Capitolo 17

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Quella mattina Chloe attraversò il corridoio con i nervi a fior di pelle.
Pucey quella volta non gliel'aveva fatta passare liscia, per lo più se l'era anche presa sul personale.

'Avevo iniziato a fidarmi di te, e tu cosa fai? Te ne approfitti!' le aveva gridato.
Aveva sentito il cuore stringersi un po' a quelle parole, forse colta dai sensi di colpa, ma aveva cercato di sbarazzarsene. Aveva troppe cose a cui pensare, e in tutta onestà Pucey non rientrava tra quelle.
Però qualcun altro si. Malfoy.
Quel ridicolo ragazzino viziato non l'avrebbe passata affatto liscia. Chloe non vedeva l'ora di incrociarlo per i corridoi così da poterlo eliminare dalla faccia della Terra.
Perché doveva essere così fastidioso, impiccione, infantile, così...Malfoy!

"Chloe, potresti spiegarmi perché sembra che tu voglia uccidere Draco?" Blaise la risvegliò dai suoi pensieri. La guardava in modo strano, come se fosse una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.

Lei sospirò rumorosamente.
"Perché è così" rispose mentre il biondino si avvicinava a loro, con il solito ghigno soddisfatto sul volto.

"Nervosetta, Potter?" iniziò, ma la mora fu costretta a fermarlo immediatamente.

"Malfoy, un'altra parola e giuro che non mi risparmierò"

Lui alzò le sopracciglia.
"Dovresti farmi paura?"

Chloe si alzò si scatto, racimolò in fretta le sue cose e lasciò la stanza più infastidita che mai. Sentiva le guance bruciare e la bacchetta pregare di poter lanciare qualche incantesimo poco amichevole. Ma doveva assolutamente allontanarsi da Malfoy, o aveva paura che gli avrebbe fatto male sul serio.
Non che le dispiacesse, ma non aveva tutta questa voglia di essere espulsa dalla scuola per colpa di un ragazzino arrogante che non sa farsi i fatti suoi.
Eppure era stata chiara quel giorno. Cosa non capiva delle parole 'lasciami in pace'?

Stava saltando la lezione di incantesimi, ma in quel momento non le interessava.
Era molto avanti col programma, e poi si sarebbe fatta prestare gli appunti da Hermione.
In quel momento aveva solo bisogno di calmarsi.

Quei giorni erano stati intensi e...pieni di sorprese. Oltre ai tentativi di omicidio verso Malfoy c'era un'altra cosa che la tormentava: l'immagine riflessa dei suoi genitori.
Sembrava tutto così reale, le trasmettevano una tale felicità che il pensiero che non ci fossero mai stati la distruggeva più di quanto non avesse fatto in passato.
Ma quello che ancora doveva capire era la funzione di quello specchio.
Loro avevano visto delle cose, Ron ne aveva viste altre...tutto ciò che sapeva era che in quell'immagine aveva visto gioia, nostalgia e...famiglia.

Si ritrovò sugli spalti del campo di Quidditch, senza un motivo apparente. Aveva solo bisogno di distrarsi.

"Hey Chloe!" le sorrise Fred stupito, sfrecciandole davanti con la sua scopa.

"Non dovresti essere a lezione? Che irresponsabile!" lo raggiunse George dandogli una spallata.

"Sono venuta a vedervi giocare" rispose lei sorridendo. Anche se non era tutta la verità, non era neanche una bugia.

"Beh, occhio ai bolidi! Quelli non risparmiano nessuno" entrambi le fecero l'occhiolino e si diressero verso il centro del campo al richiamo del loro capitano.
In mezzo alla folla riuscì a scorgere anche Harry.
Stava saltando le lezioni solo per un amichevole di Quidditch?
Alzò gli occhi al cielo, per niente sorpresa che il fratello avesse preferito la scopa ai libri.

La partita era contro i Tassorosso, che quella mattina sembravano parecchio in forma.
Segnava 20 a 0 per i Tassi.

George colpì un bolide e lo indirizzò dritto dritto verso il capitano della squadra, che lo schivò per un pelo.
Ma non era solo una partita amichevole? Quello poteva rimanerci secco!

The first shade of YOU / Chloe Potter e la Pietra FilosofaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora