[Completa] Amore perverso [ KILLUGON] DIAVOLOX UMANO- ServoXPadrone.

coccole e parole.

Non so quante emozioni trasmetta un capitolo simile ma il finale è troppo... whaa💖😍😍

Coccole,parole, e dolore.

Gon era ignaro di avere accanto a se chi in cuor suo voleva fuori dalla sua vita. Mentre dormiva il suo corpo non smetteva di ricercare il calore particolare dell'essere diabolico. Gli mise la gamba sopra il suo busto, la mano sulla faccia dandogli uno schiaffo, il bello fu che Killua non se ne accorse perché dormiva beatamente e pure lui come Gon si muoveva nel sonno, ad esempio aveva agguantato la gamba, aveva scontrato la mano posta sul suo viso per chiuderla con la sua e si era mosso contro il petto di Gon perché gli piaceva il suo calore.

C'era anche un bambino piccolo in mezzo ai due e ci era finito perché si era svegliato e aveva visto i due così felici a dormire che aveva pensato di immettersi dentro per poter sembrare felice con loro. Era un'idea tanto dolce e ingenua che il piccolo attuo senza malizia. Gattonando si era buttato tra le loro braccia per essere avvolto dai loro abbracci " Eh, coccole!" Era piccolino ma molto spensierato e dispettoso con l'esigenza di avere una famiglia che gli volesse bene.
Era avvolto dal corpo dei due che emanavano tanto calore. A volte dormendo si appicicò a Killua mugolendo qualcosa riguardo i dolci parlanti, poi certe volte venne premuto dal corpo di Gon mentre si appicicava a quello di Killua e Killua faceva lo stesso. Il piccolo bimbo si sentiva schiacciato e così riaprì gli occhi, alzandoli verso sopra di sé vedendo chiaramente i due  a due passi di labbra. Il bimbo non capendo si mise in mezzo per avere due bacetti sulle guancie " Eh eh"poi tornò a dormire felice di essersi illuso di avere qualcuno di nuovo che gli.voleva bene.

La mattina non ebbe un facile risveglio per i tre.
Il primo ad alzarsi fu Gon che aveva le labbra piazzate sulle guancette del mini sosia di Killua. Gon a quella vista s'intenerì molto e non poté non pensare che era un tesorone certe volte. Lo volle prendere in braccio, ma muovendosi notò anche il vero Killua che aveva il viso appiccicato alle guance del bimbo dormiente, ciò a Gon non piacque e non per gelosia ma perché lo vedeva un pericolo per il bimbo, del resto era normale in quanto lo reputasse la causa della fine della sua felicita " Killu, tranquillo non morirai, ti proteggerò sempre." Prese in braccio il bambino che pesava e si allontanò dal letto per mettere il pargolo sul letto che gli apparteneva, poi gli rimboccò le coperte " Notte piccino. Sei stato così dolce stanotte. "

Guardò il cielo " Meglio che ci allontaniamo..." Non poteva rischiare che Killua vedesse le condizioni che lui viveva perché anche se non gli voleva bene, sicuramente avrebbe agito a causa del patto sancito " Svegliati!" Sussurrò al diavolo a bassa voce  smuovendolo con le mani sulle spalle.

Killua poco a poco aprì gli occhi " Uhm? Chi mi rompe?" Chiese assonnato con uno sbadiglio.

Gon per svegliarlo gli diede uno schiaffo in fronte con il palmo della mano, ciò più che sveglirlo lo infastidì.

" Oi!! Ma che ti prende!? Ci sono modi e modi per svegliarmi!" Era abituato alle parole dolci, o le coccole.

Gon era vestito per uscire " Portami via da qui, ora!" Aveva un piano per vendicarsi e anche avere ciò che attendeva da anni.

Killua lo fulminò con lo sguardo carico di rabbia. Non amava quel atteggiamento da padrone contro di lui " E se mi rifiutassi?" Voleva vedere fino a che punto si sarebbe spinto.

Per Gon nulla c'era da perdere, per questo lo prese per il colletto, avvicinandolo alle sue labbra, sussurrando " Tu sai cosa comporta? L'unico modo che hai per scapparne e uccidermi." Non lo mostrava ma una parte di lui voleva la morte. Si diceva che quella vita non era sua e che quindi non dovesse viverla.

Killua non sapeva ciò e nemmeno lo pensava perché era egocentrico quanto Gon. Avrebbe potuto perforargli il cuore, strozzarlo, ma lo sguardo gelato dell'altro, ben diverso dei suoi ricordi, lo incantava in milioni di pensieri che si scontrarono a vicenda. Era dura per lui ma eseguì l'ordine con l'annuire della sua testolina. Si sentiva debole e non ne capiva i motivi " Dove di preciso?"