Everything? Everything.

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Louis uscì dalla doccia ed entrò in camera da letto avvolto da un accappatoio blu di un paio di taglie di troppo.
Sbuffò sonoramente e decise che era arrivato il momento di smetterla di rimandare e cominciare a fare i bagagli.
<<Purtroppo devo dirti addio Harr...>>
Non fece neanche in tempo a finire di formulare il suo pensiero che si ritrovò a saltare all'indietro dallo spavento che aveva preso: Harry era entrato nella sua stanza, senza bussare ovviamente, ed aveva sbattuto violentemente la porta,facendo sì che si chiudesse con un tonfo.
Merda.
Era incazzato.
Il riccio aveva la mascella serrata ed i denti digrignati, la sua faccia, anziché il suo solito colorito roseo, aveva tutte le sembianze di un jalapeño... il che non era un buon segno.
I suoi occhi erano iniettati di sangue, il suo petto si alzava a ritmo irregolare e stava stringendo i pugni così tanto che le sue nocche erano diventate bianche.
Louis annaspò in cerca d'aria e deglutì a vuoto.
Non aveva mai visto il riccio così... così...
Adirato.
E non sapeva se esserne più terrorizzato o eccitato.
Forse un mix.
A rompere il silenzio fu Harry che : "Tu mi devi un bel po' di spiegazioni Tomlinson , chiaro!?"
Il suo tono non ammetteva repliche.
Louis era definitivamente spacciato.
"P-principessa... c-che succede?"
"NON. OSARE.CHIAMARMI. PRINCIPESSA."
<<Puttana Eva. La situazione é più critica del previsto.
He.
E adesso?"
"Adesso..." proseguí il riccio come se gli avesse letto nel pensiero "tu ti siederai sul letto e subirai la tua punizione.
Poi, mi spiegherai tutto per filo e per segno.
Sono stato chiaro?!"
Louis ingoiò l'ennesimo groppo di saliva e chissà di quale altra sostanza disgustosa che gli si era formata in bocca a causa della situazione in cui si trovava.
Non aveva la più pallida idea del perché Harry fosse così furioso e a che cosa si stesse riferendo con il termine punizione, ma di una cosa era certo: stava diventando sempre più duro e si era dimenticato che cosa stava per fare poco prima che il riccio irrompesse in camera sua.
<<Dovevo forse fare qualcosa di importante?
Merda. E chi cazzo si ricorda più ormai?>>
"Esigo che tu mi risponda Tomlinson.
Sono stato chiaro!?"
La voce roca ed infuriata di Harry si fece sentire molto bene al di sotto dell' accappatoio de liscio.
"S-sí... s-sei stato chiarissimo, c-cristallino."
"Bene. Togliti l'accappatoio e siediti sul letto."
"M-ma..."
"Ora!"
Siccome Louis aveva un po' d'amor proprio e teneva alla sua incolumità fece come gli era stato ordinato.
"Tieni le gambe aperte, mi raccomando.
Se le chiudi sono guai."
Un fremito percorse tutta la spina dorsale di Louis: non pensava che Harry fosse in grado di prendere il controllo in questo modo.
"Hazza...c-che vuoi fare?"
"Adesso vedi. Non osare toccarti. Non verrai."
Harry aveva parlato, Louis avrebbe ubbidito.
Detto questo, il più alto si piazzò esattamente davanti al più grande, di modo che avesse la perfetta visuale del suo corpo, e cominciò a spogliarsi ondeggiando i fianchi in maniera fin troppo provocante.
Louis, nel vedere tutto quel ben di Dio, si lasciò scappare un gemito gutturale ed ebbe l'impulso di cominciare a strusciarsi sulle lenzuola.
Non lo fece.
Rimase fermo , proprio come gli era stato detto.
Ora Harry lo stava guardando negli occhi.
Aveva il petto completamente scoperto, oddio...nemmeno i pantaloni portava più...
Indossava solo...
"Cazzo, H-haryyyy! D-dove lo hai preso quel perizoma rosa!? Aghhh." Grugnì Louis.
Il riccio era proprio la più bella delle sue visioni erotiche: lì, in piedi davanti a lui, con indosso solo uno striminzito paio di mutandine in pizzo.
Come stracazzo avrebbe fatto a non toccarsi.
"H-harry.... per favore... i-io ho bisogno d-di..." supplicò il liscio ormai ridotto ad un disastro di ansiti ed estremamente ipersensibile.
