✖Capitolo Tre ✖

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Dieci minuti dopo uscii dalla doccia e misi l'accappatoio.
Mi guardai allo specchio: ero sempre me stessa fuori, ma forse dentro qualcosa era cambiato..
E non saprei dire se era in meglio o in peggio.
Decisi di fare i capelli ricci, quindi misi tanta tanta schiuma e li asciugai in modo da farli diventare ricci.
Andai in camera ancora in accappatoio e cercai vestiti puliti nell'armadio.
Trovai dei pantaloncini dei colori dell'arcobaleno e li misi, con delle bretelle bianche ed una camicetta lilla. Misi le Nike nere.

Guardai il mio cellulare: un messaggio.

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Da: Harry

Alle 17:00 a casa mia.
Puntuale.
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Cavolo, vero! Harry mi aveva detto, anzi ordinato, di andare a casa sua il pomeriggio.
Avevo paura, ma avrei avuto ancora più paura di cosa avrebbe fatto se non mi fossi presentata.
Dovevo andare.
Andare a farmi torturare da lui.
A farmi distruggere.
Sentii il cellulare vibrare, guardai lo schermo, era El.
"Pronto??" risposi
"Piccola, come stai??"
"Bugia o verità??"
"Bugia."
"Benissimo.."
"Uff.. mi dispiace tesoro.. vuoi che venga lì verso le.. uhm.. cinque??"
"Ehm... a quell'ora proprio non posso.."
Mi cadde una lacrima.
"Posso sapere perché??" disse, un po' esitante
Non sapevo se dirle la verità o una bugia, ma alla fine decisi che era meglio non dirle nulla.
"Ti arrabbi se non te lo dico??"
"Certo che no."
"Ok, grazie mille El."
"Di niente, allora, a domani"
"Certo, grazie ancora, ti voglio bene!!"
"Anche io piccola, ciaooo."
Staccai.

Erano le 16:45.
Dovevo andare, altrimenti avrei davvero fatto tardi.
Uscii di casa con il cellulare e accesi il mio motorino.
Partii e giusto in una decina di minuti arrivai davanti casa Styles. Esitai prima di suonare, ma alla fine lo feci, preparandomi ad essere usata. Sapevo cosa voleva fare.
Harry aprì subito la porta e sorrise maliziosamente, forse troppo.
Entrai.
"Non c'è nessuno in casa?" gli chiesi
"Ci sono io." Altro sorriso malizioso.
"Non ti basto?" continuò sbattendomi al muro.
Mi squadrò dall'alto in basso, soffermandosi sul mio seno.
Mi sbottonò i jeans e li abbassò fino alle cosce.
"Harry..."
"Shh."
Non avevo la forza di opporre resistenza, non riuscivo a muovermi.
Spostò di lato i miei slip, infilando un dito dentro di me, gemetti.
Continuò, sempre più velocemente e sempre più in profondità.
"H-Harry, ti prego.."
Infilò un secondo dito al mio interno e continuò i suoi movimenti ascendenti e discendenti.
Era come una lotta, in cui io logicamente stavo perdendo e lui stava vincendo.
Lui vinceva sempre.
Quando fu soddisfatto uscì da me e si allontanò verso le scale.
Mi sistemai gli slip e mi alzai i pantaloni, riabbottonandoli.
Non mi accorsi che già dai miei occhi stavano uscendo delle lacrime di dolore.
Stava salendo le scale di casa sua e appena fu in cima si voltò a guardarmi.
"Vieni, che aspetti?"
"Harry, ti prego, lasciami in pace, non pensi di aver già fatto abbastanza?" c'era sofferenza nella mia voce.
"Abbastanza?? Non ho neanche cominciato! E ora finiscila e vieni, che ti faccio vedere come continuo."
Restai immobile per qualche secondo e poi lo sentii sbraitare "Se non vieni sai che è peggio, ma se proprio vuoi che io ti mostri il mio lato cattivo per me va benissimo!!"
A quelle parole i miei piedi scattarono verso le scale e quando arrivai in cima trovai Harry che mi aspettava, senza la maglietta, sul bordo del suo letto.
Entrai nella sua stanza, esitante.
Si alzò e mi prese, buttandomi sul suo letto. Mi baciò più volte.
Mi tolse la maglietta e subito dopo i pantaloni, che finirono sul pavimento insieme ai suoi.
"Harry, io... non ho mai.. fatto..."
"Dopo questo pomeriggio avrai fatto."
Ci capimmo.
Io ero vergine, lui sicuramente no.
Mi sganciò il reggiseno e me ne liberò, mi caddero due lacrime.
"Lasciami, ti prego." Implorai.
"Perché dovrei? Ti avevo detto che non ti sarebbe convenuto parlare di cosa è successo stamattina mentre leggevi arte."
"Non ce l'ho fatta a resistere. Nessuno mi ha mai fatto tutto quello che mi fai tu!!"
"Quindi sono speciale??" rise
"NO. Sei la cosa più brutta che mi sia capitata dopo tutto ciò che ho vissuto."
"Che hai vissuto??"
"Non ti interessa sul serio. Lo vuoi sapere solo per andarlo a raccontare a tutta la scuola e per umiliarmi ancora."
"Che male c'è??"
"C'è che mi fai del male. Tipo ora! Guardati, ti sembra che io voglia??"
Mi tolse gli slip e si infilò un preservativo.
"Si." Disse, entrando con una spinta decisa in me.
Gridai dal dolore.
"N-no, ti prego, no!"
Non mi ascoltò e continuò a spingere dentro di me, sempre più forte.
Iniziai a piangere e a gridare, gli graffiai la schiena più volte, per fargli capire che mi stava facendo male, ma sembrava che quel mio gesto lo motivasse soltanto a continuare.
"Non credevo fossi così scopabile." Mi sussurrò all'orecchio.
Stavo arrivando al culmine e lui lo aveva notato, infatti stava spingendo sempre più velocemente.
Quando venni, smise di spingere ed uscì dal mio interno.
Stavo ancora piangendo e quando lo notò mi disse "Allora?? Piaciuto?"
"Scherzi spero!!" gli gridai.
"Perché dovrei scherzare, è stato fantastico!"
Mi alzai e gli diedi uno schiaffo forte.
Mi buttai sopra di lui che ora aveva un espressione come arrabbiata, poi stupita.
Che stavo facendo?? Non lo so bene neanche io, forse una vendetta.
Presi il suo membro fra le mani e cominciai a pompare, sempre più forte, sempre più veloce.
Si, a questo punto era una vendetta, chiaro, no??
"G-Grace!" strinse la coperta del letto con i pugni.
"Dimmi Harry, come ci si sente??" ridevo.
"G-Grace..." la sua testa cadde all'indietro, mentre gemeva sotto il mio tocco.
Continuai quella che per me era la mia vendetta fin quando notai che dalla punta della sua lunghezza uscirono piccole goccioline bianche.
Era venuto.
Spalancai gli occhi e lui mi bloccò le mani, per evitare che ricominciassi.
Si mise cavalcioni su di me, sentivo il suo membro premere con forza contro di me.
"Ok, ora ti sei vendicata, ti basta??"
"No." Risi.
"Ah no?" si abbassò su di me, baciando e leccando i miei capezzoli.
Gemetti e lui infilò un dito dentro di me, gridai.
"H-Harry, no.. non ricominciare ti prego!" era troppo tardi, aveva ricominciato.
Ma questa volta si spinse oltre, sempre più in profondità, sempre più dentro e più forte.
Gridai e mi tappò la bocca.
"Vuoi ancora fare la furbetta??"
Non riuscivo a parlare, le uniche cose che uscivano dalla mia bocca erano degli ansimi.
"Credo proprio di no. Allora?? Devo continuare?"
"N-no!" riuscii a spiccicare solo quelle due lettere.
"Ah, ecco." Tirò fuori le dita dal mio interno, baciandomi.
Gemetti dal dolore quando poggiò la sua mano sul mio fianco destro, c'era un enorme livido che mi faceva male.
Mi misi seduta sul letto e notai che c'era del sangue sulle lenzuola.
"H-Harry.."
"Beh, capita."
"Harry, perché mi odi tanto? Che ti ho fatto?"
"Io non ti odio, ma tu sei l..."
Non lo lasciai finire, lo baciai.
Non so per quale assurdo motivo lo feci, forse per non farlo continuare, ma non seppi resistere a quelle labbra.
Ci mettemmo nuovamente sul letto, senza allontanarci, lui era sopra di me.
Quando il bacio finì cercai di alzarmi, ma il suo forte corpo sul mio non me lo permetteva.
"Che ti prende?" mi chiese.
"I-io non lo so.. non so perché.."
Mi baciò una seconda volta, capovolgendo la situazione, ora io ero sopra di lui.
Mi allontanai il prima possibile.
"No! Cosa dirai domani a scuola?? Oh, beh, non abbiamo fatto nulla, l'ho solo violentata. Tu giochi con me, non so perché sono ancora qui!"
Mi alzai dal letto e quando mi abbassai per raccogliere i miei vestiti sentii un dolore acuto al fianco, caddi per terra.
Harry si alzò e mi si avvicinò, mi aiutò a tirarmi su e mi fece sdraiare sul letto.
"Ti devi dare una calmata, non racconto nulla, ok?"
"Ci credo." Dissi, sarcastica.
"Fai come vuoi. Stasera però resti qua."
"Ma..Harry" cercai di controbattere.
"Stasera resti qui, punto e basta!" il suo sguardo divenne minaccioso, sbuffai.
Lo vidi uscire dalla stanza.
"Dove stai andando??"
"A prendere del ghiaccio." Disse, indicando il mio fianco.

Vi ano ragazze😘

Ikika.xx

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