perlomeno, non a lungo... Ed è questo il...