Fallimento dell'unica soluzione.

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Dato che la storia piace,
ho deciso di aggiornare più in fretta. Questo capitolo è legato al prologo.


Fallimento dell'unica soluzione.

Killua raggiunse casa sua. Era un luogo lugubre ma a lui piaceva per via dei colori violacei delle pareti e le finestre sbarrate che davano il senso della prigionia.

Aveva ricevuto una lettera da parte di suo padre che gli aveva chiesto di tornare a casa in quanto aveva saputo del patto che aveva patuito con Gon " Andrò al dunque, posso rimediare al casino che hai fatto!" E con questo si riferiva anche al come si fosse fatto scoprire magico a Gon.

Killua aveva delle regole da rispettare difronte all'autorità anche se era certissino che sarebbe lui diventato successore per via del suo elevato potere, tuttavia, era una decisione che spettava al capostipite e quindi, di malavoglia, stette seduto a comodo su una poltrona tenendo le gambe a quattro ovvero con la caviglia poggiata sul ginocchio " E quale?" Prese parola, sperando che non fosse la morte di Gon, cosa che sarebbe stata la migliore, ma non voleva e non ne capiva i motivi.
Si diceva dentro di sé che fosse uno spreco uccidere un soggetto così giovane e particolare. Doveva ammettere che non gli dispiaceva averlo accanto.
Se solo non fosse stato così egoista avrebbe potuto amarlo? Probabilmente si, ma da parte di Gon  non c'era stato amore solo disperazione e quello determinava molto la relazione tra i due.

" Tornerai nel passato e prenderai possesso del tuo alterego, eviterai di parlare con Gon, in questo modo tu verrai  liberato dal patto e ti dimenticherà per sempre.  "

Ecco, l'ultima frase non gli piaceva perché lui non voleva che si dimenticasse, ma non aveva scelta che accettare perché credeva che le parole di suo padre fossero il bene per lui " E se non accettassi?"

A quel punto l'uomo albino che era minaccioso ma assimigliante al figlio, sussurrò "Lo ucciderò.
Non esiate che tu venga soggiocato da un umano e nemmeno che venga legalizzata una pratica che ho bandito prima della tua nascità.
Ho saputo da Kuraprika che Gon possiedeva un libro: uno di quelli che era stato perso nella battaglia delle frecce.   Un Dio di nome Key per dispetto a me l'ha rubato, e questo libro passando per il mondo umano, è diventato di proprietà degli umani.
Probabilmente Gon ha assorbito da qualcuno la magia, o una potenza che gli ha permesso di comprendere la lingua del libro. Ne sai qualcosa?"

Killua si sentì in soggezione. Se ci pensava attentamente, aveva dato a Gon qualcosa che forse non doveva " Ehm, no... magari è di famiglia magica?" Suppose, cercando di non far capire che era lui stato l'artefice.

" Ho controllato e ti assicuro che non ha parentele, sempre che non sia stato addottato, ma non lo è stato, quindi deve averlo avuto da te. Hai per caso donato il tuo sangue o peggio il tuo D.N.A?"

Killua sudò per un attimo freddo perché era difficile per lui ammettere che quel giorno in estate aveva fatto ingerire a Gon troppa quantità di sperma che per un umano aveva effetti o benefici o dannosi, nel caso di Gon pare sia stato benefico " Può darsi... ma basta rimediare, giusto? I-Insomma, non sarò suo schiavo, vero?" Sperava che lui negasse.

" Ti ho dato le due possibilità, o cancelli il fatto accaduto, o lo ucciderò. Quale preferisci?"  Il padre notò nel figlio un espressione cruciata, come se non volesse, quindi chiese per conferma " Ti sei affezionato a quel ragazzo?"

Il figlio si mise un dito tra le labbra mordendo la pelle, facendola insanguinare. Voleva capire se fosse quello il problema " Certo che no, solo che è l'unico che sa controbattermi. Insomma ha carattere, ed è strano, particolare, ma non significa nulla." Ci sperava che fosse cosi.

[Completa] Amore perverso [ KILLUGON] DIAVOLOX UMANO- ServoXPadrone.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora