˗ˏˋ❛𝑩𝒆𝒄𝒂𝒎𝒆...𝑺𝒐𝒎𝒆𝒐𝒏𝒆.❜ | vkook'ˎ˗ [IN REVISIONE]

「chapter 14」

Yoongi's pov.

Era una giornata come le altre, nulla di nuovo.

Pareva una giornata come le altre.

Ormai la mia giornata era formata alla stessa maniera di tutte le altre, la mia routine non variava mai.

Da quando entrai in questa agenzia, quando mi presentai non come trainee, bensì come produttore, molte cose nella mia vita cambiarono.

Eppure, adesso il tutto sembrava essersi stabilizzato.

Ogni giorno funzionava così: la mattinata tutta nello studio con gli altri, pranzo con alcuni di loro - poiché il piccolino, Jungkook, frequenta ancora la scuola superiore - e subito dopo ricominciavo a produrre qualcosa, anche a scopo personale - nonostante tutte le mie "creazioni" portavano qualcosa di me, un pezzo di me, un qualcosa che riportasse a me, Min Yoongi.

Alcune volte nel pomeriggio incontravo quel ragazzo, quello che incontrai totalmente per caso, che mi fece cadere tutti i testi a cui stavo lavorando.

Ero partito così prevenuto sul suo conto...Eppure quel ragazzino mi scaldava il cuore.

Non saprei come dover esporre il mio legame con lui, non ero a conoscenza manco del suo nome.

Era come se riuscissi a capirlo anche da un solo sguardo, tanto che spesso mi dava l'ispirazione giusta per poter lavorare meglio, come se mi poteva alleggerire.

Come se inizialmente fossi appessantito, come se le mie ali fossero intrappolate da possenti pietre che mi bloccavano il passaggio per poter spiccare il volo.

Lui riusciva a liberarmi, a spostare tutte quelle pesanti pietre, dandomi la possibilità di volare, essere libero. Sentirmi me stesso. Cosa se ormai non ero abituato ad essere.

Notai da subito, che con gli altri ragazzi del gruppo, non avevo questa confidenza che invece normalmente riuscivo ad avere con lui.

L'essere consapevole di non conoscere nemmeno la banalità del suo nome, eppure avere questa sensazione di libertà, per me prendeva il significato di destino.

Due anime legate fra loro ancora prima di potersi incontrare.

Era inevitabile.

Poi però, arrivava la notte.

Spesso mi ritrovavo a passare notti in bianco, l'insonnia mi perseguitava senza sosta, come se qualcosa continuasse a torturarmi attraverso il pensiero.

Avevo talmente la testa colma di essi, che mi era impossibile poterli zittire per poter avere un semplice attimo di pace.

Non per caso, durante la mattinata, spesso cadevo in un sonno profondo.

Fortunatamente gli altri credono che io sia semplicemente una persona pigra, meglio così. Non voglio che vengano a conoscenza dei trascorsi che tormentano da ormai anni e anni la mia esistenza.