"Non pensarci nemmeno,mio caro! Tu non hai bisogno  proprio di un bel niente.
E anche se fosse non te lo meriti."
A quel punto,il minore fece unire i loro sguardi e , senza mai perdere il contatto visivo con l'altro, si portò tre dita alla bocca e le bagnò di saliva per lubrificarle a dovere.
Quando le ritenne sufficientemente umide, si voltò e si piegò in avanti, in modo da esporre completamente il suo sedere verso il maggiore, poi, spostò da un lato il filo del perizoma in modo da scoprire il suo orfizio e cominciò a penetrarsi con forza e velocità.
Louis stava vedendo Harry che si impalava da solo: le sue dita lunghe ed affusolate entravano ed uscivano con ritmo incalzante dal suo culo.
Per il liscio il tutto diventò decisamente troppo quando il più piccolo riuscì a trovare la sua prostata e cominciò a colpirla ripetutamente, emettendo dei miagolii strozzati e gemendo il suo nome.
"Ahhhhh!!! Ahhhhh!!!Mhhhhhh!!!
Siii Lou, siii! Così Lou! Ahhhhh!"
Louis Non ne poteva poteva più: aveva cominciato a piangere da quanto era duro e disperato. Il suo cazzo era diventato viola e aveva preso a pulsare dolorosamente.
La situazione si fece ancora più critica quando del liquido pre seminale cominciò ad uscire dal prepuzio.
Louis doveva toccarsi.
Aveva bisogno di venire.
Stava trattenendo il suo orgasmo da ormai troppo tempo.
E la consapevolezza di non essere autorizzato a lasciarsi andare rendeva il tutto ancora più straziante.
"C-ci sono quasi Lou!!!! S-sto per...ahhhhhh"
Il riccio non fece neanche in tempo a completare la frase che venne nel pavimento solo grazie all'uso delle sue dita.
"P-per favore... p-principessa..... d-devo....sigh!"
Quelli del liscio ormai erano veri e propri singhiozzi: era arrivato all'esasperazione ed il bello é che non era ancora riuscito a capire perché fosse stato punito.
"Ho detto che non saresti venuto e non verrai."
Asserì Harry ancora scosso dall'orgasmo appena avuto.
"Ma si può sapere perché mi stai punendo!?"
Harry si fece improvvisamente più serio e lo guardò negli occhi.
"Davvero non lo puoi immaginare?"
"N-no..." rispose l'altro non meno bisognoso di prima.
"Io e Liam abbiamo ascoltato la conversazione che tu e Zayn avete avuto al parco.
Stavate per andarvene."
Ah.
Ecco che cosa doveva fare Louis di così importante.
"Harry io..."
"Zitto e lasciami finire!
In questo momento, Liam é andato a parlare con Zayn e probabilmente gli starà chiedendo spiegazioni riguardo la vostra conversazione.
Quindi, razza di imbecilli , perché avevate intenzione di fuggire dal Bed&Breackfast?
Perché non possiamo stare assieme?
E prima che tu mi interrompa: sì, ho sentito quando hai detto di amarmi ed ho sentito quando hai detto che solo io posso renderti felice, quindi non mentirmi.
Raccontami solo la verità, dimmi che cosa mi stai nascondendo e, per favore, permettermi di essere felice al tuo fianco, di dividere il tuo dolore e la tua sofferenza."
Il discorso di Harry era iniziato come una sfuriata iraconda, ma era terminato come una supplica.
Il riccio voleva davvero stare con Louis e cercare di aiutarlo.
D'altro canto, il liscio sapeva di non poter coinvolgere l'uomo che amava in un qualcosa di così grosso.
"I-io... n-Non posso dirtelo..."
Il riccio sospirò tristemente e lasciò cadere una lacrima.
"Perché no?"
A quel punto Louis non seppe che cosa lo fece crollare: se la consapevolezza di non potersi più nascondere, se la sofferenza stampata sul volto del suo Harry, se la sua eccitazione sessuale ancora bella presente, o se semplicemente la voglia di liberarsi di quel peso che schiacciava il suo cuore come un macigno.
Fatto sta, che si allungò verso il cassetto del suo comodino e tirò fuori lei.
La catenina d'argento con un ciondolo a forma di aeroplanino di carta che tempo prima aveva regalato ad Harry.
"Tieni, toccala."
"Che cos'é?"
"Prendila in mano e capirai."
"Tutto?"
"Tutto."

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