Come Un Angelo - Draco Malfoy

CAPITOLO 21: CROSTATA ALLE FRAGOLE

La mattina dopo e tutte quelle successive per più di una settimana Draco si presentò a casa Zabini con crostate alle fragole, non si voleva dare per vinto soprattutto dopo che Sophia gli aveva consigliato cosa fare.
Aveva rivisto la ragazza soltanto due volte durante quella settimana ma ogni giorno si alzava la mattina con la voglia di tornare a dormire così cercava di tenersi più occupato possibile durante la giornata per poi mettersi a letto e addormentarsi immediatamente.

"Buongiorno Blaise, come stai? Ti ho portato una crostata"
Blaise quella mattina era sorridente, e rise alla vista dell'amico per il decimo giorno di fila.
"Va bene Draco, ho capito ma basta con le crostate, ho la casa piena."
Draco lo abbracciò, ne sentivano bisogno entrambi.
Entrarono in casa e fecero colazione insieme ridendo e scherzando.

Dopo un po' Blaise gli chiese se voleva andare nella camera di Sophia.
"Non ci sono ancora entrato da quando se n'è andata."
"Se non te la senti non succede niente"
"Ci tenevo a farti entrare".
Salirono al secondo piano e entrarono nella seconda porta sulla destra, la stanza era semi buia, passavano soltanto alcuni raggi di sole dalle finestre.
Iniziarono a guardarsi intorno, Draco si mise a sedere sul letto, girato verso il comodino osservando una foto di lei e di Blaise sorridenti di qualche anno prima, si somigliavano davvero molto.
Blaise invece aprì una scatola con l'etichetta "Hogwarts" , trovò al suo interno vecchie pergamene, piume, bigliettini e un album fotografico; iniziò a sfogliarlo, c'erano foto dei primi anni alla stazione di King's Cross, prima di salire sul treno, nella sala comune, con Blaise, quelle del ballo del ceppo con il ragazzo di Durmstrang e con Draco, quelle di natale al Lumaclub, alle partite di Quidditch, con Hermione Granger.
Blaise non sapeva dell'esistenza di tutte queste foto, non sapeva che Sophia cercava di ricordare nei minimi dettagli tutti i momenti belli della sua vita per paura di non averne altri. Glielo porse a Draco e quando notò la loro foto insieme le lacrime gli offuscarono la vista.
"Vuoi prendere qualcosa da qua?" chiese Blaise.
Inizialmente voleva dire di no, poi notò un piccolo peluche a forma di leone.
"Sophia era ossessionata dai leoni, sapeva ogni cosa, guardava sempre documentarti era insopportabile" rise lui.
"Davvero? Non me lo ha mai detto"
"Non l'ha mai detto a nessuno e meglio così, quando iniziava a parlare dei leoni parlava per ore senza prendere fiato" scoppiarono entrambi a ridere.
Uscirono dalla stanza e Draco tornò a casa con il peluche nascosto sotto la giacca.

Quella sera la famiglia Malfoy cenò in silenzio, con il solo rumore delle posate nella stanza, ma Draco era felice, per la prima volta dopo mesi lo era davvero, era riuscito a fare pace con il suo migliore amico.

Quella notte vide Sophia e le raccontò tutto della mattinata con Blaise.
"E così sei ossessionata dai leoni eh?" chiese lui. Sophia divenne rossa in viso nascondendosi il viso tra le mani.
"Doveva essere un segreto!"
"Raccontami come è nata questa tua passione-ossessione sono curioso"
Sophia iniziò il suo lungo racconto, di quando aveva letto un libro per bambini sulla vita dei leoni e dopo obbligò tutta la famiglia a trovare quanti più zoo e riserve possibili, di quando voleva scappare per andare in Africa da sola per trovare nuove specie.
Draco non smetteva di ridere ma era felice di ascoltarla.
"Ho preso il tuo peluche del leone, spero non ti dispiaccia"
"No, devi però trattarlo come un figlio"
"Lo tratterò come se fosse il nostro" ma a queste parole Draco divenne triste.
"Ehi cos'è questo muso lungo? Voglio un sorriso! Non potremo mai avere un figlio nostro, va bene così, intanto tratta bene Harold."
"Harold? Che razza di nome è Harold?" chiese lui scherzando.
"è un nome bellissimo e tu dovresti essere onorato di tenerlo con te!"
Risero insieme e Draco non poteva che pensare che la sua risata fosse il suono più bello mai sentito.
"A domani amore mio" lo salutò lei.
"A domani".