Ariminum Circus è il titolo di una esposizione che ospiterà le creazioni del Maestro (un guru, scienziato e artista, che riunisce intorno a sé personaggi bizzarri) ma è anche il circo felliniano di una Rimini fantastica, lisergica, che ha ben ot...
Era scoccata la mezzanotte. La Fortezza Bastiani rifulgeva nella magnificenza di una Versailles in riva al mare, mentre le celebrazioni per il genetliaco del Maestro cominciavano a entrare nel vivo di una fiaba dove i sogni e la realtà convivevano, mescolandosi, incorniciate dagli specchi-schermi che coprivano le pareti.
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Sulle superfici vitree scorreva il video di una Heidi dalle trecce lunghe-lunghe e le guance rosse-rosse che sciava imbacuccata in un piumino-mongolfiera: scendeva dalle vette dell'Elephant Cliff, diretta alle distese imbiancate della Spiaggia Iperurania.
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La borsa extralarge da scolaretta a tracolla, zigzagava tra fantastiche creature altrettanto iper vestite di corsetti, mantelloni, giacchine, pastrani e kilt. Osservandone gli slalom, un erculeo cowboy in gonnella, il cilindro piantato in testa e un carlino al guinzaglio, cantava un dolente blues elettrico: «Ho il cavallo, gli speroni e la sella, ma non la cartella!».
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Il pubblico in sala manifestava le proprie pulsioni più profonde nei costumi sfoggiati come in un ballo in maschera veneziano: Cappuccetto Rosso indossava una giacca Bar smantellata, scorticata e riassemblata; Alice la camicetta di forza con la scollatura merlata disegnata da American McGee; il soldatino di latta un cappottino blu in pelle umana rigenerata; Cenerentola un abito boemo di cristallo; e le principesse erano tutte leggerezze di chiffon e fiorellini con immancabile strascico e frustino di seta a nove code nelle mani guantate.
