*EXTRA*

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TRE ANNI DOPO
~ 🏐🧡

Kageyama non aveva mai creduto nell'amore.
Non aveva mai creduto che potesse esistere qualcosa di più importante della pallavolo, non aveva mai creduto che qualcuno potesse farlo sentire più felice di quanto già fosse mentre giocava.

Poi era arrivato Hinata, e come un turbine aveva travolto le sue certezze e le sue credenze più radicate.

Per questo in quel momento si trovava lì.
In preda ad una crisi isterica.
Anche se quello più vicino all'esaurimento era Sugawara.

«KAGEYAMA, SMETTILA DI FARE IL CODARDO. MUOVITI.» gli ringhiava contro, gli occhi che scintillavano, elegantissimo nel suo completo grigio, che faceva assomigliare i suoi capelli all'argento.

Kageyama rimase in silenzio, seduto sul letto, la testa bassa fra le mani, lo sguardo puntato verso i suoi stessi piedi.
«Giuro che se non ti riprendi ti uccido. Lo giuro!»

Le grida di Suga attirarono l'attenzione delle poche persone fuori dalla porta, che si affacciaro all'interno, confuse.
Oikawa alzò gli occhi al cielo quando vide il moro così disperato.

«Oh, andiamo, Tobio-chan! Era solo un addio al celibato, cosa pensavi che avremmo fatto? Bevuto latte davanti alla TV?» intervenne l'alzatore dell'Argentina, incrociando le mani al petto.

Iwaizumi, si passò una mano fra i capelli, dando poi uno schiaffetto giocoso dietro la nuca del castano.

«É quello che gli sto facendo presente da ore! Ma appena gli ho detto che siamo andati in un club di spogliarellisti si è seduto lì e non si è mosso più. Faremo tardi!» sottolineò Suga, puntandolo col dito.

Il fatto era che a Kageyama proprio non andava giù.
Lui la sera prima aveva preso i pochi amici che aveva - Iwaizumi, Kourai, Ushijima, Tendou, Daichi, Asahi e Sakusa- ed insieme erano usciti per la città, girovagando senza meta, mentre cercava un modo - qualunque modo- per non pensare al fatto che il giorno dopo si sarebbe sposato.

Ora, il giorno dopo era arrivato, e lui aveva scoperto che Nishinoya aveva ben pensato di portare Hinata e compagnia in un club a luci rosse.
Dannato Nishinoya.

Vorticosi, disperati pensieri fluttuavano nella testa dell'alzatore come foglie disperse dal vento.
Non riusciva a focalizzarsi nemmeno su uno, per quanti erano, e per quanto lo stavano terrorizzando.

Non mi vorrà più vedere, si sarà sicuramente innamorato di qualche aitante spogliarellista, boke Hinata boke, oggi non si presenterà...
«Vado in bagno.» borbottò all'improvviso, alzandosi di scatto dal letto e scappando in bagno prima che Suga potesse acciuffarlo e ucciderlo.

Si chiuse la porta alle spalle e vi si accasciò contro, spossato, il cuore che gli batteva in gola, le mani che tremavano leggermente, nel panico.

Si avvicinò al lavandino e si sciacquò il viso, cercando di darsi un contegno e di fare emergere la razionalità tra quella foschia di paure che gli oscurava la mente.
Poi vide il telefono lampeggiare, segno che qualcuno gli avesse inviato un messaggio, e quasi involontariamente lo prese o lo accese.

Kageyama non aveva mai creduto nell'esistenza di qualcuno che potesse tirarlo fuori da ogni cunicolo buio, non aveva mai creduto che qualcuno potesse addentrarsi con lui nel suo mondo di ghiaccio e non uscirne congelato.
Invece Hinata, con la sua fiamma e la sua luce, l'aveva fatto, e aveva illuminato la sua notte con il sorriso.

-Oi, Bakayama, oggi sarò più bello di te 💅🏼

E Kageyama lo sapeva.
Sapeva che Hinata sarebbe stato più bello, perché bastava che esistesse per essere la cosa più bella del mondo.
Eppure non l'avrebbe mai ammesso.

Fly away ||KagehinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora