Eravamo in cucina.
Era davvero tardi, ma dubitavo che mio padre avesse notato la mia assenza.
Harry stava cucinando ed io ero seduta a tavola, mi sentivo usata e stupida. Stupida? Si, stupida!! Per tutto quel pomeriggio non ero riuscita quasi neanche a camminare per quel livido che mi aveva fatto quel ragazzo per puro divertimento. E io avevo solo lasciato che si divertisse.
Che schifo.
Ma per fortuna quella sera andava già molto meglio.
"Ecco." Disse Harry, mettendo due frittate nei nostri piatti.
"Che ci hai messo dentro?"
"Veleno."
"Harry, uff." sbuffai.
Cominciò a mangiare, soddisfatto della sua cucina, mentre io ancora guardavo il mio piatto.
"Grace, mangia."
"Non mi dare degli ordini, non sono il tuo cane."
"Cane no, ma..." mi si avvicinò e mi girai per guardarlo in faccia.
Che voleva dire, che sono il suo divertimento?? Eh no, nessuno mi tratta così!
"MA??" gridai e gli diedi un ceffone.
Nessuno si permetteva di dirmi cose del genere.
Lui mi bloccò i polsi.
"Non ti azzardare mai più. E' già la seconda volta oggi che mi dai uno schiaffo e se non lo capisci da sola che non lo devi fare, te lo faccio capire io. Chiaro?" mi disse, con aria di minaccia.
"HARRY, LASCIAMI SUBITO!!!!" gli gridai e scappai in bagno chiudendomi dentro.
Solo allora mi ricordai di aver lasciato il cellulare in cucina, cavolo!!
Lo sentii sbattere i pugni sulla porta, era infuriato.
"Grace, apri o la butto giù!!"
"La devi smettere di darmi fastidio, basta!!"
"GRACE, APRI!!"
"Mi dispiace Harry, non vincerai anche questa volta!" feci in modo che mi sentisse aprire la porta della finestra e salii sul cornicione, appena in tempo direi, perché la porta era caduta a terra e dietro c'era lui.
Spalancai la bocca e appena lo vidi avvicinarsi misi le gambe fuori dalla finestra, era abbastanza basso, quindi feci un salto e scesi.
Cominciai a correre, velocissima, senza una meta precisa.
Girai il mio viso indietro e vidi che mi stava inseguendo, quindi accellerai la mia corsa ancora di più.
"Grace!!" lo sentii gridare, la sua voce era lontana.
Riconobbi la strada che avevo fatto con Eleanor per andare a casa sua quei cinque minuti dopo la scuola e la presi.
Mi voltai una seconda volta, non lo vedevo da nessuna parte. Lo avevo seminato.
Tirai un sospiro di sollievo e mi diressi a passo svelto verso la casa di El. Appena fui di fronte al cancelletto suonai al citofono e lei mi aprì quasi subito.
Mi aveva detto che viveva con Louis e le avevo sorriso, evidentemente era una storia seria, la loro.
Mi aprì la porta della villetta e spalancò la bocca.
"Grace!! Che ci fai qui, tesoro??"
"Ti prego, fammi entrare, prima che mi veda!!"
"Ma chi?? Oh, comunque, ehm, si, entra!"
Entrai in casa sua e la abbracciai forte.
Quando ci separammo vidi che Niall era seduto sul divano del salotto vicino a Louis.
"C-che ci fa lui qui??" chiesi, intimorita.
"Niall?? È venuto a chiedere di te, voleva sapere dov'eri."
"C-come??"
"Ehy, bellissima!! Come va?" mi disse Niall, accarezzandomi l'interno della coscia da dietro.
"Ah! Oh, ehm... bene, grazie." Dissi, spostandomi vicino ad El.
"Ciao. Grace, giusto??" mi disse Louis, sorridendo.
Il suo sorriso è davvero meraviglioso.
"Si, mi chiamo Grace. Ciao anche a te, Louis." Sorrisi anche io.
Qualcuno suonò al campanello. Il mio sguardo si riempì di paura.
Louis andò ad aprire la porta ad entrò lui. Harry Styles.
Eleanor mi guardò preoccupata e mi prese la mano.
"Vieni con me." Mi disse, sottovoce.
"Ok."
Cominciammo a camminare verso il corridoio, ma qualcuno mi bloccò per una mano.
Mi voltai preoccupata, ma per fortuna era Niall.
"Dove stai andando?"
"Niall, lasciami, ti prego, devo andare, ti pregooo!!" gli dissi sottovoce.
"Ti spaventi di me??" mi sorrise.
"No, no, io.."
"Niall, dobbiamo andare, lasciala." Disse El, ma qualcuno ci interruppe.
"Tu non vai più da nessuna parte." Era Harry.
"No!! Harry, lasciami!!" gli dissi, non appena mi afferrò per un braccio.
"Che ci fai qui, Styles?" disse Niall, sbattendo Harry a muro.
Harry era incavolato nero, si capiva dal suo sguardo.
"Non mi toccare!!" disse a Niall.
Era pronto a sferrargli un pugno, ma Louis lo fermò.
"Harry, ti devi calmare." Gli disse Louis.
"Che ci fai qui?" disse Harry a Niall.
"Sono qui per il tuo stesso motivo. Cercavi Grace?" gli rispose il biondo.
"Che t'importa?? Io voglio sapere perché tu la cercavi."
"Non è la tua ragazza, posso fare quello che voglio."
"Prova a toccarla e ti ammazzo." Harry aveva un terribile sguardo minaccioso.
Prova a toccarla e ti ammazzo?? Ma chi pensa di essere?? Io non sono la sua ragazza e lui non è il mio ragazzo.
"Harry, Niall, basta!!" dissi io, interrompendo la situazione tesa che si era creata.
"Harry, primo, io non sono la tua ragazza e non sei nessuno per me. Secondo, Niall, smettila di seguirmi, tu sei anche meno di zero!! Lasciatemi vivere in pace!" sbuffai.
Niall se ne andò senza aggiungere una parola, sbattendo la porta d'uscita.
"Grace, andiamo." Mi disse Harry.
"Grace resta qui stanotte." Disse Eleanor, prendendo la mia mano da dietro. La strinsi forte.
"Non c'è bisogno Eleanor." Disse lui.
"Si che c'è bisogno, Harry. Lei oggi resta qui."
Louis era rimasto zitto per tutto il tempo, forse non sapeva se stare dalla parte della sua ragazza o dalla parte del suo migliore amico, forse temeva di perderli entrambi.
"Tu che dici Louis, va bene se Grace resta qui, stanotte?" disse Eleanor, come se mi avesse letto nel pensiero.
Lo guardava Eleanor ed ora anche Harry.
"Ehm.. io.. cioè."
"El, non c'entra niente Louis, sinceramente non so da dove mi sia venuta l'idea di venire qui, ora vado, torno a casa.. scusami." Le dissi, abbassando la testa.
"No, Grace, tu resti qui."
Harry sbuffò e mi squadrò con lo sguardo.
"Puoi venire all'ingresso un secondo?" Mi disse Harry.
"Si." Dissi, abbassando la testa.
Eleanor si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò "Sei sicura?"
"Si."
Mi avvicinai ad Harry che mi strattonò, sbattendomi al muro. Gemetti.
Eleanor e Louis non potevano vederci.
"Non mi piace quando ti comporti così."
"Harry, io.."
"Shh. Sto parlando io." Annuii, un po' impaurita dalla sua alta figura che torreggiava su di me.
"Domani dormi da me e niente scuse." Continuò.
"S-si..." abbassai il viso.
"E guardami quando ti parlo." Disse lui, tirando su il mio mento con due dita.
"Devi convincere Eleanor che siamo amici, che ti fidi di me, che tra noi non c'è nessun problema."
"Harry, non è così facile se tu a scuola mi maltratti in quel modo!! El non è stupida, se ne rende conto!!"
"So quello che devo fare, tu tienimi il gioco."
"E se non volessi sottostare ai tuoi ordini?"
"Te ne pentiresti."
"Quando mi lascerai in pace?"
"Mai." Appena finì di parlare mi si avvicinò e mi baciò.
Quando quel bacio finì ci guardammo negli occhi e lui mi sorrise.
"Harry, lasciami andare, ti prego."
"Buonanotte, piccola." Poggiò una seconda volta le sue labbra sulle mie e uscì dalla porta della casa di Eleanor e Louis, sorridendo.
Raggiunsi il salotto dove El era seduta su Lou, si stavano baciando teneramente e non appena El mi vide si staccò immediatamente da Louis, diventando rossa.
"El, io non voglio disturbare, voi dovete essere liberi in casa vostra, vado."
"No, Grace!! Aspetta." Si alzò dal divano e mi venne incontro.
"Aspettami in camera mia, un secondo, ok??" continuò.
"Ma.. io non voglio distur..."
"Non disturbi." Mi interruppe.
"Ok, mister, vado." Mi arresi, le diedi un bacio sulla guancia e salii in camera sua.
Era davvero bellissima, pareti lilla e bianche, con i mobili in legno bianco e tante tante foto che ritraevano lei e Louis, in posti sempre diversi.
Quando vedevo certe cose, mi venivano in mente tutte le cose brutte che mi aveva fatto Harry.
Non so perché pensavo a lui, ma lo pensavo e basta.
Mi girai per andarmi a sedere sul letto e notai che sul muro c'era scritta una frase in blu.
Mi avvicinai.
"Sei il mio sorriso, la mia speranza e tutto ciò in cui credo, non lasciarmi andare. Io ti amo e tu mi ami, questo è il nostro obiettivo, capire che ci amiamo è la nostra meta. Il dolore e le tensioni sono solo il passaggio, lo svolgimento della nostra storia." Lessi.
Quelle parole mi facevano pensare ad Harry, ma non capivo il perché.
"Scusami Grace." L'entrata di Eleanor interruppe i miei pensieri.
"Di cosa, El??"
"Della scenetta di prima, in salotto..." abbassò la testa.
"Tranquilla, è il tuo ragazzo!! E riguardo questo, io mi sento fuori luogo..."
"No, tranquilla!! Stasera dormi proprio qui con me!! E non pensare che mi disturbi, era da tanto tempo che non passavo la notte con un'amica."
Ci abbracciammo e le baciai la guancia.
"Louis è davvero fortunato, El, sei speciale."
"Anche tu, piccola. Però ti conviene avvertire tuo padre che dormi da me, altrimenti si preoccupa."
Stavo quasi per dirle di no, che tanto mio padre non se ne fregava niente di me, ma non mi sembrava il caso di dirle questo, non potevo, quindi stetti al gioco.
"Oh, certo, hai ragione!!" dissi.
Cercai il cellulare nelle tasche dei miei pantaloncini e solo allora mi ricordai di averlo lasciato da Harry.
"Cavolo, il telefono!!" mi misi una mano sulla fronte.
"L'hai lasciato a casa??"
"Ehm, si!" mentii.
"E quindi come facc.." non la lasciai finire.
"VADO A PRENDERLO!!!"
"Sei sicura?? È davvero tardi.."
"Si, Eleanor, vado e torno, non preoccuparti."
"Ok, sta attenta."
"Si, vado."
Uscii frettolosamente dalla casa di Eleanor e mi misi a correre per raggiungere quella di Harry.
In realtà non mi ricordavo perfettamente la porta, ma quando vidi la sua villetta mi resi conto che era la sua.
Bussai forte e qualche minuto dopo sentii la sua voce.
"Chi è?"
"S-sono io, Grace.."
La porta si aprì, rivelando Harry con solo i boxer.
Mi sorrise ed io, mettendomi una mano alla bocca, mi appoggiai al muro dietro la porta.
"Guarda che puoi venire." Mi disse.
"Mettiti qualcosa addosso prima."
"Altrimenti??"
"Altrimenti non entro."
"Ma non sono io che ho dimenticato il mio cellulare qui, sei tu."
Cavolo, se n'era accorto.
"..."
"Ti decidi a venire o no??"
Sbuffai e ritornai di fronte alla porta. Ero più rossa di un pomodoro.
"Entra, piccola." Mi prese per i fianchi e mi sollevò da terra, facendo aderire le mie gambe al suo bacino. Lo roteò più volte, appoggiandomi al muro.
"Sei tornata." Mi baciò delicatamente le lebbra, ma mi separai quasi subito e lo allontanai da me.
"Dammi il cellulare, devo andare."
"Sei qui solo per il tuo cellulare??"
"Si, Harry, dove lo hai messo?"
"E' in cucina."
Ero sorpresa, non aveva cercato di controbattere.
Mi avviai verso la cucina e trovai il mio cellulare sul tavolo, lo presi e lo infilai in tasca, poi tornai di nuovo verso la porta.
"A domani, piccola." Mi disse.
"Ciao, Styles." Sorrisi e mi chiusi la porta alle spalle.
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WRITER'S WALL
Fanfiction“Sei il mio sorriso, la mia speranza e tutto ciò in cui credo, non lasciarmi andare. Io ti amo e tu mi ami, questo è il nostro obiettivo, capire che ci amiamo è la nostra meta. Il dolore e le tensioni sono solo il passaggio, lo svolgimento della nos...