Mani. Mani ovunque. È un essere umano, e come tutti gli esseri umani ne ha solo due, ma in questo momento sono dappertutto. Mani sulla mia schiena nuda. Mani sul mio sedere, coperto solo da un sottile strato di stoffa sintetica. Mani sulle mie cosce che fremono impazienti. Mani tra i capelli che mi ha sciolto dopo avermi strappato via l'elastico. "Sei ancora più bella quando hai i capelli sciolti." E pensare che tendo sempre a legarli perché di base mi fanno cagare, sembrano degli inutili spaghetti. E poi mani che si spostano sulla porta di metallo a cui sono appoggiata, anzi, per la precisione contro cui mi sono schiantata trascinandomelo dietro. Una porta coperta di scritte, graffiti, inutili dichiarazioni d'amore, e che non arriva nemmeno al pavimento, quindi se qualcuno in questo momento dovesse entrare in bagno noterebbe subito i nostri piedi avvinghiati.
Chissenefrega.
Ma non è colpa del ragazzo che sto baciando se tutte queste mani mi stanno facendo diventare scema. È colpa delle luci stroboscopiche che il signor Lee ha deciso di far installare in tutti i cessi del Plastique. Chissà con che criterio poi. Forse perché le luci intermittenti gli davano l'impressione di farti fare la pipì a scatti e lo trovava divertente. Forse perché quando ti chiudi in bagno per limonare con qualcuno ti sembra di essere in mezzo ad una folla di paparazzi che aspettavano solo il tuo arrivo sul red carpet. Forse il signor Lee un tempo era un mega vip e adesso sente la mancanza dei flash delle macchine fotografiche ed ha bisogno di averli intorno anche quando è seduto sulla tazza. Può essere. Le ho sempre odiate queste maledette luci ma in questo momento sono un connubio perfetto con la mia razionalità offuscata, che al quinto Angelo Azzurro - offerto da Yoongi - ha dato le dimissioni e mi ha lasciata in balìa dell'alcol.
Se la Kumiko che viveva a Tokyo tre anni fa avesse saputo che mi sarei ritrovata a trombare con uno dei BTS nei bagni di un locale gay probabilmente si sarebbe fatta eleggere Capo Alfa delle Army Giapponesi. Ma non è quella la Kumiko che mi spaventa, ma la Kumiko che domani mattina dovrà andare in Big Hit con un post sbornia devastante e che dovrà parlare con il ragazzo che mi ha infilato la lingua in gola senza il minimo problema mentre ci chiudevamo a chiave in questa specie di loculo. Ma la sai una cosa cara Kumiko del futuro? Me ne sbatto. In questo momento mi sento bene, eccitata, desiderata. Erano anni che non mi sentivo così. Erano anni che non baciavo qualcuno con questo coinvolgimento. Erano solo scambi di lingua, niente di più. Questo è un fiume in piena. Un temporale estivo. Una nevicata di sessanta centimetri che ti costringe a rimanere chiusa in casa per giorni. È impossibile uscirne e sinceramente non ci sto nemmeno provando. Sono con uno degli Idol più desiderati al mondo, sarei una stupida se me ne andassi.
O forse saresti saggia e previdente?
Ok, basta. Adesso mollami coscienza del cazzo. Ci pensiamo domani.
Mi alzo sulle punte per affondare ancora di più la lingua nella sua bocca e inizio a slacciargli i bottoni della camicia, uno ad uno, ghignando ad ogni asola che viene liberata. Non vedo l'ora di liberare il suo corpo dal quell'inutile pezzo di stoffa, toccare la sua pelle, percepire i piccoli puntini che la rivestiranno quando inizierò a leccargli i capezzoli. Anche l'ultimo bottone è andato e la camicia è finalmente volata in un angolo del pavimento. Sicuramente è di marca e sarà costata un occhio della testa ma non sembra preoccuparsene. La sua priorità al momento è privarmi delle ultime molecole d'aria che mi sono rimaste, come se io fossi la sua unica fonte di sostentamento. Piego il braccio e allungo l'indice per raggiungere il suo petto finalmente libero, attratta come una calamita contro un ripiano di metallo, ma mi blocca in una morsa sensuale e mi costringe a cambiare obbiettivo, puntando al mio seno che inizia a palpare attraverso il mio palmo. E la sensazione delle mie dita che mi danno piacere sotto il suo comando mi fa eccitare come non lo sono mai stata in vita mia.
Si stacca da me e mi guarda, ghignando, consapevole dell'effetto che questo gioco perverso sta avendo su di me e non contento mi fa scendere verso la mia stessa pancia fino all'ombelico, disegnando piccoli cerchi fino a costringermi ad arrivare all'elastico delle culotte. Sollevo la testa con uno sguardo di sfida ma non si lascia intimorire, anzi, si lecca il labbro inferiore prosegue la sua strada verso il suo vero obiettivo, pregustando già l'urlo di piacere che uscirà dalle mie labbra. E che infatti non riesco a trattenere quando quattro dita mi penetrano, due mie e due sue, arrivando subito in profondità. Apro la bocca per cercare di incamerare più aria possibile, ansimando, completamente soggiogata da lui e da me stessa contemporaneamente, ormai incapace perfino di urlare. La sua lingua si sposta sul lobo del mio orecchio e inizia a leccarlo a succhiarlo come se fosse la polpa di un frutto maturo di cui non vuole perdere nemmeno una goccia e non contenta scende verso il collo, lasciando dei piccoli segni che sigillano una volta per tutte il suo dominio.
STAI LEGGENDO
Dance With Me [K.Th 💣 Completa!!]
Fiksi Penggemar"Hey, balla con me, balla con me Qualsiasi tipo di bounce va bene, balla con me Di dove sei, perché stai ballando? Una conversazione naturale, di' qualcosa È strano, siamo così connessi, Sento che andrà tutto bene Tu sei mia amica, sì, mia amica Per...