CAPITOLO 14 : NATALE AL LUMACLUB

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Quell'incontro con Draco non aveva portato a niente.
Le settimane passavano e Sophia cercò di pensare il meno possibile al biondo e in parte ci riuscì, non si era rassegnata ma cercava di dargli meno peso possibile.

Lumacorno aveva organizzato qualche altra cena e aveva annunciato la festa di natale del mese successivo, avrebbe dovuto invitare qualcuno.
In cuor suo sapeva con chi voleva andarci ma non ci provò neanche a chiederglielo.
Così decise di chiedere a Harry Potter, la persona più odiata da Draco Malfoy, di accompagnarla.

La sera della festa Harry la aspettava davanti al Sala Grande.
"Ciao Sophia"
"Harry"
"Posso chiederti il motivo dell'invito? Tu sei comunque una Serpeverde."
"Odio questi pregiudizi, Potter"
Lui rise dopo aver sentito il suo cognome.
"Giravano voci su ragazze che volevano rifilarti filtri d'amore e ti ho evitato l'ardua scelta"
"Molto cavalleresco, sei sicura di non essere una Grifondoro in fondo?" risero insieme.

Arrivarono nella saletta, era tutta decorata di verde e oro, ed era piena di persone.
"Harry, è un piacere vederti e vedo che sei in ottima compagnia" disse Lumacorno tirando a sé Harry.
"Salve professore mi scusi ma adesso devo andare" tagliò corto il ragazzo.
"Sophia torno subito" e scappò via.
La ragazza si ritrovò sola in mezzo alla stanza così decise di mangiare qualcosa.
"Eccomi, scusa l'attesa" disse Harry Potter.
Sophia rispose di non preoccuparsi e iniziarono a chiacchierare ma lo sguardo di Harry vagava ovunque tranne che su di lei.
Poi arrivò Gazza, il custode Magonò, con uno studente.
"Professore, lo studente dice di essere stato invitato"
"Va bene, va bene, mi volevo solo imbucare" quella voce, Sophia l'avrebbe riconosciuta ovunque, Draco Malfoy era in quella sala e lei era con Harry Potter, cosa gli era saltato in testa quando l'aveva invitato?
Il professor Piton salvò la situazione portando via il biondo e poco dopo Harry, con la scusa di una boccata d'aria, uscì.

Sophia rimase di nuovo da sola ma non poteva andarsene, sarebbe stato troppo sospetto, così decise di sedersi fino a che Zacharias Smith le chiese di ballare salvando così la pessima serata.
A fine serata aveva i piedi un po' doloranti ma era felice, si era divertita e Zacharias Smith era davvero simpatico.

Una volta nella sala comune non si aspettava di trovare Draco su una delle poltrone, da solo.
"Te la fai con Potter adesso?"
"Come scusa?"
"Non fare finta di niente, eravate insieme alla festa"
"Draco non dire cavolate, è solo un amico. Poi perché devo dare spiegazioni a te? Non mi parli da settimane e l'unica cosa che sai dirmi è un rimprovero su chi mi ha accompagnata alla festa"
Draco continuava a guardarla.
"Se tu non mi trattassi così male, avrei chiesto a te di andarci! Perché non lo capisci Draco?"
Malfoy rimase in silenzio.
"Accidenti Draco, sono anni che ti vengo dietro e nonostante il tuo comportamento orribile nei miei confronti sono qua che piango perché avrei voluto te alla festa, nessun altro, avrei voluto essere con te! Ma tanto a te importa solo di te stesso, è inutile stare qua a parlarti."
Draco la prese per il polso mentre lo sorpassava per salire al dormitorio.
Senza dire niente la abbracciò.
La strinse tra le sue braccia, come non aveva mai fatto, sembrava un abbraccio disperato.
Sophia inizialmente rimase immobile, poi chiuse gli occhi e si lasciò andare fra quelle braccia che aveva tanto atteso.
"Vieni" e uscirono dalla sala comune.
Andarono fino al settimo piano, nascondendosi dal Pix, e entrando nella Stanza delle Necessità.
La sala all'interno non era come l'ultima volta che l'aveva vista Sophia, era più vuota, c'erano solo due poltrone, il camino e tanti specchi.
"Perchè mi hai portata qua?"
"Volevo stare da soli" sospirò lui "Sediamoci"
Una volta a sedere sulla poltrona Sophia si tolse le scarpe, si strinse le gambe al petto e guardò negli occhi Draco.
Li osservò e pensò che quel bellissimo azzurro si stava spegnendo, non c'era più quella luce che li rendeva unici.
"Sophia ti devo delle scuse" lei provò a parlare ma Draco le fece cenno di stare zitta "Mi sono comportato di merda nei tuoi confronti, ti ho ferita e illusa e per questo non capisco come tu ancora faccia a cercarmi. Sono stato uno stronzo a baciarti e poi fare finta di niente ma avevo paura e invece che dirtelo ho preferito scappare e fare finta di niente. Poi mio padre è finito ad Azkaban per colpa di Potter e mi è crollato il mondo a dosso"
"Aggiungi il fatto che sei stato con Pansy davanti ai miei occhi dopo avermi baciata"
"Lo so, sono un cretino ma sono così."
Sophia prese la mano di Draco intrecciando le loro dita.
"Sophia però noi non possiamo stare insieme, ci sono cose che non posso dirti e che non puoi sapere, per il tuo bene"
"Perchè per una volta non puoi essere sincero con me? Perché per una volta non puoi dirmi la verità e basta?" Chiese con tono pacato Sophia. Non amava alzare la voce neanche in situazioni così.
"Non posso"
"Perché? Perché Draco mi fai questo? Cazzo io ti amo e tu che fai? "Non possiamo stare insieme" ... qual è il tuo problema?"
"Sei tu il problema" Draco si alzò bruscamente e se ne andò lasciando sola Sophia a piangere.

*spazio autrice*

Spero che la storia vi stia piacendo, questo capitolo mi piace molto perché i sentimenti di Sophia vengono fuori concretamente.

Intanto ho pubblicato una nuova storia su George Weasley.

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Come Un Angelo - Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora