incomprensioni.

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Allora il capitolo è una cosa perversa ma secondo me ha dentro una logica immorale. Le scene sono esplicite e bhe, spero piaccia.

Incomprensioni

La sera arrivò.

Gon era sotto effetto di una maledizione che gli implicava la voglia irrefrenabile di avere momenti di piacere non appena il pensiero di Killua si faceva vivo in testa.

Era difficile convivere e controllare i suoi pensieri perché la gelosia e la possessione verso Killua non erano a livelli normali.

Lo pensava nel passato con lui, nel presente lontano da lui e nel futuro a cercare lui.

Probabilmente era un incantesimo o forse era solo stanco di mentire a se stesso.
Era una tortura ma era anche piacevole sognare di avere tutto per sé il corpo più bello che avesse mai visto, ma non era quello che gli faceva scalpitare il cuore. Quello che amava di lui era il bene che era riuscito a donargli con dei gesti folli.

Aveva le mani sporche del suo peccato lussurioso. Era sempre più folle, stava andando oltre e non sapeva fermarsi.

In camera urlava il nome del suo amato che gli fece avere altri orgasmi.

Il suo corpo era diverso, più caldo, più tonico. Non sapeva nemmeno lui cosa Killua gli avesse fatto, sapeva solo che gli piaceva toccarlo perché sentiva le stesse vibrazioni e sensazioni che Killua sapeva trasmettergli, tuttavia non ne aveva mai abbastanza e in ore e ore, aveva compreso che mancava il protagonista dei suoi sogni, che la masturbazione non poteva eguagliare l'Imprevedibilità di Killua, il batticuore che sapeva sprigionargli, i sentimenti che erano cresciuti in lui sia per come a loro modo fossero simili, sia per l'incantesimo che gli fondeva ogni convinzione avuta in precedenza.

Continuò a gingillarsi senza freno, era quella la sua punizione: desiderare Killua, pensarlo fino a consumare la sua mente. Era il castigo degno da un essere infernale che voleva distruggere la psiche di qualcuno.

Gon doveva aver proprio esagerato a stuzzicare la pazienza di Killua.
Forse se fosse stato più sincero, l'avrebbe avuto innamorato di lui, e sarebbe stato felice, invece no, a causa del suo orgoglio, aveva perso ancora una volta il treno per essere felice.

Gon era a casa da solo, sdraiato sul letto, nudo a dimenarsi mentre la maledizione faceva effetto, continuando a consumargli l'anima.

Perdeva il suo seme sporcando le lenzuola, come una emorragia. Non sapeva come fermare le mani a stringere la possezza. Non sapeva come fermare le convulsioni, le urla, i respiri frenetici e i suoi pensieri verso chi il suo cuore prendeva la forza dell'amore.

Quel organo sessuale era sempre preso a non tradirlo, a seguire il cuore, non l'erotismo. Era sempre al suo massimo e, man mano che le mani lo usavano, non cedeva né alla forza né alla resistenza perché si stava abituando per cercare altri stimoli più forti.

Gon stava sempre più sotto l'incantesimo. Sembrava non uscirne più. Chissà come lo si spezzava, pensò mentre stava amando toccare il suo corpo sudato in quanto era simile a quando Killua lo toccava.

Con il tempo si stava accorgendo che tutto quel libido di piacere non era la stessa cosa che avrebbe provato se fosse stato Killua a stuzzicarlo. Nulla poteva appagare la sua presenza, da ciò sentì tanto la sua mancanza.

Gon all'inizio si sentiva obbligato a toccarsi, come se qualcuno dentro di lui avesse manovrato il suo corpo nonostante la mente gli avesse detto che fosse un errore, ma poi tutti quei pensieri si erano schiariti in rivelazioni: che quello che stava facendo non era un obbligo ma un esigenza che teneva racchiusa nel suo animo da sempre. Era per questo che iniziò a sentire la passione di ciò, cominciando a diventare qualcosa di normale per lui sempre più.

[Completa] Amore perverso [ KILLUGON] DIAVOLOX UMANO- ServoXPadrone.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora