1. Sixteen months

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Erano passati sedici mesi, tre settimane e tre giorni e all'incirca sei ore, da quando Thomas e Elijah si sono riconosciuti come compagni. Non che Thomas se lo fosse segnato.
Ora la domanda sorge spontanea: quindi adesso saranno un'allegra e smielata coppia che racconterà ai loro figli di stare insieme da quando avevano quindici anni?
Assolutamente no.

In realtà la sera del loro legame non era andata esattamente come Harry sperava che i suoi piccoli avessero il loro legame...

"Thomas, non mi aspettavo di farti questo discorso così presto, ma sai cosa comporta l'imprinting con Elijah ora che è un omega" disse Louis appena fuori dalla porta della loro camera  "tra qualche anno ci sarà il suo calore e il tuo, dovrete legarvi e dargli il morso e" continuò sforzandosi non poco "e-e pure il nodo. Dio perché devo parlare di queste cose con mio figlio!"
Thomas lo guardava leggermente imbarazzato, ma non più del necessario, ormai aveva quasi totalmente dimenticato il legame di sangue che lo legava al fratello, ma capiva quanto la situazione potesse essere difficile per il padre.

"Non accadrà" disse il figlio più grande guardando negli occhi Louis

"So che lo stai dicendo per non farmi stare male, ma so che prima o poi lo dovrete farlo per consolidare l'imprinting" lo rassicurò sconsolato occhi azzurri

"Non gli dirò dell'imprinting. Vedremo cosa succede, voi non gli avete mai spiegato in cosa consiste. Gli dirò che è una cosa accaduta perché è un'omega e che accade con tutti. Niente di più, niente di meno. Funzionerà" lo convinse Thomas. Sarebbe stata la scelta migliore per tutta la famiglia

"E come faremo quando tornerà a scuola? Quest'anno inizierà i corsi per l'educazione degli omega e capirà tutto" cercò di convincerlo Louis. Segretamente voleva che i figli fossero felici, anche se insieme, perché era sicuro che il più grande sarebbe riuscito a proteggerlo.

"Papà non capisci! Non posso lasciare che lo capisca. Sai cosa succederebbe se lo mordessi?" gridò al limite della calma, mentre guardava con gli occhi sgranati il padre che scuoteva la testa

"Inizierebbero tutti ad allontanarsi. Fanno tutti finta che gli importi solo dell'amore senza restrizioni, ma noi siamo fratelli, papà. Fratelli. Fa strano anche a me pensare di desiderare il suo corpo, figurati a qualcun altro. Penseranno che siamo disgustosi e io lo posso accettare e sopportare, ma non posso pensare a come si sentirà Eli. Si lascerà condizionare dai loro giudizi e non permetterò a nessuno di fargli del male. Si sentirebbe sbagliato e non voglio che pensi ciò di se stesso e del nostro rapporto. Si potrebbe persino allontanare da me" la voce dell'Alpha si era incrinata sulle ultime parole e Louis accorse subito in suo aiuto, accogliendolo tra le sue braccia per confortarlo. Capiva quanto potesse essere difficile quella situazione per il più grande.

Louis fece appena in tempo a stringere leggermente il figlio, che una piccola figura si fece spazio tra i loro corpi, facendo separare i due.
L'appena trasformato omega aveva allontanato il padre dal fratello e aveva allacciato le braccia attorno alla vita di Thomas e posato il capo sul suo petto.

"Che succede Tommy?" gli chiese preoccupato il più piccolo mentre muoveva di poco e continuamente la testa per farsi accarezzare dal fratello, che lo accontentò immediatamente passando le dita tra i soffici capelli argentei e piegando il busto per arrivare ad annusare il profumo dell'omega

"Niente, sun. Io e papà stavamo discutendo di una cosa importante" mugugnò tra i suoi capelli, mentre quello annuiva ancora stanco e debole, faceva difficoltà anche a stare in piedi e tremava infreddolito, nonostante la stagione estiva e i quaranta gradi corporei

"Possiamo tornare in camera a riposare?" domandò speranzoso Elijah sollevando lo sguardo per incontrare quello di Thomas che rilasciò un sospiro mentre annuiva verso il più basso.
Lo prese, come al solito, da sotto le cosce lattee e salì senza fatica le scale, per poi spalancare la porta con un calcio, facendo sobbalzare leggermente l'altro.

L'Alpha lasciò il piccolo e sollevò le lenzuola leggere, fece sistemare comodamente l'omega e si stese accanto a lui. Lo strinse tra le braccia, coccolandolo dolcemente e facendogli emettere delle fusa, in modo da accompagnarlo tra le braccia di Morfeo.

Durante quest'anno, o poco più, Thomas e il Branco erano riusciti a nascondere al piccolo Elijah dell' imprinting dei due fratelli, con non poche difficoltà.
In quanto ad estetica, Elijah era rimasto molto simile all'anno precedente, ad esclusione della sua bellezza che, secondo Thomas, aumentava di giorno in giorno.

Tra pochi mesi sarebbe arrivato il calore del l'omega e, ancora prima, quello dell'Alpha.
Anche per questo, in quei mesi, il piccolo omega aveva ricevuto non poche proposte da parte di alcuni compagni di scuola e spesso anche compagne.
Aveva rifiutato, sin dal principio tutti, non sentendo la connessione dovuta all'imprinting, facendo gioire il più grande che era terrorizzato dalla possibilità che Elijah potesse accettare uno di questi pretendenti, magari arrendendosi all'ipotesi che non sarebbe riuscito a trovare il suo Alpha. 

Filava tutto liscio, fino al giorno prima, quando l'omega aveva ricevuto un brillante consiglio dalla sua migliore amica, nonché figlia di Luke e Michael, e aveva deciso di chiedere un consiglio a suo fratello, la persona a cui era più legato.
Mentre Thomas prendeva dal frigorifero una bottiglia d'acqua, l'omega aveva sbattuto la porta e si era fiondato tra le sue braccia e, non riuscendo a contenere la curiosità, chiese al fratello
"Secondo te sarebbe una buona idea perdere la mia verginità prima del primo calore con il mio imprinting?"

L'Alpha spalancò gli occhi e le labbra, lasciando cadere la bottiglia a terra, che ormai era passata in secondo piano. L'omega si rannicchiò di più contro il suo petto "E' una cattiva idea, Tommy?" chiese spaventato dalla reazione del fratello.
Ultimamente Thomas era vittima di frequenti trasformazioni in forma animale, nei casi in cui le sue emozioni erano troppo forti da gestire e il più piccolo non voleva assolutamente causargliele.

Questo riuscì, non seppe neanche lui come, a mantenere la calma e celando la sua sofferenza, lo condusse nella loro camera, chiamando i suoi genitori con urgenza.
Thomas avrebbe rischiato il suo rifiuto.

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